
OLED. Vorremmo parlare in questo articolo di alcuni esempi applicativi di una tecnologia molto promettente nell’ambito del lighting, anche se – allo stato attuale, dal punto di vista dei costi – risulta essere ancora 8 volte più costosa rispetto al LED. Dobbiamo però tenere sempre in considerazione anche l’energia grigia, ovvero l’energia che deve essere utilizzata nella produzione degli apparecchi: e un progetto di installazione come quello di “CityLights” ad esempio è la prova che gli apparecchi OLED possono essere costruiti in modo estremamente leggero e con poco materiale aggiuntivo
Ebikon. Canton Lucerna
Il progetto “Citylights” per Schindler
Schindler è un’azienda che produce una nuova generazione di ascensori con intrattenimento multimediale a bordo, servizio di manutenzione predittiva, massima creatività nella pianificazione e nel design, con oltre 140 anni di storia.
Dopo la sede di Ebikon, una cittadina svizzera con 13.000 abitanti, nel 1907 Schindler apre una seconda sede a Losanna, subito seguita da altre a Zurigo e Basilea, mentre nel 1948 è l’avvio di una filiale a Genova a segnare l’inizio dell’espansione internazionale del’azienda, oggi Gruppo con oltre 60.000 dipendenti con sedi in tutto il mondo.
Il lighting concept dell’installazione

L’installazione “Citylights” si trova nell’atrio del nuovo centro visitatori e del relativo centro direzionale dell’headquarter Schindler di Ebikon. Schindler fa ricerca e costruisce per la mobilità del futuro ed era alla ricerca di un’installazione di benvenuto con forte impatto visivo da collocare presso la sua sede.
In “Citylights” la luce scende e sale ed è costituita da una struttura di OLED.
Il concept e l’obiettivo della composizione luminosa è creare l’immagine astratta di una città di grattacieli e di mobilità urbana verticale.
Si tratta di un singolare segno di benvenuto che riflette il tema principale di quanto verrà presentato al visitatore successivamente e insieme della rappresentazione del campo di competenza del cliente: la mobilità urbana del futuro.

Un raffinato gioco di luce collega così in questo modo in un atrio di 3.5 x 7 m l’ingresso al piano terra della sede di Schindler con il ristorante del personale; dallo spazio penetra anche la luce naturale. Grazie ad una serie di specchi installati sulla parte superiore di ogni OLED, l’apparecchio integra anche la luce naturale e la diffonde. Vista dal piano terra, la struttura di OLED si eleva verso il cielo, mentre dall’alto sembra immergersi negli abissi.
Questa composizione luminosa genera un sistema di configurazioni di luce silenziose e complesse, con i singoli pannelli controllati individualmente. La forma e sequenza di queste configurazioni può essere ridisegnata in modo facile tramite un’interfaccia visiva: è possibile cambiare manualmente i temi e i motivi che si muovono attraverso la griglia tridimensionale liberamente sospesa degli OLED e modificare parametri come animazione, movimento, luminosità e scala.
Per lo scenario di funzionamento quotidiano è stata predisposta una sequenza di schemi che variano dal vivace a calmo. In alcuni momenti la luce reagisce al movimento dei visitatori, in altri momenti del giorno si creano diverse configurazioni reimpostate dal loro movimento.

