
La Normativa UNI 11337 rappresenta un importante riferimento per tutta la filiera di progetto e un grande passo avanti sotto l’aspetto normativo volto a disciplinare la metodologia sottesa al BIM.
Il BIM, Building Information Modelling, è inteso come il connubio fra le nuove tecnologie digitali e l’approccio metodologico alla gestione dell’appalto. La parola “informazione” compresa nell’acronimo è la chiave che distingue la complessità del modello BIM da un modello 3D tradizionale. Le informazioni contenute in un progetto BIM sono coerenti tra loro e permettono il coordinamento tra la progettazione e la realizzazione dell’opera.
La norma nazionale
In Italia, la prima UNI 11337 è stata pubblicata nel 2009 e introduceva il concetto di informazione, interoperabilità e identificazione univoca di un’opera del settore edile, anticipando addirittura la britannica PAS 1192, pubblicata nel 2013. Nel 2017 la norma tecnica UNI 11337:2017 rappresenta ora una realtà ampliata, suddivisa in 10 parti di cui 5 già pubblicate e tradotte anche in inglese.
Il gruppo di lavoro coinvolto al tavolo tecnico è costituito da una cinquantina di persone in rappresentanza di tutta la filiera delle costruzioni: progettisti, imprese, associazioni di categoria, ordini professionali, produttori, enti di certificazione, enti di accreditamento, case di software, enti pubblici e ministeriali e università. Entro il 2019 si avrà il quadro completo di tutte le parti aggiornate e pubblicate.
La Norma si rivolge a tutte le opere edilizie e a qualsiasi tipologia di prodotto, sia esso edificio o infrastruttura di nuova costruzione, o opera di conservazione, riqualificazione dell’ambiente o del patrimonio costruito, e infine a qualsiasi tipologia di processo, dall’ideazione alla produzione e all’esercizio. La norma prevede inoltre la scansione temporale della progressiva obbligatorietà delle prescrizioni, che partirà dal 2019 per le opere al di sopra dei 100 milioni di euro per arrivare al 2025 per importi inferiori al milione di euro.
I contenuti delle diverse parti del testo
Parte 1. Modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi
La prima parte definisce la terminologia generale, le differenze tra i modelli, gli elaborati e gli oggetti informativi digitali e definisce i concetti generali legati alla natura e all’origine delle informazioni, partendo dalla definizione del dato, per arrivare alla definizione delle strutture più complesse, quali la struttura dei veicoli informativi e la struttura informativa di prodotti/processi nell’industria delle costruzioni. In particolare la struttura del processo è organizzata in stadi e fasi del processo informativo, la virtualizzazione/simulazione multimediale.
Parte 2. Criteri di denominazione e classificazione di modelli, prodotti e processi
La parte 2 della UNI 11337, ancora in fase di elaborazione, individua un sistema di classificazione e denominazione di opere, oggetti e attività. In concreto, cercherà di definire gli attributi identificativi per la verifica automatica della congruità dei dati tra modelli, elaborati e oggetti, fornendo anche un metodo per ampliare e personalizzare gli attributi per ogni progetto. Ciò avrà ripercussione sui prezzari delle opere edili e sui capitolati.
Parte 3. Modelli di raccolta, organizzazione e archiviazione dell’informazione tecnica per i prodotti da costruzione
La parte 3 della UNI 11337, pubblicata come specifica tecnica nel 2015 e ora in revisione, ha lo scopo di indicare un modello operativo strutturato per raccogliere e archiviare i dati e le informazioni tecniche, intesi come attributi informativi, di opere, oggetti e attività, attraverso template predefiniti. La specifica tecnica permette di definire gli attributi ca
ratteristici e caratterizzanti e li suddivide tra LOG, attributi informativi geometrici, e LOI, attributi informativi non geometrici. Ciò permette di raccogliere informazioni con descrizioni misurabili e non misurabili.
Parte 4. Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti
La parte 4 della UNI 11337 si concentra su quelli che sono i livelli di sviluppo di oggetti e modelli, i cosiddetti LOD, che nella norma italiana diventano Livello di sviluppo degli Oggetti Digitali; per questi LOD italiani viene proposta una classificazione in una scala da “A” a “G”, in alternativa alla proposta britannica (da “1” a “6”) e a quella statunitense (da “100” a “500”). Interessante, inoltre, è l’introduzione di LOD specifici per il restauro, approccio singolare nel panorama internazionale e chiaramente legato alla particolarità del patrimonio edilizio italiano.
Parte 5. Flussi informativi nei processi digitalizzati
La parte 5 della UNI 11337, pubblicata e disponibile dal 2017, definisce i ruoli, i requisiti e i flussi necessari alla produzione, gestione e trasmissione delle informazioni e la loro connessione e interazione nei processi di costruzione digitalizzati. In altre parole, la norma introduce i concetti di Capitolato Informativo, offerta di Gestione Informativa e piano di Gestione Informativa. Inoltre ha lo scopo di spiegare il coordinamento dei modelli grafici, l’analisi delle interferenze e delle incoerenze, anche chiamate clash detection e code checking, e i livelli di verifica dei modelli. Infine questa parte della norma fornisce i requisiti dell’Ambiente di Condivisione dei dati (ACDat o l’equivalente sigla inglese CDE).
