
Swarovski ha sostenuto le proposte innovative di alcuni giovani designer attorno ai temi della luce e ad una differente interpretazione dell’oggetto di arredo e delle nuove forme per l’architettura ispirati dal cristallo, elemento base della casa austriaca, attraverso il contest Swarovski Designers of the Future 2017.
La selezione finale del concorso ha messo in evidenza, in particolare, il lavoro dei tre vincitori del Premio (ideato da Nadja Swarovski) e giunto ormai alla sua undicesima edizione: i designer Jimenez Lai (Los Angeles), MarjanVan Aubel (Londra) e lo studio Takt Project di Tokyo. I tre progettisti, in collaborazione con il centro ricerche della casa austriaca, hanno messo a punto tre differenti soluzioni attente ai parametri della sostenibilità.
Il lampadario “Cyanometer” della designer olandese Marjan Van Aubel con studio a Londra è un sistema di illuminazione che utilizza cristalli opachi che riflettono la luce in combinazione con i pannelli solari per alimentare le sorgenti a luce LED che riproducono l’intensità cromatica della luce diurna seguendo quella naturale del cielo, passando dal blu al rosso caratteristici dell’alba e del tramonto.

Il designer giapponese Satoshi Yoshiizumi dello studio Takt Project di Tokyo ha lavorato su un nuovo concept di complemento d’arredo per l’Interior unendo la tecnologia dei cristalli a quella della stampa 3D per “Ice Crystal”, una serie di vasi per fiori che reiventano nello spazio una scenografia che vuole riprodurre i bagliori luminosi naturali dei cristalli di ghiaccio, una opportunità resa possibile proprio dall’adozione delle tecnologie di stampa 3D con un materiale come il cristallo.

Con il lavoro del designer Jimenez Lai (di Bureau Spectacular), progettista di Taiwan che opera a Los Angeles, il campo di indagine e di ricerca si sposta invece sull’idea di cristallo come materiale per l’archittettura: “Terrazzo Palazzo” è una sorta di alfabeto modulare definito da blocchi per costruzione che inglobano cristalli di ‘seconda scelta’, utilizzabili in forma scomposta anche come sedute collettive, sgabelli, sedie e comodini.
