Le startup nel mondo della luce

Lighting: in Italia ancora avanti piano

Il settore Lighting, pur rientrando in uno dei settori strategici per quanto attiene l’efficienza energetica, non appare essere ancora centrale negli investimenti strategici.

Nonostante i grandi investimenti che interessano il mondo delle startup, in Italia e non solo, il settore Lighting non sembra ancora essere realmente ‘partito’

Sebbene siano dati riferibili al settore Energy, in cui rientra anche il Lighting, c’è di che riflettere sullo stato dell’arte delle startup che operano nell’ambito dell’illuminotecnica. Secondo l’ Energy Innovation Report 2019 del Politecnico di Milano, in Europa solo il 10% delle aziende dell’energia investe in R&S (dieci anni fa era il 25%), mentre il 2018 è stato un anno record per i brevetti, che hanno raggiunto quota 1000.

Su un versante infatti, quello degli investimenti, i capitali investiti in startup innovative realizzati attraverso fondi di Corporate Venture Capital sono in crescita (769 milioni di dollari nel 2018,+31%), ma rappresentano ancora una quota limitata e solo il 3% del totale coinvolge imprese italiane.

Il settore Lighting, pur rientrando in uno dei settori strategici per quanto attiene l’efficienza energetica, non appare essere ancora centrale negli investimenti strategici e nel core business delle imprese Energy, ma si ritiene che lo diventerà nel lungo periodo.

Non resta che sperare nel Corporate Venture Capital (CVC), ovvero lo strumento di finanza imprenditoriale attraverso cui le imprese investono nel capitale di startup innovative, generalmente con quote di minoranza. Gli investimenti di CVC hanno infatti obiettivi strategici, come il presidio e lo sviluppo di nuove tecnologie o nuovi modelli di business.

In questo contesto, gli investimenti di CVC effettuati dal 2010 al febbraio 2019 dalle imprese Energy europee sono stati 113, mentre quelli effettuati dai fornitori di tecnologia per la filiera dell’energia sono stati solo 14, tenendo presente che le startup italiane rappresentano solo l’1% degli investimenti.

In paesi come Germania, Francia e Regno Unito, le startup catturano il 33% degli investimenti totali in Europa. Tra le categorie interessate da tali investimenti, il settore Lighting – preso a se stante – non risulta, anche perché potrebbe essere di fatto compreso in altri trend tecnologici come Renewable Energies, 3D Printing, Internet of Things, Artificial Intelligence e Smart Building.

Secondo il 360 Entrepreneurial Index calcolato dal Centro Studi di Digital360, nel 2018 l’Italia si colloca al 20° posto sui ventotto paesi dell’UE per efficacia del suo ecosistema di startup hi-tech finanziate con capitale di rischio sia dagli investitori istituzionali (Venture Capitalist) che dagli investitori informali (business angel o family office)
Totale degli investimenti in startup hitech (Fonte: Osservatorio Startup Hi-tech, Politecnico di Milano)

Alcuni esempi, in Italia e in Europa

Per comodità del nostro lettore, proponiamo qui a seguire il lavoro e gli esiti di alcune startup, non solo italiane, operanti nel settore Lighting.

Illuminazione pubblica intelligente

Huna è una startup innovativa che ha l’obiettivo di facilitare e rendere flessibile la gestione degli impianti, riducendone i consumi energetici e aumentandone la sicurezza. Una delle soluzioni tecnologiche sviluppate da Huna è “Light Touch”, una piattaforma cloud per il rilievo, la progettazione e gestione di impianti di illuminazione pubblica.

Nata dall’esperienza maturata dai soci fondatori nel settore della pubblica illuminazione, Huna sviluppa soluzioni che migliorano le infrastrutture urbane, semplificandone la gestione, accrescendone le potenzialità, riducendo i costi

Tramite un’APP è possibile effettuare il rilievo georeferenziato di tutti i punti luce della città, riducendo del 75% i tempi rispetto all’uso di altri sistemi tradizionali, aumentare e raccogliere molti più dati, sincronizzare in cloud i dati tra i vari utenti.

“Light Touch” permette anche di elaborare i dati, eseguire calcoli illuminotecnici e diagnosi energetiche complete. L’APP è in grado di scegliere automaticamente l’apparecchio di illuminazione più adatto, in base a criteri di efficienza per tipologie di strade secondo le normative UNI.

Configurare l’impianto con il BIM

Lean Wire mette a disposizione un configuratore che permette a chiunque, anche all’utente finale, di progettare l’impianto elettrico di casa con la tecnologia BIM, compresa la progettazione dell’impianto illuminotecnico. Il configuratore permette di caricare una planimetria della propria casa e utilizzarla come base per creare un impianto elettrico personalizzato, ottenendo il riassunto dettagliato del progetto, comprensivo di preventivo.

La rivoluzione con barre luminose sostenibili

La startup berlinese Nulight ha ideato barre riciclabili in PLEXIGLAS® illuminate a LED. Il PLEXIGLAS® è un materiale facile da modellare, infrangibile, resistente ai raggi UV, al calore, alla luce e ai graffi.

(courtesy: Nulight)

Ogni lampada è riciclabile al 90% ed è costituita da PLEXIGLAS®, rame, alluminio e LED a risparmio energetico. I fondatori della startup puntano alla fabbricazione in serie per andare a sostituire con questa tecnologia la produzione dei classici tubi fluorescenti.

Per produrre subito le lampade sul mercato con la stampa 3D

La startup americana Gantri offre ai designer la possibilità concreta di produrre e proporre sul mercato la lampada di propria ideazione. I designer sono invitati a inviare i loro concept sulla piattaforma ‘Create’ di Gantri, a cui segue una fase di progettazione per strutturare il concept in un modello 3D.

“Table Light” (design: Filippo Mambretti Industrial Designer, Chiasso – Svizzera), progettata per Gantri (2017)

Una volta finalizzato, il progetto del concept passa alla fase esecutiva dove la lampada viene materialmente realizzata in stampa 3D, nell’unità produttiva di San Leandro, in California.

Le lampade sono realizzate utilizzando una miscela personalizzata di PLA, materia termoplastica derivata da una risorsa rinnovabile come amido di mais o canna da zucchero, con il risultato di un processo di produzione di un oggetto finale leggero, resistente e sostenibile.

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La startup italiana Olivelab supportata da I3P, incubatore spin-off di imprese innovative del Politecnico di Torino lavora attorno alla messa a punto di una nuova generazione di apparecchi di illuminazione.

“Equilibrio Desk” e la nuova collezione “Delumina” sono prodotti già disponibili sul mercato.

(courtesy: Olivelab)
(courtesy: Olivelab)

Sotto, i due concept lighting in via di sviluppo, “Apparenza Applique” e “SunMemories” 

(courtesy: Olivelab)
(courtesy: Olivelab)

(a cura di Antonia Lanari)