Gli architetti/I designer
L’edificio è stato progettato dallo studio di architettura Burckhardt + Partner di Basilea, una delle principali società svizzere indipendenti di architettura e pianificazione generale che opera anche a livello internazionale. Fondata nel 1951, gestisce attualmente cinque uffici in Svizzera e tre in Germania.
L’installazione OLED “Citylighs” è stata ideata, progettata e costruita da iart, studio per architetture multimediali anch’esso con sede a Basilea e caratterizzato da un approccio interdisciplinare, formato da un team di 45 specialisti, che collabora principalmente con gli architetti ed è specializzato nella valorizzazione degli spazi fisici con la tecnologia digitale, creando nuove esperienze di visita e fruizione presso mostre, centri visitatori, padiglioni fieristici e ambienti abitativi.
Con “CityLights” iart ha sviluppato e realizzato un’installazione luminosa ‘site-specific’ che riflette la visione del cliente e il movimento di luce simboleggia questo con eleganza, con il flusso di luce verticale e orizzontale che crea l’immagine astratta di una metropoli.
Il progetto “Citylights” e la tecnologia OLED
Gli OLED forniscono un’illuminazione a spettro completo morbida ma brillante, con il risultato di produrre una luce artificiale simile alla luce del giorno. La sostanziale differenza rispetto ai LED è che qui luce è emessa da tutta la superficie di ogni pannello OLED, invece che da uno o più punti.
Queste caratteristiche si adattavano molto bene allo spazio in cui doveva essere installato l’apparecchio e al compito assegnato: qui, la luce artificiale si unisce naturalmente alla luce solare e non stride mai con essa.
Inoltre è possibile soffermarsi a guardare direttamente i pannelli OLED sottili e leggeri anche nelle ore serali senza abbagliamenti, apprezzando allo stesso tempo l’insieme scultoreo dell’apparecchio di illuminazione.
Dal punto di vista tecnico, l’installazione è costituita da 210 OLED su 47 sostegni verticali. Per la manutenzione l’impianto può essere abbassato automaticamente di 1,8 metri.
Caratteristiche principali degli OLED sono assenza di luce blu, assenza di UV, assenza di flickering. Gli OLED sono inoltre riciclabili, l’85% è costituito da materiali organici e vetro, e sono molto efficienti dal punto di vista energetico.
Per quanto riguarda gli assorbimenti di questo impianto, dal momento che l’installazione è dinamica, si è considerato il livello medio della potenza: 300 W, per un flusso luminoso di 24.000 lumen.
****
Darmstadt. Germania

Il progetto “Light Cloud” per il Merck Innovation Centre
Il Merck Innovation Center: uno spazio per l’innovazione a Darmstadt. È in questo luogo che avvengono i contatti tra i dipendenti e le startup esterne, i visionari e le aziende di tutto il mondo per creare innovazioni rivoluzionarie, in un ambiente ottimale creato ad hoc per far crescere le idee.
L’edificio è arretrato rispetto alla Frankfurter Straße, e genera così uno spazio per una piazza pubblica, la Emanuel Merck Platz. L’interno è caratterizzato dal dispiegarsi di una struttura spaziale che scorre continuamente: i collegamenti a ponte attraversano diagonalmente lo spazio tra i nuclei ovali, collegando tra loro i singoli spazi di lavoro. Gradini, rampe e aree del pavimento si muovono a spirale verso l’alto.
I percorsi tra un gruppo di lavoro e l’altro, da un livello all’altro, si realizzano in modo quasi impercettibile e senza fatica. Le scale a chiocciola, i banconi ovali, tutte le forme dello spazio e degli arredi sono fluide.
Il lighting concept di “Light Cloud”
Situata in un atrio a specchi che collega due edifici, la scultura di luci e suoni “Light Cloud” è composta da 576 pannelli OLED, e sensori che creano un sistema intelligente che interagisce costantemente con le persone che si muovono nello spazio. La ‘Nuvola di luce’ al Centro d’Innovazione Merck rileva il movimento dei visitatori nell’ambiente e lo traduce in differenti stati d’animo e atmosfere.

