Acquari e parchi a tema

Un’esperienza immersiva

Toronto, Ontario, Canada – Ripley’s Aquarium. Nella vasca delle meduse, l’emissione RGB della luce evidenzia la reattività della specie a diverse colorazioni (photo: Mulvey+Banani International Inc.) (Courtesy: Lumenpulse Group)

Una delle proprietà più affascinanti della luce è la sua capacità di interagire con lo stato d’animo di chi la guarda e interfacciarsi con gli strati più profondi del nostro essere… e questa dote diventa l’elemento essenziale nell’allestimento degli spazi legati al leisure e all’entertainment

Nel caso dei grandi acquari e dei parchi a tema il visitatore viene coinvolto in un’esperienza totale, interattiva e immersiva. Le nuove tecnologie hanno apportato in questa direzione enormi vantaggi con l’adattabilità e la semplificazione dei sistemi di gestione e controllo e la miniaturizzazione delle sorgenti.

Attraverso la luce oggi è possibile ricostruire l’esperienza del vissuto e l’interazione completa con lo spazio, annullando a livello percettivo l’antitesi fra vero e mimesi del vero, con la creazione di un ambiente illusorio fortemente evocativo e di effetti sorpresa e “spiazzamento” dell’osservatore estremamente coinvolgenti.

Negli Acquari, oltre ai criteri espositivi e comunicativi, le caratteristiche quantitative e qualitative della luce delle vasche si configurano come aspetti essenziali: i livelli di illuminamento e la loro regolazione, l’alternanza ciclica fra luce ed oscurità, la qualità cromatica delle sorgenti in termini di restituzione appropriata del colore, l’attenzione
alle lunghezze d’onda opportune per stimolare e favorire la crescita degli organismi vegetali sono parametri di estrema importanza e delicatezza.

In particolare, le condizioni di benessere delle diverse specie sono fortemente interconnesse alla distribuzione spettrale delle sorgenti luminose utilizzate. Questo parametro varia in relazione alle caratteristiche delle vasche, alla salinità dell’acqua, alla presenza o meno di piante e al tipo di habitat proposto e alle specifiche condizioni proprie alla scena naturale riproposta in cattività.

Ci si muove cioè fra tonalità di luce simili alle condizioni di luce naturale (5500-6500 K) fino a tonalità molto più fredde (10.000 – 20.000 K) per le ricostruzioni -ad esempio- delle barriere coralline, con l’utilizzo in qualche caso di emissioni attiniche, necessarie per enfatizzare particolari colorazioni o proprietà di singoli organismi.

Del resto, in natura la luce naturale penetra nell’acqua e – all’aumentare della profondità – il suo fascio viene gradualmente depauperato nella sua composizione delle differenti lunghezze d’onda: prima del rosso, poi dell’arancio e del giallo, e così via, fino a configurarsi come un fascio composto esclusivamente dalle lunghezze d’onda del blu, quelle maggiormente energetiche.

In questo senso la nuova tecnologia LED, con le sue proprietà e peculiarità, ha apportato grandi vantaggi; l’assenza di radiazioni infrarosse che caratterizza l’emissione luminosa di questo tipo di sorgenti è particolarmente efficace, eliminando il rischio di surriscaldamento dell’acqua in zone della vasca prossime agli apparecchi, un evento che avrebbe gravi conseguenze sull’equilibrio dell’habitat.

La luce negli Acquari: qualche esempio

Sul piano del Design, nel “Ripley’s Aquarium” di Toronto la luce trasforma l’imitazione in puro realismo (progetto a cura di B+H Architects e lighting design di Mulvey+Banani International Inc). In questo progetto, oltre a riprodurre con grande abilità e coerenza l’effetto dei raggi del sole che “bucano” la superficie dell’acqua ricreando le condizioni di luminosità del mare, ci si è avvalsi anche del supporto di tecnologie RGB per mostrare – come nel caso delle meduse – la reattività di alcune specie allo stimolo dei colori.

