
Mentre il mondo occidentale si interroga sul futuro delle fonti per la produzione di energia, ci sono ancora almeno 1.1 miliardi di persone che vivono sul pianeta senza avere alcun accesso alle reti elettriche, limitando così le loro condizioni di vita e attività a condizioni di difficile sopravvivenza.
Ponendo la massima attenzione alla volontà di offrire una soluzione a queste problematiche, l’artista Olafur Eliasson in collaborazione con l’ingegnere specializzato in energia solare fotovoltaica Frederik Ottesen avevano già nel 2012 con il progetto “Little Sun” e la distribuzione agli abitanti dell’Africa sub-sahariana di 500.000 lampade solari “Solar Light” offerto un primo contributo concreto.
Questa azione continua con la proposta di un nuovo apparecchio, “Little Sun Diamond”, una piccola lampada solare, 60 x 60 mm, equipaggiata di un pannello solare monocristallino – la più compatta ad oggi disponibile sul mercato – capace però di produrre la stessa energia prodotta dalle precedenti soluzioni.

Pensata nel suo concept da Eliasson quale espressione visiva della natura geometrica dei cristalli, la lampada è dotata di una lente sfaccettata in grado di creare una emissione luminosa potente e diffusa, con cinque ore di autonomia.
La lampada può essere utilizzata come luce di lettura e/o da tavolo, grazie alla presenza di un supporto di appoggio, oppure essere utilizzata come luce portatile.
La luce ad energia solare rappresenta nelle regioni dell’Africa subsahariana un’alternativa sicura alle pericolose e energivore lampade alimentate a cherosene caratterizzate da emissioni tossiche.
Eliasson con questo brand di soluzioni di lampade ad energia solare collabora per questo con 600 piccoli imprenditori in Africa, assicurando loro una formazione operativa e finanziamenti per permettere di creare piccole imprese capaci di promuovere questo tipo di economia basata sulla produzione di luce solare fotovoltaica sul territorio africano.
Olafur Eliasson, ha vinto a Milano con le lampade ‘Little Sun’ e ‘Little Sun Diamond’ il Premio “The Design Prize”, per la categoria ‘Experimentation’.