Norma UNI 11630 2016 – “Luce e illuminazione: criteri per la stesura del progetto illuminotecnico”

Sulla buona strada…per una buona luce

 Roma, Ipogeo dell’École Francaise in Piazza Navona, resti dello Stadio di Domiziano. Progetto di riconversione dell’impianto esistente in tecnologia LED, realizzazione di una sala campione (Lighting design, arch. Alessandra Reggiani, Roma). Oltre all’efficientamento energetico, l’applicazione progettuale del nuovo sistema riduce notevolmente i fattori di rischio fitobiologici (Cortesia Alessandra Reggiani)
Roma, Ipogeo dell’École Francaise in Piazza Navona, resti dello Stadio di Domiziano. Progetto di riconversione dell’impianto esistente in tecnologia LED, realizzazione di una sala campione (Lighting design, arch. Alessandra Reggiani, Roma). Oltre all’efficientamento energetico, l’applicazione progettuale del nuovo sistema riduce notevolmente i fattori di rischio fitobiologici (Cortesia Alessandra Reggiani)

Negli ultimi anni, parallelamente alle radicali trasformazioni dovute da una parte all’irrompere della nuova tecnologia LED e dall’altra alla generale situazione di crisi, il mondo della luce si è improvvisamente popolato di una enorme quantità di sedicenti “lighting designer”…ma progettare la luce è una professione seria, e ora la norma UNI sembra ‘inizi’ a prenderne atto, imboccando una buona strada…

La nuova Norma UNI 11630, interamente dedicata ai corretti criteri e procedure per la redazione di un progetto illuminotecnico che possa davvero definirsi tale, ha senza dubbio il merito di fare in tal senso un po’ di chiarezza, puntualizzando il vero significato di una progettazione di qualità e l’importanza che tale atto svolge, non solo poiché “…la conoscenza della luce, dell’illuminazione, dei suoi strumenti, del suo controllo e della sua manipolazione sono divenute estremamente complesse e sfaccettate”, in quanto “..l’impatto della luce sugli esseri umani ha molte più ramificazioni del solo aspetto visivo/percettivo: i ritmi circadiani, l’umore, l’attenzione sono direttamente influenzati”, o poiché “..la luce prodotta e gli oggetti che la producono hanno un impatto significativo anche in termini estetici in riferimento all’ambiente in cui sono inseritiin quanto “..l’illuminazione di un ambiente costituisce un elemento fondamentale per garantire la sicurezza e il comfort visivo”, ma anche perché “..la responsabilità di coloro che si occupano di progettare e stabilire l’illuminazione per l’ambiente umano sono diventate particolarmente significative al punto da riconoscere la necessità di predisporre un progetto illuminotecnico capace di soddisfare quanto sopra premesso che oltre ai requisiti e le necessità delle aree e degli ambiti da illuminare, come richiesto dalle norme di settore”.

Che cosa rappresenta il progetto della luce?

La Norma 11630 definisce in dettaglio il processo di elaborazione del progetto illuminotecnico per opere in ambito pubblico e/o privato e la relativa documentazione attuativa necessaria e si applica sia alla realizzazione di nuovi impianti che all’adeguamento ed alla trasformazione di quelli esistenti.

La casistica degli ambiti applicativi è delineata in modo preciso e puntuale e copre in pratica tutti i settori di intervento (ambienti interni quali ospedali, alberghi, uffici, commerciali, industriali, residenziali, ecc; installazioni sportive in interni ed esterni; impianti stradali – carrabili, ciclabili o pedonali- , aree esterne quali parchi, giardini, parcheggi, ecc; impianti architettonici e monumentali, in ambienti interni ed esterni; gallerie e sottopassi), definendo in dettaglio in una serie di “appendici” tutti gli elaborati necessari alla redazione del progetto – che comprende aspetti fotometrici, ergonomici ed energetici – in ciascun ambito applicativo e per tutte le fasi progettuali, dallo studio di fattibilità al progetto esecutivo.

La complessità e la molteplicità degli elaborati richiesti dalla Norma 11630 sono in realtà elementi usuali per i progettisti professionisti Lighting Designer che svolgono già da tempo questa professione, con competenza e passione; la forza della Norma non sta dunque tanto nella novità delle procedure, almeno per i veri addetti al settore, quanto nella puntualizzazione e nella ratificazione che il progetto della luce è un momento di verifica serio e professionale alla stregua di tutti gli altri interventi di progettazione e pianificazione impiantistica, e necessita di conoscenze ed esperienze particolari che non tutti possono garantire.

Si tratta di un primo, importante passo nella definizione dello specifico di una figura professionale da tempo in cerca dell’affermazione della propria identità, che porrà soprattutto la Committenza di fronte al fatto che per trattare tali tematiche sono indispensabili competenze specifiche.

