
Qualche tempo fa abbiamo letto proprio su LUCE E DESIGN un articolo che riportava il seguente passaggio: “Oggi il progettista deve sapersi confrontare con competenze diverse. Progettare non è soltanto «vestire» una sorgente, è indagare, guidare gli aspetti tecnici e di performance” . E in questa frase abbiamo ritrovato anche il ruolo della nostra azienda nell’ambito del mercato dell’Illuminazione e non soltanto.
Seguendo la metafora del «vestire» il marchio Interpon di AkzoNobel opera ogni giorno in questo mercato fornendo ai clienti e ai progettisti Vernici in Polvere, in altre parole i “tessuti” che – oltre a presentare una valenza cromatica immediatamente percepibile – contengono aspetti di performance ad alto livello.

Volendo approfondire l’aspetto cromatico e prestazionale, possiamo dire che per qualità cromatica non s’intende più la sola combinazione tra forma e colore dell’involucro, ma anche la contestualizzazione cromatica integrata con il linguaggio architettonico che ci circonda e le costanti evoluzioni che questo sta seguendo in quanto non si tratta di un elemento statico.
In combinazione con l’elemento cromatico, più recentemente, si è aggiunto l’aspetto tattile, così definito: “ Il tatto è il senso che permette di riconoscere le caratteristiche, quali forma, durezza, morbidezza, ruvidezza, e così via degli oggetti che vengono a contatto con il nostro corpo “ . E AkzoNobel cerca di sviluppare in questa direzione i “tessuti” che valorizzino e modulino anche questo aspetto, in quanto sempre più determinante e importante nella scelta di un prodotto da parte del consumatore finale.
Le caratteristiche tecniche
Per quanto riguarda le performance, queste hanno seguito due principali direttrici: la prima riguarda la durabilità e le proprietà chimico-fisiche del film della Vernice in Polvere, la seconda la protezione all’ossidazione dell’involucro rappresentato principalmente da pressofusioni di alluminio. La durabilità è stata ottenuta e garantita grazie all’utilizzo di prodotti in poliestere certificati rispettivamente Qualicoat Classe 1 e Classe 2 della gamma Interpon D1036 e Interpon D2525.
La serie Interpon D2525 rappresenta la versione ad alta durabilità che può essere declinata in varie collezioni caratterizzate da finiture differenti: Futura (sablè-effect), Structura (struttura superficiale finemente texturizzata), Anodic (finiture metallizzate opache disponibili nei più popolari effetti anodizzati) e Précis (prodotti super opachi con un livello di gloss inferiore alle 15 unità).
Queste collezioni, e il loro costante rinnovamento, perseguono la necessità di fornire “tessuti” adeguati all’evoluzione del contesto architettonico dove trovano collocazione gli apparecchi di illuminazione. Un focus rilevante è stato fatto sui i cicli anticorrosivi in relazione all’aumento di lampade destinate all’esterno, all’installazione in condizioni più severe, alla forma più complessa e più critica degli involucri in merito all’introduzione della tecnologia LED e non ultimo al “value” atteso dai consumatori in modo particolare legato al “Made in Italy”.

I cicli sviluppati attraverso l’utilizzo di due o tre strati di rivestimenti aventi differenti funzionalità, hanno permesso di conseguire risultati importanti con un significativo track-record di progetti realizzati.
(a cura di Gioacchino Lucchese, Area Manager North West Italy – SMU Powder Coatings – South & East Europe)