
Lobe City è una città responsabile, dinamica e interattiva, a basso impatto energetico e ridotto inquinamento luminoso, punteggiata con accenti di luce, senza sbavature di colore.
Da un lato le grandi sfide che la sostenibilità ambientale impone alla comunità globale, dall’altro la ricerca di una nuova progettualità, che individua nella filosofia urbana di Leon Battista Alberti gli elementi paradigmatici dell’identità culturale del luogo.
Il Padiglione del Belgio a Expo 2015, ideato da Patrick Genard y Asociados, è il risultato di un’attenta riflessione basata su più temi, che spaziano dalle conquiste della tecnologia innovativa alla rilettura dell’Umanesimo – come principio generatore dell’architettura -, fino alla necessità di disporre di una degna vetrina, in grado di rappresentare il Paese all’evento internazionale di Milano.
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – il leitmotiv di Expo – è declinato dalla partecipazione belga in una sorta di modello urbanistico, il cui nucleo è costituto da cerchi concentrici, iscritti in un perimetro quadrato – chiaro riferimento alla poetica di Alberti –, in perfetta armonia con gli spazi verdi circostanti.
Nelle parole dell’autore del “De Re Aedificatoria” – “La casa è una piccola città e la città una grande casa” – si comprende il filo conduttore del concept progettuale. Una città ideale – nel senso contemporaneo del termine -, dove la gestione del territorio nel suo insieme, tra aree antropizzate e arre agricole, nasce dal bisogno di conciliare, in un processo di pianificazione equilibrato, la realtà urbana e il mondo agricolo, fedele alla rappresentazione dei tipici paesaggi belgi, oggi propensi alle nuove esigenze produttive per la sussistenza mondiale.
Città responsabile = città sostenibile
Lobe City – titolo del progetto – è una città responsabile, dinamica e interattiva. Al suo interno, sono esposti e sperimentati i più sorprendenti ritrovati scientifici pronti ad affrontare la carenza alimentare, con metodi alternativi di produzione.
Il piano urbanistico di Lobe City diventa espressione architettonica dello spazio pianificato in pianta. I volumi in legno, alla stregua dei quartieri che si posizionano intorno alla piazza centrale, sono occupati dal bar, dal ristorante e dallo showroom, oltre che dalle aree tematiche del Padiglione.
Una grande struttura geodetica in vetro ricopre l’atrio, lasciandolo ammirare in tutta la sua infinita bellezza. La fattoria, con il tetto a capanna, dalla planimetria allungata, è il primo elemento che il visitatore incontra, introdotto da un pergolato semicoperto. Ai lati, i bicchieri di birra giganti lasciano filtrare la luce che proviene all’esterno.
Dalla rampa del futuro, con animazioni luminose che invitano a viaggiare nel tempo, si passa nella cantina sottostante, per poi riemergere nell’atrio, attraverso una scala di vetro a spirale, sovrastata da una struttura elicoidale. Un’allusione, questa, al DNA della Terra.
La committenza belga, per rappresentare la propria filosofia di vita, ha richiesto, al di là dell’aspetto architettonico, un intervento illuminotecnico in linea con l’incipit della manifestazione.
Bassissimo impatto energetico e ridottissimo inquinamento luminoso: sono questi i vincoli che il team progettuale ha imposto allo studio iDled, allo scopo di creare un ambiente caldo e punteggiato con accenti di luce, senza, però, sovrabbondanti sbavature di colore.
Le soluzioni per l’illuminazione
Forte dell’esperienza professionale già avviata in passato, i lighting designer hanno trovato in DGA il miglior partner di riferimento, come azienda specializzata nel settore. Chiaro l’intento: progettare un sistema di illuminazione personalizzato, con la massima efficienza luminosa, così da assicurare un ridotto dispendio di energia, con garanzie di affidabilità tecnica e capacità di servizio, derivate dalla totale gestione produttiva interna.
La consolidata collaborazione tra DGA e iDled ha dato vita a un progetto illuminotecnico, caratterizzato da soluzioni di altissimo livello tecnologico ed estetico, che hanno subito incontrato il consenso di Patrick Genard. DGA, consapevole dell’importanza dell’evento internazionale, ha sviluppato versioni fatte su misura dei propri corpi illuminanti.
A partire dal modello Emporio: proposto con un cavo di sospensione di 6 metri di lunghezza, scende dalla cupola vetrata, illuminando il cuore pulsante del padiglione. Emporio è un apparecchio dimmerabile, a elevata efficienza, dotato di riflettore a emissione diffusa, e sistema antiabbagliamento, con un alto indice di resa cromatica.


Altro apparecchio installato è Quantum BV, a binario, disposto sopra la birreria, per dare risalto alle finiture ramate della sospensione di Aldo Bernardi, che, maestosa, troneggia nell’area bar. Fornito di alimentazione integrata, il modello ha un sistema portafiltri con vetro temperato ad alta resistenza.

Nella versione a sospensione, lo studio iDled ha scelto Quantum IP (International Protection) 65, e, per l’esterno Quantum, specifico per l’outdoor, con alimentazione integrata 24Vdc, per illuminare il rivestimento della struttura espositiva e gli spazi aperti, con percorsi che si articolano tra gli alberi e i laboratori didattici.
(Elviro Di Meo)
EXPO 2015 – Padiglione del Belgio

Project: Patrick Genard y Asociados
Lighting design: iDled
Apparecchi di illuminazione: DGA
Disegni e immagini: courtesy, Press office DGA