Toronto, Ontario, Canada – Ripley’s Aquarium. In alcune sale, la luce riproduce la sensazione che si avverte sott’acqua, incrementando fortemente la suggestione dell’esperienza visiva (photo: Mulvey+Banani International Inc.) (Courtesy: Lumenpulse Group)

All’interno del “The Blue Planet”, l’Acquario Nazionale di Danimarca, situato a Kasturp nei sobborghi di Copenaghen, i visitatori vivono la sensazione di entrare fisicamente nel mondo sottomarino grazie agli sbalorditivi effetti visivi creati dal lighting designer Jesper Garde Kongshaug: gli spazi di visita sono totalmente permeati dall’effetto etereo e leggermente ondeggiante di una luce che simula in modo perfetto quella che filtra attraverso una ipotetica superficie d’acqua, perfezionata dal contributo di quella riflessa dalle enormi vasche e dalle vetrine di dimensioni più piccole.

Danimarca, Copenhagen – Acquario Nazionale ‘Den Blå Planet’ (The Blue Planet). Il progetto è un concept esteso che offre a tutti i visitatori un’esperienza sensuale e accattivante della vita dentro e sotto l’acqua, in un mix di luce, suono, tecnologia AV avanzata, video, proiezioni, e interattività (©photo: Adam Mørk) (courtesy: 3XN Architects)
Danimarca, Copenhagen – L’ Acquario Nazionale ‘Den Blå Planet’ (The Blue Planet) contiene circa 7 milioni di litri di acqua e 53 acquari e vetrine (©photo: Adam Mørk) (courtesy: 3XN Architects)

Altrettanto suggestivo l’allestimento realizzato per il “National Geographic Encounter: Ocean Odyssey” a New York (concept a cura di SPE Partners con diversi collaboratori, e lighting design della compagnia Lightswitch), che permette di vivere attraverso la luce un’esperienza totalmente immersiva nelle profondità dell’oceano… a Times Square, nel cuore di Manhattan.

New York, National Geographic Encounter – Ocean Odissey. I visitatori possono sperimentare il movimento di 120.000 pesci che fanno la loro apparizione in una incredibile palla da esca nella frenesia di nutrirsi (courtesy: NatGeoEncounter) (credit photo: Invision AP Diane Bondareff)

Si tratta anche della prima avventura oceanica interattiva in cui i veri animali sono sostituiti da sagome ritagliate e dalla tecnologia virtuale, dalla luce e da particolari effetti audio, che propongono in modo efficace e dettagliato la vita marina e le attenzioni e precauzioni auspicate per la sua protezione e conservazione.

…E nei Parchi tematici

I vantaggi caratteristici della nuova tecnologia sono applicati con grande successo e potenzialità anche nelle soluzioni per i parchi a tema. In questi ambiti l’effetto maggiormente ricercato sembra essere quello di tipo onirico, fortemente connesso alla creazione di atmosfere immaginarie.

Disneyland, Legoland o Cinecittà World riproducono in tal senso contesti proiettivi di situazioni di fantasia virtuali e “teatrali”, meno complessi da gestire perché non in condivisione con organismi viventi, ma ugualmente impattanti e il cui successo è fortemente legato all’ interazione con la tecnologia.

Nell’allestimento “Enchanted Forest” nel bosco di Faskally nei pressi di Pitlochry, in Scozia, il lago e la foresta sono letteralmente portati in vita da una suggestiva e spettacolare sequenza di proiezioni luminose, creata dai lighting designer Kate Bonney e Simon Hayes. Colori, variazioni di intensità, proiezioni ed effetti di animazione costruiscono fra la sequenza dei tronchi un vero e proprio miraggio di effetti illusori ed onirici, che animano letteralmente l’atmosfera.

La dinamicità della luce, le sue variazioni tonali e la geometria delle ottiche – che alle emissioni luminose è in grado di dare forme scultoree – sono anche il fulcro dell’installazione eseguita nel fantasy-park Swarovski “Crystal Worlds” a Wattens, in Austria, a cura del lighting designer Bjorn Hermann, in cui l’intera area si trasforma in un immenso cristallo di luce simulando con grande efficacia l’effetto visivo che si ottiene dalla rifrazione del cristallo investito da un raggio luminoso.

(a cura di arch. Alessandra Reggiani, lighting designer – Roma)