Roma - AANT – Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie

Un’Accademia illuminata

Roma. AANT – Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologia (cortesia: AANT)

Situata nel cuore di Roma, ad una manciata di passi dal Vaticano e da Trastevere, l’Accademia delle Arti e delle nuove Tecnologie di Roma è un luogo magico ed armonico che, con la luce, ha istituito un rapporto particolare, attento e fecondo.

Nell’articolo per LUCE E DESIGN parliamo di questa scuola con tre esempi di tesi finale del Corso di Specializzazione in Progettazione della luce

Riconosciuta come Istituto di Alta Formazione dal Ministero della pubblica Istruzione, AANT offre una proposta formativa composta da due indirizzi applicativi, uno nell’ambito del Graphic Design – Advertising & Multimedia e l’altro nel Design – Interior, Public&Product.

Al termine dei corsi, che si sviluppano in un arco temporale di tre anni, gli studenti conseguono un Diploma Accademico di Primo Livello, un titolo di Alta Formazione equipollente alla Laurea triennale.

L’approccio didattico

Roma. AANT – Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologia (cortesia: AANT)

Il Corso di Design, concepito come un laboratorio, è strutturato in un triennio che punta ad una formazione a tutto tondo dello studente, chiamato a sensibilizzarsi e confrontarsi con numerose discipline in grado di strutturare il suo percorso di apprendimento in un’ampia gamma di tematiche che ampliano e completano le sue specifiche competenze, in modo da garantirne l’inserimento nel mondo del lavoro, una volta ottenuto il Diploma, con specifiche peculiarità.

Oltre a sviluppare la capacità di intervenire su strutture esistenti, di progettarne di nuove, di concepire installazioni permanenti o temporanee, pensare e proporre sistemi, componenti di arredo ed oggetti, nella proposta formativa è dedicato un ampio spazio alla LUCE, riconosciuta come disciplina essenziale in ambito creativo e compositivo, riferimento imprescindibile per chi intenda muoversi su un piano progettuale e propositivo con professionalità e qualità.

Roma. AANT – Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologia (cortesia: AANT)

Il Lighting Design

La disciplina del Lighting Design è una materia curricolare del II anno di studio con un Corso specifico di 50 ore, durante il quale lo studente apprende le nozioni base di Illuminotecnica, imparando a conoscere la luce e a considerarla come un vero e proprio materiale architettonico, capace di influenzare profondamente la qualità di un progetto e, soprattutto, l’interrelazione fra lo spazio architettonico e i suoi fruitori.

Dopo una lezione introduttiva sull’identità, il significato e gli obiettivi di un progetto di luce, gli studenti si confrontano con il tema della vista, della percezione visiva, del colore, per passare successivamente alla conoscenza delle sorgenti luminose, delle principali grandezze fotometriche e degli apparecchi di illuminazione, con le loro principali caratteristiche, peculiarità e potenzialità.

Ogni anno, per questa specifica tematica, è previsto il contributo di un’Azienda produttrice, che presenta campioni funzionanti in modo da permettere ai ragazzi di associare alle nozioni teoriche una risposta visiva concreta, pratica ed applicativa.

Nelle lezioni a seguire vengono trattati casi applicativi di illuminazione in vari ambiti – interni ed esterni – corredati da esempi mirati ed aggiornati; la parte teorica si chiude con un focus sulla progettazione del prodotto, tema particolarmente stuzzicante ed apprezzato in un’Accademia di Design.

La fase applicativa si apre con un breve workshop sul programma di calcolo DialuxEvo, software gratuito molto diffuso nel settore che si configura come uno strumento di supporto e verifica alle intuizioni progettuali, contribuendo a quantificare la luce ed a visualizzarne gli effetti, permettendo di comparare le prestazioni di vari apparecchi applicati ad un determinato contesto in modo da ottenere le migliori soluzioni in termini visivi.

A seguire gli studenti, generalmente suddivisi in gruppi di lavoro, eseguono lo sviluppo di un concept per la progettazione illuminotecnica di uno spazio vendita, in un settore a loro scelta, che prevede l’elaborazione di una presentazione che simuli la proposta da presentare ad un eventuale cliente.

Il Corso si chiude con una prova di esame che consiste in una verifica individuale scritta – con la risoluzione di un questionario composto da alcune domande a risposta multipla ed altre a risposta aperta – ed una presentazione in gruppo del progetto prodotto nel workshop nel corso della quale ciascun componente approfondisce una parte del lavoro svolto insieme.

In virtù degli ottimi risultati raggiunti in termini di gradimento da parte degli studenti, a partire dall’anno accademico in prossima apertura, il Corso di Lighting verrà esteso per 30 ore, in via sperimentale, anche al Terzo anno, a supporto della disciplina di Allestimento.

Dallo scorso anno accademico, inoltre, è stato attivato anche un Corso di Specializzazione in Progettazione della luce, la cui seconda edizione partirà nel prossimo mese di novembre.

Articolato in 256 ore di lezione, il Corso – che si svolgerà il venerdì e il sabato per l’intera giornata a settimane alterne da novembre 2019 a luglio 2020- è strutturato in vari moduli volti ad approfondire i principali aspetti teorici e, soprattutto, pratici del mondo della luce, attraverso attività di laboratorio e workshop applicativi su vari temi progettuali.

