
L’Ozeaneum di Stralsund è l’acquario più grande del Mar Baltico e rappresenta un esempio mirabile sia dal punto di vista naturalistico che per quanto attiene la sua progettazione architettonica
Il nuovo museo Ozeaneum, costruito in circa due anni, è stato finanziato in massima parte dal Governo tedesco e dallo stato della Mecklenburg West-Pomerania, oltre che dalla municipalità di Stralsund, dalla German Oceanographic Museum Foundation e da Greenpeace, che ha dato il suo contributo per l’allestimento della sala delle balene.
La grande struttura architettonica ospita ampie e curate sale espositive sugli habitat propri del mar Baltico, dei Mari del Nord e degli altri oceani del mondo, spazi dedicati alla ricerca oltre a una sala speciale dedicata ai giganti del mare. Le sue forme fluide, progettate dallo studio di architettura Behnisch Architekten, hanno dato una nuova immagine alla città di Stralsund, conosciuta soprattutto per gli aspetti storici, e rappresentano un nuovo landmark, riconoscibile su tutta la costa baltica.
Nella progettazione di uno spazio come questo grande rilievo ha assunto la progettazione illuminotecnica, finalizzata a riproporre ai visitatori le particolari atmosfere luminose che si ritrovano nei fondali dei mari del Nord: l’incarico è stato affidato al lighting designer Walter Bamberger, che per questo impianto si è avvalso di un complesso sistema di controllo e gestione dell’illuminazione ( sistema Imagine Router di Helvar).

Il concept architettonico
Il nuovo museo oceanografico è stato edificato sull’antico lungomare dell’antica città anseatica di Stralsund, iscritta nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco per la sua architettura fatta di antiche costruzioni edificate in stile gotico baltico, un tempo adibite a magazzini, che circondano la nuova costruzione.
Dal punto di vista planivolumetrico, l’Ozeaneum ha una morfologia aperta, fisicamente e visivamente inondata dai flussi dei visitatori e dalla luce, come nella rappresentazione di una serie di grandi scogli costantemente raggiunti e sommersi dall’acqua.
Il percorso espositivo del museo permette ai visitatori di compiere un itinerario affascinante di scoperta, attraverso e in mezzo a questi ”scogli”: ognuno di questi ospita infatti una specifica area tematica, due sono dedicati ai grandi acquari dove vengono riprodotti rispettivamente il Mare del Nord e il Mar Baltico, il terzo ai Giganti del Mare e l’ultimo alle esposizioni generali.
All’esterno, il concept dell’architettura vuole suggerire l’idea delle vele nella brezza dell’oceano. Una serie di larghi elementi di rivestimento, costituiti da fogli di acciaio pre-formato dipinti di colore bianco con vernici speciali ad alta resistenza alla corrosione salina, si propongono alla percezione dell’osservatore come estremamente leggeri ed eleganti, e comunicano il senso di dinamismo tipico delle vele. La loro costruzione è frutto dell’ingegno e del know-how dei cantieri navali locali, orgogliosi di partecipare a questo progetto tanto importante per la città.

Il progetto di illuminazione
Sul foyer si affacciano le quattro strutture principali dell’acquario. Le aree espositive sono disposte ai piani superiori in modo che il flusso di visita non si incroci con la zona di passaggio del foyer, pensato come area pubblica aperta anche ai non visitatori.
Una spettacolare scala mobile è sospesa in senso diagonale sopra al foyer, a ricordare il grosso scheletro di una balena, e conduce i visitatori alle sale espositive permettendo di godere di un panorama unico.
L’effetto scenografico viene riproposto anche di notte, attraverso la luce fornita da proiettori spot speciali installati a terra (equipaggiati con lampade fluorescenti circolari, con regolazione individuale), sia all’interno che all’esterno, che illumina le superfici in metallo ricreando gli effetti dinamici delle correnti marine.
Per ogni ambiente è stata studiata una scenografia luminosa diversa. Nell’enorme vasca dove si trovano i pesci in banco (la vasca contiene 2,6 milioni di litri d’acqua) per esempio, i pesci escono letteralmente dall’oscurità e nuotano verso la vetrata e la luce, tanto che sembra di poterli toccare.
Nel tunnel invece i visitatori sono completamente immersi nelle profondità marine circondati dai pesci. Il progetto illuminotecnico si è posto nell’ottica di ricercare le condizioni migliori per il benessere dei pesci, in un’alternanza tra aree illuminate in cui i visitatori possono studiare le abitudini naturali dei pesci, e zone buie che servono come rifugio.

