
“Sound of Kyoto” è un ritratto audiovisivo contemporaneo della città di Kyoto, la capitale giapponese della cultura, ideato, diretto e composto dal rinomato artista Marios Joannou Elia.

Secondo l’artista e autore di questo documentario “Sound of Kyoto” è un progetto cinematografico con il concetto di base della musicalizzazione di un’intera città: Kyoto è il paesaggio e la “tappa” su cui si esegue la musica e si sente la voce della città. Attraverso la dimensione sonora, l’unicità, la storia, la tradizione, la cultura e la visione del futuro della città nipponica si riflettono nel film.
Da un lato, oltre 560 musicisti eseguono una serie di composizioni originali e l’Instrumentarium si espande dai tradizionali giapponesi agli strumenti sinfonici ed elettronici.
Dall’altro lato, sono stati registrati tutti i suoni rappresentativi della fisionomia di Kyoto. Tutti questi elementi eterogenei sono poi armonizzati insieme durante la fase di composizione: il risultato è un unicum intero – una polifonia ben temperata.
Per le location sono stati considerati spazi interni ed esterni, tradizione e modernità, natura e urbanità. Sulla mappa della Prefettura di Kyoto, sono marcate decine di macchie, sia iconiche che non convenzionali. L’elenco comprende la Kyoto Concert Hall, un’area su un ponte di fronte al Miyama Village e un percorso nella foresta di bambù di Sagano. Inoltre, al fine di approfondire il cuore di Kyoto e rivelare lo “spirito acustico” dei suoi cittadini, i laboratori artigiani si sono rivelati delle speciali tappe nascoste.

De Sisti Lighting ha collaborato con “Sound of Kyoto” supportando le riprese con le sue soluzioni di illuminazione a LED, e collaborando strettamente con il direttore della fotografia Kostis Nikolas in tutti gli aspetti della pre-produzione e durante tutta la prima parte della fase produttiva che ha avuto luogo tra settembre e dicembre durante lo spettacolare fogliame autunnale di Kyoto.
Un set esempio. La tradizionale cerimonia del tè
Un esempio appropriato della particolarità di questo set si è avuto durante le riprese della tradizionale cerimonia del tè giapponese. Il direttore della fotografia Kostis Nikolas ha ricordato che in questo caso l’obiettivo in termini di illuminazione “…è stato quello di migliorare, complementare e bilanciare la luce naturale già presente nella stanza”.
“Come si può vedere nelle immagini, la Maestra del tè, Atsuko, era davanti alle porte di vetro con la schiena rivolta verso il giardino autunnale. Anche se la luce naturale nella stanza era abbondante il problema che abbiamo sperimentato era che il suo viso e il suo kimono erano in ombra, quindi sottoesposti”.

“La soluzione è stata quella di utilizzare le luci per controbilanciare lo sfondo luminoso e portare i suoi livelli di esposizione fino ad un punto simile. Successivamente, il problema era che la luce principale doveva essere ad alta intensità, in quanto stavamo, in un certo senso, competendo con la luce solare. In più, per creare un look naturale e accattivante sul viso del nostro soggetto, evitando ombre distinte e dure, la luce principale doveva essere di qualità morbida e con una resa cromatica molto accurata”.
“Così per illuminare la scelta è caduta sul proiettore compatto Soft LED 1 (De Sisti Lighting), che produce una luce molto morbida con emissioni ad alta intensità e una notevole resa cromatica (CRI) con valori maggiori di 95 e un TLCI superiore a 96”.
“Come luce chiave, l’utilizzo di questo proiettore ha aumentato l’esposizione del viso del nostro soggetto con una luce che lo avvolgeva in modo morbido e coerente al risultato cercato. Poi, per dare profondità al soggetto era necessario utilizzare una ‘RIM light’ che potesse essere spostata facilmente, fino al posizionamento appropriato, ma non c’era molto spazio dietro al soggetto da riprendere: si doveva quindi utilizzare un Fresnel con un ampio angolo di emissione e dimensioni contenute”.
“In questo caso ha risposto pienamente a questa domanda il compattissimo riflettore “Piccoletto” LED Fresnel (sempre di De Sisti), piccolo e leggero, facilmente trasportabile in uno zaino e con un peso di poco superiore ad 1Kg: anche per questo apparecchio la resa cromatica molto accurata (valore CRI superiore a 96), e l’angolo di emissione molto ampio (pari a 80° in modalità FULL FLOOD), si sono rivelati ideali nella circostanza”.
“Posizionato dietro al soggetto con l’angolazione desiderata, è stato focalizzato e dimmerato fino a raggiungere la separazione sottile tra la Maestra di Cerimonia e il giardino sfondo. Una volta organizzato il set con le due luci, si è deciso di incorporare come luce di riempimento un altro riflettore dello stesso tipo, utilizzato quasi in full flood, dimmerato e controllato con le sue bandiere e limitando l’emissione luminosa dove necessario: questa terza luce doveva eliminare le ombre sul lato del viso del soggetto ripreso e sul suo kimono”.
“Il set così realizzato ha avuto un ruolo significativo nel permettere il superamento dei limiti di shooting delle location, permettendoci di realizzare un look naturale ma d’impatto”.
“Sound of Kyoto” è a metà del suo percorso e la fase finale di produzione è prevista per la prossima stagione autunnale. Il film documentario dovrebbe essere completato entro l’estate 2020. Proiezioni e presentazioni seguiranno su scala internazionale.

Kyoto è la seconda città in cui questo concept trova applicazione. Il primo ha avuto luogo nell’estremo Oriente russo: “Sound of Vladivostok” è attualmente proiettato nei festival cinematografici in tutto il mondo, ed ha ricevuto recensioni entusiastiche ed è stato nominato come “il nuovo inno della città” dai media russi.
(a cura di Davide Locatelli, Technical Department – De Sisti Lighting)
“SOUND OF KYOTO”
Location: Kyoto
Director: Marios Joannou Elia
Director of Photography: Kostis Nikolas
Photographer: Tanya Khodova
Soluzioni di illuminazione: De Sisti Lighting