Roma, Palazzo Farnese. Illuminazione della Biblioteca dell’École Francaise. Progetto di riconversione dell’impianto esistente in tecnologia LED (Lighting Design, arch. Alessandra Reggiani- arch. Lorenzo Iacchia, Roma) (Cortesia Alessandra Reggiani, Lorenzo Iacchia)
Roma, Palazzo Farnese. Illuminazione della Biblioteca dell’École Francaise. Progetto di riconversione dell’impianto esistente in tecnologia LED (Lighting Design, arch. Alessandra Reggiani- arch. Lorenzo Iacchia, Roma) (Cortesia Alessandra Reggiani, Lorenzo Iacchia)

CHI può realizzare e firmare il progetto della luce? La Norma non lo dice

Il passo successivo, che ci auguriamo avvenga a breve, è quello di “completare” la Norma con l’indicazione di CHI possa essere ritenuto in grado di possedere competenze così specialistiche, ovvero sia in grado di redigere – e FIRMARE – un progetto di luce.

Questo è certamente un argomento scivoloso ed indigesto ancora per molti, la cui assenza tuttavia appare evidente nella stesura di una analisi procedurale così precisa e dettagliata, che addirittura arriva a precisare il fatto che “data la complessità e la moltitudine degli elaborati richiesti dalla presente norma per ciascuna fase costituente il progetto illuminotecnico, è necessario prevedere una tempistica minima adeguata da concedere al progettista affinché si possa svolgere l’attività con la necessaria perizia” , mentre glissa con nonchalance nell’indicare chi, di fatto, potrebbe essere la persona giusta a sottoscrivere tutti questi elaborati, validandoli con una firma e, dunque, assumendosi un preciso carico di responsabilità, come è proprio ad ogni professionista abilitato.

Come abbiamo detto dunque, questa norma UNI 11630 si costituisce sicuramente come un primo valido passo nel riconoscere la necessità e la centralità del progetto di illuminazione, in attesa che si affronti finalmente e una volta per tutte il capitolo relativo allo status del progettista abilitato a firmarlo. Insomma, siamo forse finalmente sulla buona strada…per una buona luce.

Roma. Resti dello Stadio di Domiziano nei sotterranei dell'Ecole Francaise, Piazza Navona (cortesia Alessandra Reggiani)
Roma. Resti dello Stadio di Domiziano nei sotterranei dell’Ecole Francaise, Piazza Navona (cortesia Alessandra Reggiani)
Roma. Resti dello Stadio di Domiziano nei sotterranei dell’Ecole Francaise, Piazza Navona (cortesia Alessandra Reggiani)

PARAMETRI CERTI E RIGOROSI DI CONFRONTO: LA CENTRALITÁ DEL PROGETTO VA OLTRE I NUMERI

Con la pubblicazione, lo scorso 24 marzo 2016, della norma UNI 11630 “Luce e illuminazione – criteri per stesura del progetto illuminotecnico”, che rappresenta un’iniziativa all’avanguardia nello scenario europeo, è stato raggiunto un importante traguardo per la Commissione Tecnica Luce e Illuminazione dell’UNI presieduta da Fabio Pagano, Responsabile Tecnico di ASSIL – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione.

I numeri non sono al centro della nuova norma e i calcoli illuminotecnici sono soltanto uno dei tanti aspetti che il progetto deve prendere in considerazione.

Nell’introduzione del documento si sono volute condensare le motivazioni che hanno portato, con convinzione, la Commissione Luce ed Illuminazione alla stesura di questa particolare norma: in particolare si sono voluti enfatizzare gli aspetti legati alla conoscenza della luce e dell’illuminazione, dell’influenza sugli esseri umani (aspetti visivi, ritmo circadiano, influenza sull’umore, sull’attenzione…), dell’impatto estetico in riferimento all’ambiente in cui sono inseriti e, infine, dell’importanza per la sicurezza e il comfort visivo.

L’evoluzione tecnologica e le recenti scoperte scientifiche legate agli effetti della luce sugli individui hanno evidenziato quanto sia complesso illuminare l’ambiente umano. In questo contesto le responsabilità di coloro che si occupano di progettare e definire l’illuminazione sono diventate particolarmente significative.

Pertanto, è necessario che il progetto illuminotecnico sia in grado di soddisfare quanto sopra premesso, oltre che i requisiti previsti dalle norme di settore (comprendendo aspetti fotometrici, ergonomici ed energetici).

Napoli, Illuminazione di un giardino privato a Posillipo (Lighting design, arch. Alessandra Reggiani, Roma). Il progetto della luce crea suggestioni locali e specifiche senza turbare la visione dello splendido panorama circostante (Cortesia Alessandra Reggiani)
Napoli, Illuminazione di un giardino privato a Posillipo (Lighting design, arch. Alessandra Reggiani, Roma). Il progetto della luce crea suggestioni locali e specifiche senza turbare la visione dello splendido panorama circostante (Cortesia Alessandra Reggiani)

La nuova Norma UNI si inserisce nello scenario per definire il processo di elaborazione del progetto illuminotecnico per opere in ambito pubblico e/o privato, ne specifica la relativa documentazione e si applica sia per la realizzazione di nuovi impianti illuminotecnici sia per un’eventuale adeguamento e/o trasformazione di impianti esistenti.

Fra gli obiettivi di questa norma vi è anche quello di rendere meno complessa la valutazione o il confronto fra loro di più ipotesi progettuali, fornendo così riferimenti di confronto sia in termini di completezza o meno della documentazione sia in merito al rispetto o meno dei livelli di dettaglio minimi previsti dalla legislazione vigente (seppure alcune semplificazioni in tal senso sono state recentemente introdotte dal nuovo codice degli appalti.

(Alessandra Reggiani, lighting designer, Roma)