Nelle aree dedicate al Mondo Oceanico e al Mare Baltico, l’obiettivo era quello di illuminare in modo ottimale le vetrine e le vasche. A questo scopo sono stati studiati speciali sistemi di spot a luce LED. I piccoli spot sono agganciati tramite speciali adattatori magnetici al binario elettrificato posto all’interno del profilo delle vetrine: questo permette di installarli e manutenerli in modo veloce e senza l’ausilio di attrezzi.
Grazie a questo sistema ogni punto dell’espositore risulta illuminato e la luce delle vasche stesse permette di illuminare il percorso dei visitatori, volutamente immersi in un ambiente semi-buio per meglio ricreare l’atmosfera subacquea.
I giganti del mare
Essere nella vastità dell’oceano circondati da balene: questa è l’emozione che si prova entrando nella sala dedicata ai mammiferi più grandi al mondo. Modelli a grandezza naturale, appesi a 20 metri di altezza, riproducono in modo fedele questi enormi e stupendi animali ivi compresa una balena blu di 26 metri.
Per rendere più realistica possibile l’ambientazione, sono stati utilizzati 12 proiettori che ricreano sul soffitto l’immagine della superficie dell’acqua e le sue correnti così come vengono percepite dai sommozzatori in una giornata di sole. Ad aumentare la suggestione il canto delle balene che costituisce il sottofondo sonoro della sala. Una struttura di vetrate rotanti e diverse tecnologie di illuminazione e filtri di colore blu contribuiscono a creare questa atmosfera spettacolare.
Per questo ambiente, denominato “1:1 Giants of the Seas” – progettato grazie alla consulenza e al supporto di Greenpeace – con l’obiettivo di dare agli organizzatori la massima libertà nella progettazione delle scene luminose, è stata predisposta un’apposita di interfaccia di controllo che permette di mixare nello stesso ambiente gli effetti di luce architetturali con quelli tipici della luce per lo spettacolo e l’entertainment (sistema Imagine Router, con porta DMX per input e output).
Per integrarsi con il sistema generale l’infrastruttura di questa sala è stata implementata con protocollo DALI.
Tecnologia: la gestione domotica dell’impianto
Per la gestione dell’intero impianto di illuminazione dell’Ozeaneum sono stati utilizzati 15 Imagine Router. Il ricorso a questo sistema ha reso possibile la connessione di tutte le reti DALI distribuite nell’intero edificio e il loro controllo a livello centrale. Il personale del museo può infatti gestire l’illuminazione delle diverse aree tramite il TouchPanel da 17 pollici posto nel foyer di ingresso, su cui è rappresentato l’intero sistema. Sono state inoltre previste altre 12 unità di controllo secondarie con TouchPanel da 8 pollici per permettere il controllo anche a livello locale.

Progettare un edificio complesso come l’Ozeaneum, con aree differenti con specifiche esigenze a livello di climatizzazione, tecnologia energetica e illuminazione, era un obiettivo non semplice da raggiungere, proprio per l’obbligo di garantire condizioni ambientali ottimali per la flora e la fauna nelle vasche e nello stesso tempo permettere ai visitatori di avere un’esperienza realistica e unica.
Per questo ad esempio si è scelto di illuminare singolarmente i singoli bacini e di adeguare il grado e il tipo di illuminazione in base alle esigenze specifiche degli stessi.
Nello stesso tempo è risultato fondamentale il mantenere bassi i consumi energetici, ed essenziale anche qui è risultato l’apporto dato dal sistema di gestione installato da Helvar, grazie al quale è possibile calcolare il consumo di energia dell’intero impianto e attuare un bilanciamento integrato del carico: ad ogni utenza dell’immobile è associato uno specifico picco di carico, che non può mai essere superato.
Se il sistema di controllo generale verifica che il picco di carico è stato raggiunto, singole programmazioni luminose vengono automaticamente disattivate per un certo periodo. I parametri necessari vengono definiti in anticipo: questo fa sì che il raffrescamento dell’acquario abbia priorità sul sistema di illuminazione. Il pannello operativo mostra se la riduzione del carico è attiva e quali scene di luce sono state sospese.
Ozeaneum Deutsches Meeresmuseum – Stralsund
Luogo: Stralsund – Germania
Cliente: Deutsches Meeresmuseum Stralsund
Progettisti: Behnisch Architekten – Stoccarda
Tempistica: 2005–2008
Dimensioni lorde: 17,400 m²
Volume: 90.900 m³
Costo dell’opera: 60 mln di €
Consulente energetico: Transsolar Energietechnik GmbH, Stuttgart
Allestimento espositivo: Atelier Lohrer, Stuttgart / argea Fassbender & Heppert, Stralsund
Lighting design e installazione impianto: Ingenieurbüro Walter Bamberger, Pfünz bei Eichstätt
Sistemi di gestione della luce: Helvar
Foto: Johannes-Maria Schlorke
Disegni: Behnisch Architekten