Parte 6. Linea guida per la redazione del capitolato informativo
La parte 6 della UNI 11337, pubblicata e disponibile dal 2017, è prettamente operativa, un aiuto alla stazione appaltante e alla committenza: per questo è stata redatta sotto forma di rapporto tecnico. Scrivere un corretto e completo capitolato informativo evita incomprensioni, perdite di tempo e problemi in tutte le fasi del processo.

Parte 7. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure coinvolte nella gestione e nella modellazione informativa
La parte 7 della UNI 11337, in pubblicazione nel 2018, identifica quattro tipi di professionisti: il gestore delle informazioni o BIM manager; il gestore del ACDat o CDE manager; il coordinatore dei flussi informativi o BIM coordinator, e l’operatore avanzato della gestione e della modellazione informativa o BIM specialist.
Parte 8. Processi Integrati di Gestione delle Informazioni e delle Decisioni
La parte 8 della UNI 11337, la cui pubblicazione è prevista per il 2019, analizza i processi di integrazione tra attività e figure informative e attività e figure tradizionali del settore costruzioni. In pratica questa parte dovrebbe fare da trait d’union tra la norma nazionale, il project management e la EN ISO 19650.
Parte 9. Gestione informativa in fase di esercizio
La parte 9 della UNI 11337, la cui pubblicazione è prevista per il 2019, è a garanzia della “qualità” del bene immobiliare sia per la fase di produzione che di utilizzazione del bene, validando il lavoro di differenti operatori di mercato. La norma parte dal presupposto che allo stato attuale la conoscenza degli edifici è proposta in modo eterogenea e non coordinata, sulla base di differenti formati proposti da diversi operatori (pubblici e privati, istituzionali e non), con conseguente confusione sia da parte degli attori del processo edilizio che di operatori “occasionali” (in particolare piccoli acquirenti). Questa parte della serie svilupperà il fascicolo digitale del fabbricato.
Parte 10. Linee guida per la gestione informativa digitale delle pratiche amministrative
La decima parte della UNI 11337, la cui scrittura avverrà successivamente alla pubblicazione degli altri lavori, esprime i criteri generali di gestione delle informazioni, in forma digitale, finalizzate alla standardizzazione delle procedure di scambio dati e protocollazione delle pratiche amministrative legate alle costruzioni, come le autorizzazioni, i permessi, le denunce o le segnalazioni.
(a cura di Antonia Lanari)
BIM. IL PUNTO DI VISTA DELL’ARCH. MARCO DE GREGORIO, FUNZIONARIO TECNICO DIREZIONE NORMAZIONE UNI

«..La serie UNI 11337 ha l’obiettivo di favorire l’utilizzo di processi digitalizzati per le costruzioni, migliorando la qualità del prodotto edilizio, la sostenibilità della produzione e la soddisfazione della committenza e dell’utenza e descrive la regola dell’arte per l’applicazione della metodologia BIM, favorendone l’applicazione da parte degli attori del processo edilizio.
Il pacchetto di norme intende fornire strumenti per tutte le fasi del processo edilizio, dalla progettazione alla gestione, manutenzione e demolizione del manufatto edilizio. Sicuramente tutti gli attori della filiera dovranno adattarsi al cambiamento che introduce la metodologia BIM. In particolare i progettisti avranno un approccio più sofisticato e complesso, perché si troveranno a gestire una mole di informazioni importanti e dovranno pianificare al meglio il proprio lavoro.
Anche le aziende produttrici, e a cascata i rivenditori, saranno chiamati in causa a fornire le informazioni e modelli dei propri prodotti in BIM, dovendole mantenere aggiornate costantemente. Probabilmente la sfida sarà fornire modelli snelli e con il maggior numero di informazioni.
Per questo abbiamo pensato alla UNI/TS 11337-3 che fornisce una scheda dei dati, con decine di campi da compilare, che possono essere assegnati ad un determinato prodotto. La filiera dell’industria illuminotecnica trova nella norma tre contenuti a supporto:
(1) il concetto di LOD, o nella sua evoluzione LOIN (Level of information need) che supporta la progettazione e la realizzazione con informazioni precise e aggiornate in base alle fasi del processo;
(2) l’interoperabilità dei dati che permettere a tutta la filiera del processo edilizio di accedere alle informazioni necessarie e sufficienti all’utilizzo, in modo autonomo e indipendente e
(3) una visione ad ampio raggio sul proprio prodotto, tenendo conto anche della vita del prodotto stesso, attraverso un piano di manutenzione e dismissione».
Le associazioni del settore illuminazione, come ASSIL, hanno programmato momenti di formazione dedicati al tema, come il Corso residenziale BIM (Building Information Modelling) e illuminazione (sede ASSIL, 7 novembre, con inizio ore 10.00, docente: ing. GianPiero Bellomo).
Per il commento e la descrizione dei contenuti delle singole parti della Norma si ringrazia Marco De Gregorio, Funzionario Tecnico Area Normazione UNI, autore di “BIM: la normazione nel futuro dell’edilizia”