I vari moduli sono affidati alla guida di alcuni fra i professionisti più competenti ed affermati del settore, offrendo così ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi con diversi approcci progettuali in modo costruttivo e dialogico; all’iniziativa partecipano anche – sotto forma di sponsor, campionature e supporto tecnico – alcune fra le principali Aziende produttrici nel settore.

Patrocinato da AIDI – Associazione Italiana di Illuminazione ed ASSIL – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione, il Corso prevede – a seguito di una presentazione finale dei lavori eseguiti nei vari workshop – la consegna di attestato di partecipazione.

(a cura di arch. Alessandra Reggiani, lighting designer – Roma)

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LE TESI FINALI: QUALCHE ESEMPIO

FASHION DESIGN

Carmen Alderisio

CARMEN ALDERISIO

“Illuminare la storia: un evento al Circo Massimo”

Relatore: prof. arch. Alessandra Reggiani

Correlatore: prof. Diana Ciullo

Il progetto propone l’allestimento di un evento – una sfilata di moda – attraverso una rilettura dell’antica struttura del Circo Massimo in chiave moderna.

L’evento ipotizzato è un omaggio a Karl Lagerfeld, grande pilastro della moda, la cui figura è legata a Roma in quanto direttore creativo di Fendi, marchio italiano del lusso fondato nel cuore della capitale.

Rendering con la ricostruzione della Spina centrale del Circo Massimo (cortesia: Carmen Alderisio)

Ispirandosi alle tavole di Piranesi, è stato possibile ricostruire la spina centrale del monumento delineandone la forma, che si ispira all’antico tracciato.

La riproposizione della spina assume un ruolo fondamentale nel progetto, divenendo uno contesto definito da diversi moduli, ciascuno dotato una propria identità, fatta di rimandi concettuali alla storia, alla città, allo stilista. I moduli sono strutturati secondo una logica ben strutturata, in cui il protagonista diventa il pubblico, che può ammirare e servirsi delle attrazioni presentate.

Il format prevede l’inversione del consueto flusso tra pubblico e modelle: in questo caso, le modelle sono “esposte” mentre il pubblico si sposta da un punto focale all’altro, vivendo lo spazio e l’evento in modo soggettivo e personalizzato.

RETAIL DESIGN

Ilaria De Marco

ILARIA DE MARCO

“LIGHTING WORKPLACE: Benessere, colore e flessibilità”

Relatore: prof. arch. Alessandra Reggiani

Correlatore: prof. arch. Giancarlo Cutello

Lo studio pone in analisi la trasformazione che sta vivendo il mondo degli spazi di lavoro ed il come tali ambiti si stiano plasmando in base alle molteplici esigenze dell’uomo e del suo benessere.

Ogni ambiente assolve sempre di più a molteplici funzioni, facendo della flessibilità l’esigenza e l’obiettivo principale della progettazione e della fruizione. Da qui nasce l’ideazione di un sistema di illuminazione – “Yours” – costituito da un doppio binario in cui la parte superiore è demandata all’illuminazione diffusa per l’ambiente mentre quella inferiore fa da supporto sia ad elementi luminosi aggiuntivi che a moduli fonoassorbenti.

l sistema di illuminazione “Yours” (cortesia: Ilaria De Marco)

Ciascun elemento può essere posizionato ed orientato in base alle esigenze personali ed ai singoli casi specifici. Il design prende spunto dall’opera “Cerchi nel Cerchio” (1923) di Wassily Kandinsky, in cui linee, forme e colori scandiscono la tela ed ogni cromia trasmette un suono e racconta un’emozione: l’intento della De Marco è stato proprio quello di concepire l’ambiente degli uffici come un’immensa tela, dove luce, colori e sensazioni si fondono in un unico sistema, “Yours”.

FOOD DESIGN

Ilaria Cutillo

ILARIA CUTILLO

“Il sapore della luce”

Relatore: prof. arch. Alessandra Reggiani

La tesi è mirata ad illustrare come la luce ed il suo colore esercitino un’influenza sia sull’apparenza delle pietanze che sulla percezione dell’appetibilità.

La progettazione della luce è un elemento fondamentale per garantire il successo di un locale e la gradevolezza dell’esperienza vissuta dall’ospite. Attraverso una progettazione mirata, è possibile valorizzare il contesto permettendo così la corretta percezione del cibo ed esaltando le creazioni dello chef come vere e proprie opere d’arte.

L’effetto di una illuminazione a LED con differenti temperature di colore e resa cromatica elevata su tre diverse portate (cortesia: Ilaria Cutillo

Nel corso dello studio è stata condotta una ricerca sperimentale analizzando l’effetto di una illuminazione a LED con differenti temperature di colore e resa cromatica elevata su tre portate, caratterizzate da differenti cromie dominanti e servite su un piatto bianco ed un piatto nero.

Al test ha partecipato un piccolo gruppo campione di avventori, che hanno espresso un proprio giudizio in base alle varianti proposte. Il “saper far luce” in un locale, con un’appropriata cromia, apporta notevoli benefici sia al cliente che al ristoratore; la attuale sfida nel settore è nella capacità di mettere in sinergia le emozioni multisensoriali, attraverso l’uso mirato di luce e colore.