
Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con uno fra i primi e più grandi studi di progettazione della luce europei , fra tutti sicuramente quello che ha contribuito ad imporre all’attenzione del nostro settore l’importanza della figura del lighting designer

Gli esperti di Bartenbach Lichtlabor di Aldrans, una splendida località nel Tirolo vicino a Innsbruck, hanno da sempre focalizzato il loro lavoro di ricerca sulla progettazione di concept di illuminazione e sistemi utilizzando sia l’illuminazione naturale sia quella artificiale, in relazione ai prerequisiti posti dalle specifiche esigenze applicative dei diversi contesti di progetto.
Christian Bartenbach jr, responsabile oggi del business management dello studio, continua così l’attività iniziata dal padre Christian con il “Lighting Design Christian Bartenbach”, fondato nell’ormai lontano 1976.

Innovazione, un obiettivo costante
Quali sono stati i passi fondamentali dello sviluppo della vostra azienda nel campo del lighting design?
“Bartenbach ha inventato e introdotto nei primi anni sessanta la cosiddetta “tecnologia Dark-Light” meglio conosciuta come la tecnica delle “lampade a bassa luminosità” e ridotto abbagliamento, un concetto che contribuì alla loro affermazione commerciale negli anni settanta durante la crisi energetica in Europa.
Ancora oggi questa è la tecnologia più comunemente utilizzata per le soluzioni di illuminazione degli uffici. Alla fine degli anni ottanta, Bartenbach ha inventato la tecnologia a luce riflessa “Specchio e Proiettore”. Già nell’anno 2000 per gli interni nella nostra sede è stata realizzata la prima illuminazione al mondo realizzata con luce LED.
Nel 2010 Bartenbach ha ricevuto al L+B di Francoforte il premio per l’innovazione “Architecture and Technology” per l’innovativo sistema LED-Ceiling “Light & Acoustics”, un sistema a controsoffitto che soddisfa i più rigorosi requisiti funzionali e di design: in grado di assorbire i suoni mediante fori che non si notano facilmente e che attraverso un’ampia gamma di motivi formali fornisce grandi possibilità creative.
I fori possono essere fatti sull’intera superficie o soltanto in alcune aree: grazie ai sistemi LED interni ad alta potenza, gli elementi emettono una luce brillante, che non abbaglia e che può essere regolata, passando dal bianco caldo al bianco freddo.
Si tratta in particolare di un sistema ecosostenibile in un modo assolutamente peculiare, grazie all’utilizzo di componenti riutilizzabili, ad una tecnologia di illuminazione ad alta efficienza energetica, all’uso di materie prime rinnovabili e di sorgenti di illuminazione “mercury-free”.
Lighting design I: il rapporto materiali/percezione
La vostra società è stata tra le prime in Europa a prendersi cura dell’argomento luce. Da un po’ di anni, a fianco della vostra realtà – indubbiamente di prima grandezza nel campo della luce e delle soluzioni per l’illuminazione – sono nate diverse realtà, aziende che hanno fatto del progetto della luce la loro principale attività. A vostro modo di vedere, quali sono nell’insieme le ragioni della crescente attenzione per quest’area?
“Una volta la luce era considerata solo sotto l’aspetto tecnico. Oggi invece molti architetti e costruttori sono coscienti del significato della luce per il progetto architettonico. Così abbiamo una crescente richiesta di lighting design professionale, che considera la luce anche come un’opportunità per creare atmosfera.
Da un po’ di anni il nostro settore di ricerca studia gli effetti della luce sull’organismo umano e sulla salute. Oltre a questi aspetti, una differenza fondamentale rispetto alla concorrenza è che noi consideriamo gli esseri umani attraverso la loro capacità di percezione visiva. Per questo motivo siamo in grado, per esempio, di incrementare la produttività del lavoro minimizzando la frequenza degli errori e la stanchezza.
Poiché c’è una stretta correlazione tra materiali e percezione, il lighting design dovrebbe essere preso in considerazione e coinvolto nella scelta dei materiali”.
Lighting design II: una competenza esclusiva
I lighting designer professionali offrono servizi differenziati nel mercato europeo: a suo avviso, quali iniziative devono essere attuate perché i lighting designer diventino partner insostituibili nel mercato?
“Nonostante il numero crescente di lighting designer, la grande maggioranza dei progetti di illuminazione sono ancora sviluppati dagli uffici che si occupano di pianificazione elettrica. Quindi sarebbe importante separare il lighting design dai servizi base. Il lighting design deve essere riconosciuto nelle tabelle tariffarie nazionali come un ambito separato e quindi sganciato dalla pianificazione elettrica”.
L’attenzione al progetto
In termini di originalità dell’impostazione e di difficoltà tecniche da superare, quali sono alcuni dei vostri recenti progetti che vorreste brevemente indicare ai nostri lettori?
“Noi lavoriamo in tutto il mondo in progetti grandi e piccoli. Alcuni esempi sono l’auditorium dell’Università di Aargau, l’aeroporto Changi a Singapore, la nuova biblioteca pubblica di Augsburg o la Torre Reale dell’Orologio alla Mecca: tutte le sfide legate a questi progetti sono state risolte con un altissimo livello di qualità e nell’assoluta soddisfazione dei nostri clienti.
L’aeroporto Changi a Singapore utilizza la luce del giorno, con un minimo apporto di energia elettrica di produzione solare e garantendo un grande comfort visivo ai suoi utenti. L’illuminazione dell’aeroporto è stata progettata in modo che la manutenzione non presentasse problemi, così ad esempio la manutenzione degli apparecchi di illuminazione artificiale si effettua sul tetto.

