Lighting design e musei

Torino, Roma. La luce e le nuove soluzioni per esporre in ambito museale

Roma. IED Istituto Europeo di Design. Progetto di Tesi. La struttura espositiva “Il Telaio Narrativo” (progetto di Alessandra Miano) (cortesia: IED Istituto Europeo di Design)

Le università italiane sono molto attente e vicine ai temi della progettazione della luce, anche in un’ottica di integrazione con i nuovi sistemi interattivi utilizzati per i progetti di allestimento

Politecnico di Torino

La tesi di laurea di Andrea Fiorenza, “Progetto di ampliamento riallestimento e illuminazione del Museo del Paesaggio Sonoro a Palazzo Grosso di Riva presso Chieri: un viaggio attraverso la metamorfosi del suono, dagli albori ad oggi” (relatore prof.ssa Chiara Aghemo, correlatori prof.ssa Valeria Minucciani, arch. Gabriele Piccablotto), discussa al Politecnico di Torino nel corso di Laurea in Architettura per il Progetto Sostenibile, utilizza un metodo contemporaneo di approccio interdisciplinare al progetto dove l’illuminazione diventa parte integrante del progetto funzionale ed espositivo.

Palazzo Grosso, un edificio originario della fine del 1700 e realizzato su progetto dell’architetto Bernardo Vittone, ospita dal 2005 al secondo e ultimo piano il civico Museo del Paesaggio Sonoro, un museo nato dalla passione di Domenico Torta direttore del museo, che da più di trent’anni si dedica all’attenta opera di studio e raccolta dell’importante patrimonio della musica popolare del Piemonte.

La finalità del progetto era quella di rendere l’intero edificio un’istituzione culturale affermata per lo studio dell’etnomusicologia: qui la luce deve fungere da elemento fulcro di un progetto che punta a far convivere esposizione e contenitore garantendo il comfort visivo, con una percezione ottimale degli oggetti esposti, un chiaro e sicuro orientamento nel percorso museale e un’alta qualità dell’esperienza di visita, integrati alla conservazione degli oggetti in mostra e all’economicità e sostenibilità dell’intervento.

Per il progetto illuminotecnico, sono state utilizzate esclusivamente sorgenti a LED, in modo da ridurre i costi di gestione e mantenimento dell’impianto.

Per la parte espositiva, si è previsto un sistema di dimmerazione automatica, in modo da ridurre la quantità di luce annua sulle opere e sugli apparati pittorici, evitando cosi il deterioramento grazie anche all’assenza di radiazioni UV e IR grazie all’utilizzo di questo tipo di sorgenti. Il comfort visivo del visitatore è stato considerato verificando i parametri di distribuzione di luminanza e di controllo dell’abbagliamento.

Anche se è di Suono che tratta il Museo, possiamo affermare che la luce svolge un ruolo fondamentale nelle esposizioni, in particolar modo nelle sale interattive che mutano atmosfera. Il progetto infatti fornisce una proposta completa mirata ad aspetti importanti quali la multimedialità, la scenografia, il coinvolgimento dei sensi che porta ad una totale immersione attraverso l’udito, il tatto e puntando a suscitare emozioni anche grazie alla gestione di scenari di luce che riescono a coinvolgere l’utente a 360°.

La luce è stata integrata con display, 3D ologram, speaker, proiettori etc… Un particolare approfondimento tecnico è stato compiuto attraverso analisi illuminotecniche realizzate con software di calcolo (Dialux Evo 7.1) sulle facciate dell’edificio, il giardino e su due tipologie di ambienti interni – la sala conferenze e una sala espositiva chiamata “sala dei musicanti” – secondo diversi scenari luminosi previsti in relazione alle diverse funzioni d’uso del Museo.

Roma. IED Istituto Europeo di Design

A Roma invece il progetto di tesi per l’a.a. 2017/18 del corso Triennale in Interior Design dello IED Istituto Europeo di Design, sviluppato in collaborazione con i Musei Capitolini di Roma e che ha visto come relatore l’architetto Alberto Iacovoni – ha affrontato il tema dell’allestimento espositivo del Palazzo dei Conservatori. Per questo progetto sono stati quindi ipotizzati nuovi sistemi di orientamento e fruizione delle informazioni capaci di dare una percezione unitaria del Museo, pur mantenendo le differenze e le peculiarità delle diverse aree.

La luce ha costituito una parte fondamentale e integrata nell’allestimento, in merito al contesto di valorizzazione delle opere storiche. A supervisionare il lighting design dei progetti, il docente, l’architetto Adriano Caputo.

All’interno del progetto generale, in relazione alla tematica dell’uso della luce in ambito museale, di particolare interesse sono risultati i lavori di tesi:

a) Il Telaio Narrativo, progetto di Alessandra Miano, una struttura espositiva in grado di collegare spazi e opere di tipologia ed epoche diverse, che guida il visitatore lungo i diversi percorsi che si articolano nello spazio sintetizzando il sistema di allestimento e le luci;

b) Lineare, progetto di Leonardo Aiuti e Tommaso Campana, una soluzione allestitiva attraverso un telaio polifunzionale che svolge funzioni differenti in base all’orientamento: in verticale propone una funzione espositiva, mentre in orizzontale contorna i basamenti e ricollega le opere.

Roma. IED Istituto Europeo di Design. Progetto di Tesi della soluzione allestitiva “Lineare” (progetto di Leonardo Aiuti e Tommaso Campana) (cortesia: IED Istituto Europeo di Design)

Sono stati utilizzati, nelle due tesi in oggetto, telai di supporto in grado di ospitare all’interno dei profili ideati, dei sistemi originali e molto flessibili di illuminazione. Segmenti sottili che tracciano linee nere, che, attraversando lo spazio, formano un vero e
proprio proprio “sentiero di illuminazione” oppure “inquadrano” gruppi di opere che interagiscono con l’architettura circostante. I profili da incasso danno spazio a interpretazioni molteplici, a seconda delle esigenze dello spazio specifico, in termini di funzionalità e di design.

La sorgente, a luce diffusa o puntuale, è integrabile per illuminazioni d’accento e di dettaglio con moduli LED flessibili per un’illuminazione d’accento, lampade lineari senza zone d’ombra per l’illuminazione generale, o ancora moduli LED a potenza variabile per wall-washing.

L’impianto di illuminazione a binario magnetico è concepito per integrare tecnologie diverse, ed è realizzato con due elementi indipendenti (binario e spot e/o luce lineare), due caratteristiche dissimili create con la stessa adattabilità per completarsi a vicenda: un impianto d’illuminazione di nuova concezione, adattabile, compatto e semplice da montare, grazie all’esclusiva installazione magnetica di spot luminosi di piccole dimensioni provvisti di potenti LED con ottiche differenziate.

(a cura di arch. Sara Berta, progettista – Borzelli & Berta Architetti, Roma)

 

LIGHTING DESIGN E MUSEI

Quale pensa siano le nuove soluzioni di illuminazione per l’esposizione museale?

L’arch. Francesco Murano, di fronte al dipinto di Pieter Bruegel “Festa di matrimonio all’aperto”, nel corso della mostra bolognese a Palazzo Albergati (2015) (foto: Danilo Alessandro)

 

Risponde: Francesco Murano, Lighting Designer

“…Le nuove soluzioni riguarderanno l’introduzione di sistemi intelligenti di illuminazione nei musei e negli ambienti espositivi. I nuovi sistemi saranno in grado di riconoscere e illuminare in modo automatico, puntuale e preciso le opere d’arte. Il Politecnico di Milano è detentore di un brevetto che sarà presentato a tutte le aziende del settore”.