
La luce può contribuire in modo decisivo a valorizzare uno dei simboli del patrimonio storico e architettonico del capoluogo lombardo, a un tempo importante luogo di aggregazione urbano e uno dei punti di riferimento della vita notturna della città
L’Arco della Pace a Milano, posto all’ingresso del Parco del Sempione, è uno dei simboli più importanti del capoluogo lomabardo e uno dei monumenti neoclassici più rappresentativi della città. Realizzato con una struttura in granito e rivestito di marmo, il monumento è stato ideato in onore di Napoleone Bonaparte, e la sua costruzione è stata iniziata nel 1807 su progetto dell’arch. Luigi Cagnola e interrotta dopo la disfatta di Waterloo. Ripresa successivamente venne poi ultimata nel 1838 da Francesco I d’Austria, con l’inaugurazione alla presenza dell’imperatore d’Austria Ferdinando I e dal re del Lombardo-Veneto.
L’Arco venne dedicato alla pace fra le nazioni europee raggiunta con il Congresso di Vienna del 1815. L’8 giugno 1859, quattro giorni dopo la vittoria di Magenta nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza, fu lo scenario dell’ingresso trionfale di Napoleone III e Vittorio Emanuele II a Milano.
L’Arco è coronato da una monumentale Sestiga della Pace, un cocchio a sei cavalli in bronzo opera di Abbondio Sangiorgio, e agli angoli da quattro Vittorie a cavallo di Giovanni Putti. Ripartite negli angoli sul registro superiore sono le raffigurazioni dei quattro fiumi lombardo-veneti, Po, Ticino, Adige e Tagliamento, opere di Benedetto Cacciatori e Pompeo Marchesi.

(foto: Fabio Baraldi) (cortesia: Zumtobel Group)


Il progetto di illuminazione monumentale
Un luogo come questo presentava la necessità quindi non solo di essere valorizzato da un’illuminazione piacevole e rilevante sul piano dell’efficacia monumentale, ma doveva soprattutto essere sicuro nel corso delle ore notturne nei momenti di maggiore frequentazione.

Per queste ragioni è stato messo a punto il progetto di riqualificazione illuminotecnica del monumento e dell’area circostante, che ha previsto l’installazione di una serie di proiettori (‘Contrast 2 LED’ di Thorn Lighting, di Zumtobel Group) posizionati sui 20 pali della luce già esistenti posti a cerchio intorno al monumento.
L’obiettivo dell’intervento progettuale era quello di assicurare al monumento una nuova luce più pulita, efficace e ben orientata, in grado di delineare meglio le differenti forme architetturali, migliorando nel contempo la percezione dello spazio urbano e mettendo in risalto gli elementi decorativi, aumentando il senso di sicurezza dei cittadini.
I risultati sono stati possibili grazie all’utilizzo di un proiettore architetturale compatto a LED che – in virtù dell’ampio corredo di filtri ottici aggiuntivi – è capace di modellare in modo rigoroso i fasci luminosi sull’architettura.
Il proiettore adotta un’ottica primaria con apertura di fascio di soli 8° che gli permette una distribuzione concentrante dell’emissione luminosa, mentre il filtro ottico posizionato nella parte superiore permette la realizzazione di una lama di luce rettangolare che si rapporta in modo geometrico con la forma del monumento.
Il supporto del filtro ne permette la rotazione in modo che – indipendentemente dalla posizione – il fascio emesso sia sempre parallelo al monumento correggendo gli eventuali errori di parallasse.
(a cura di Stefano Dalla Via, Marketing Communication Manager Zumtobel Group)
PROIETTORE ‘CONTRAST 2 LED’
Il proiettore ‘Contrast2 LED’ di Thorn Lighting (Zumtobel Group) presenta una temperatura colore 3000 K, con angolo di emissione del fascio di 8° con aggiunta di
filtro ottico ellittico 5×30.

La costruzione del corpo dell’apparecchio è in pressofusione di alluminio EN AC 47100 DF (finitura grigio argento sabbiato – Akzo Nobel 150). I filtri olografici presentano cornice in pressofusione d’alluminio EN AC 44100 KF (finitura grigio argento sabbiato – Akzo Nobel 150); il filtro è composto da foglio in policarbonato (2mm) più filtro olografico in policarbonato (0,27 mm)