Grazie ai risparmi di energia per l’illuminazione artificiale, l’emissione di CO2 è stata ridotta di 2.400 tonn all’anno e il consumo di energia è stato ridotto di 3 milioni di kWh all’anno.
Il nuovo edificio della biblioteca pubblica di Augsburg è stato progettato come un libro aperto. Anche in questo caso, la luce naturale diurna è convogliata verso il basso al livello dell’ingresso dell’edificio attraverso cosiddette “trombe di luce”.

Le trombe di luce dirigono verso l’ambiente la luce solare creando immagini vivificanti. Grazie a queste logiche di adozione della luce diurna, l’illuminazione artificiale rimane largamente inutilizzata durante il giorno, ciò che permette di risparmiare oltre 20 kWh/m2 all’anno di energia per l’illuminazione artificiale.
Quasi il 50% della richiesta di riduzione del consumo totale di energia dell’edificio è dunque ottenuto con la sola gestione della luce naturale diurna.
Alla Mecca, la torre dell’orologio più alta al mondo e che esibisce l’orologio più grande al mondo, l’Abraj Al Bait Tower, è stata progettata e costruita sul secondo più grande edificio al mondo. Ognuno dei quattro quadranti dell’orologio misura 46 m di diametro e sarà illuminato da circa 550.000 LED bianchi e verdi.
Sarà possibile leggere l’ora fino a 8-10 km di distanza durante il giorno e fino a 6-8 km di notte. Altri 21.000 LED bianchi e verdi, montati al di sopra dell’orologio, lampeggiano per segnalare i momenti delle cinque preghiere giornaliere dell’Islam, e saranno visibili fino a 29 chilometri di distanza”.
Il futuro e i LED
L’industria della luce sta affrontando una trasformazione profonda, con il passaggio da una realtà manifatturiera a una nuova realtà elettronica. Come vedete questo cambiamento e quali passi reputate siano necessari per rispondere alla domanda posta da questi nuovi scenari tecnici e operativi?
“Qualche anno fa molti costruttori stavano affrontando grandi difficoltà con l’affermarsi di nuove tecnologie e di nuove soluzioni per l’illuminazione. Con il passare del tempo però la maggior parte dei costruttori hanno sviluppato le competenze necessarie: ma sicuramente c’è ancora una quantità di lavoro da fare.
Un aiuto significativo potrebbe venire dalla standardizzazione dei LED come fonte di luce. Sfortunatamente questo richiederà ancora del tempo”.
Quanto sono importanti la progettazione in studio e il processo di verifica per lo sviluppo di nuovi apparecchi di illuminazione?
“In un progetto singolo con un piccolo numero di unità, gli specialisti di Bartenbach sviluppano soluzioni specifiche. Un esempio è l’illuminazione di un salone di rappresentanza in un paese del mondo arabo, che è stata realizzata esclusivamente con tecnologia LED.
Più di cinquemila LED ad alta potenza, che sono incorporati nell’area centrale del soffitto, irraggiano la loro luce direzionale su un lampadario in cristallo posizionato sotto. Il lampadario distribuisce la luce uniformemente in tutta la sala.L’illuminazione generale è fornita da più di un migliaio di punti luce LED incorporati nel soffitto (tipo cielo stellato) con tecnologia LED ad alta potenza e speciali lenti.
Nel caso di nuovi apparecchi di illuminazione con un numero elevato di unità, è estremamente importante condurre studi psicologici, ricerche di mercato, studi di fattibilità e altri studi. È un nostro obiettivo dichiarato misurare gli effetti della luce sulle prestazioni, le emozioni e la fisiologia umane ad un livello scientifico.
Nell’ambito di questo approccio metodologico verifichiamo le soluzioni di illuminazione esistenti e determiniamo criteri aggiuntivi in termini di percezione e psicologia della visione con lo scopo di individuare concept innovativi di illuminazione.
Sperimentiamo vari scenari di illuminazione attraverso cicli di prove completi per determinare il relativo grado di comfort visivo e gli eventuali effetti sullo stato di salute. La cooperazione multidisciplinare con partner di ricerca provenienti da diversi campi, per esempio la medicina, i settori industriali e gli studi ergonomici, offre ulteriori benefici per il raggiungimento dei nostri obiettivi”.
Quali prevede possano essere gli scenari futuri relativi al prossimo decennio per la progettazione dell’illuminazione e per l’industria dell’illuminazione in generale?
“Con le nuove e giovanissime tecnologie dei LED e degli OLED, il lighting design è diventato considerevolmente più complesso. Quindi la pianificazione dell’illuminazione non può e non potrà più essere gestita dai normali pianificatori dei servizi elettrici con le conoscenze tecniche che sono richieste.
Le nuove tecnologie aiuteranno il comparto a rendersi conto della necessità di lighting designer professionali. Il processo si intensificherà nel prossimo decennio, cosicché il lighting design sarà progressivamente accettato come un servizio di progettazione distinto e autonomo. Dunque, credo che anche il numero di lighting designer aumenterà nel futuro.
Un’altra tendenza dell’industria dell’illuminazione sarà che il mercato sarà coperto da molti nuovi marchi e da marchi esistenti che nel passato non avevano alcun legame con il mercato dell’illuminazione”.