La scultura che si rigenera di continuo stimola e facilita incontri intensi tra persone e tecnologia. L’installazione a grande scala è composta da quattro elementi curvi sovrapposti concentricamente e leggermente slittati l’uno rispetto all’altro.
Gli elementi OLED che sono ancorati alle struttura tubolare e controllati da sensori reagiscono ai movimenti dei visitatori e alle composizioni sonore. In combinazione fra loro, tutto questo genera un mosaico complesso in cui il suono e la luce interagiscono in modo giocoso e gli spettatori lasciano tracce.
Con motivi sempre differenti basati su 18 effetti variabili, una drammaturgia inaspettata si svolge giorno dopo giorno. Ottantacinque scene lineari, generative e interattive creano un cosmo sinestetico. Gli specchi sul soffitto e sulle pareti moltiplicano la luce e creano l’impressione di uno spazio di transito che si riflette all’infinito.
Gli architetti/I designer
L’edificio è stato progettato dallo studio internazionale di architettura Henn Architects, con sedi a Monaco, Berlino e Pechino e 380 dipendenti provenienti da più di 40 nazioni, che si avvale di oltre 70 anni di esperienza nei settori dei luoghi di lavoro, della cultura, della salute, dell’istruzione e della ricerca, nonché della produzione e della pianificazione generale.
L’installazione di luci e suoni è stata invece sviluppata e realizzata dallo studio Tamschick Media+Space in collaborazione con iart, che – oltre a pianificare e implementare l’installazione OLED – ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di una simulazione 3D in tempo reale. Ciò ha permesso di testare diversi scenari di funzionamento mentre il sistema era ancora in fase di sviluppo.
Il progetto “Light Cloud” e la tecnologia OLED
La mission di Merck è quella di creare spazi di lavoro ottimali e stimolanti per la ricerca e lo sviluppo e questo è indubbiamente anche uno dei ruoli fondamentali della luce. Una parte importante di questa strategia è l’impegno nell’ambito dei rapporti fra arte e tecnologia: nell’ambito del Merck Innovation Center, dove una varietà di persone di diverse discipline lavorano insieme su soluzioni intelligenti per il futuro, l’installazione “Light Cloud” trasporta i visitatori dalla loro routine quotidiana verso uno stato di riallineamento e ispirazione, con un momento di stacco totale.
L’obiettivo dei designer era quello di creare un impianto di illuminazione nello spazio con elementi ramificati che lo attraversano e i pannelli OLED installati su entrambi i lati erano ideali per creare una scultura spaziale. “Light Cloud” interagisce quindi direttamente con i visitatori, la scultura cattura il movimento delle persone all’interno dello spazio e lo traduce in un gioco di luce e suoni.
La coreografia multimediale vuole evocare un organismo vivente e vengono quindi suggeriti stati cognitivi ed emotivi quali dormire, sognare, ricordare, sentire, osservare, pensare e giocare.
Dal punto di vista tecnico, l’installazione “Light Cloud” è definita da 4 strutture ricurve in acciaio 3D e 576 elementi OLED luminescenti su entrambi i lati. 42 sensori distribuiti nell’ambiente catturano il movimento dei visitatori e 12 canali audio forniscono un panorama sonoro impressionante: 18 effetti variabili e combinabili sono la base di 85 diverse modalità di funzionamento dell’impianto.

È stato sviluppato un modello digitale dell’intera installazione che può essere utilizzato come anteprima ma anche per il funzionamento: in quell’ambito si possono modificare i modelli di luce e una moltitudine di parametri di questi modelli, ed è possibile programmare sequenze di pattern che si spostano nell’installazione durante il giorno.
La più recente tecnologia OLED è stata utilizzata per questa installazione artistica e – dal momento che l’installazione è dinamica – per quanto riguarda gli assorbimenti, si deve considerare il livello medio della potenza: 1400 W, per un flusso luminoso di 210.000 lumen.
(a cura di arch. Giordana Arcesilai, lighting designer – Bologna)
****
EBIKON, CANTON LUCERNA, SVIZZERA
HEADQUARTER SCHINDLER INSTALLAZIONE OLED “CITYLIGHTS”

Concept, progettazione e costruzione dell’installazione/ scultura: iart, Basilea
Produttore OLED: OLEDWorks
DARMSTADT, GERMANIA
MERCK INNOVATION CENTRE INSTALLAZIONE DI LUCE E SUONI “LIGHT CLOUD”

Concept, progettazione e costruzione del’installazione: Tamschick Media+Space e iart
Produttore OLED: OLEDWorks