
Nel campo dello yacht design la progettazione della luce ha compiuto negli ultimi anni enormi progressi, sia per lo sviluppo della tecnologia LED che per la richiesta da parte di clienti sempre più consapevoli e sensibili verso “la cultura” dell’illuminazione.
Nel nostro lavoro di analisi delle tendenze cantieristiche in relazione al panorama dei MY di grandi dimensioni (dai 30 m in su) abbiamo trovato due eccellenze straordinarie, sicuramente esemplificative dello stato dell’arte raggiunto dal progetto di lighting nella grande nautica.

Da una parte, abbiamo il cantiere italiano Perini Navi, leader indiscusso dell’industria dei megasailer – entrato nel 2007 nel settore degli yacht a motore con il rilancio del marchio Picchiotti – che ci ha fornito una importante testimonianza del lavoro svolto sulla luce all’interno del proprio ufficio tecnico; dall’altra, la testimonianza raccolta a proposito del lavoro sviluppato per un’imbarcazione unica e pluripremiata (tra cui il Best Motor Yacht of The Year 2016), Savannah, realizzata dal cantiere olandese Feadship, e il cui progetto d’illuminazione è stato seguito dallo studio milanese Metis Lighting.
Lighting: un ruolo sempre più centrale
Andrea Pietrini dell’ufficio Interior Design di Perini Navi ci ha raccontato a proposito del lavoro sul progetto di illuminazione: “…nell’ultimo decennio sulle nostre navi lo studio dell’illuminazione degli ambienti ha assunto un ruolo sempre più centrale all’interno del progetto d’arredo e di conseguenza un crescente impegno sia in termini di lavoro che di risorse economiche, complici la diffusione dei nuovi sistemi di illuminazione come i LED unitamente alle loro potenzialità e alla domotica sempre più fondamentale nel controllo e della gestione degli scenari illuminotecnici.
Lo studio dell’illuminazione richiede oggi competenze e professionalità specifiche molto maggiori rispetto agli anni passati e il progetto deve essere sviluppato, già in fase di engineering, in stretta collaborazione con il nostro reparto elettronico e con i partner ai quali vengono appaltati l’impianto elettrico e la domotica.
Anche l’attenzione del cliente su questo tema è molto cambiata negli ultimi anni e per questo motivo oggi è ormai impensabile che, per una nostra nave, tale progetto possa essere gestito unicamente da un architetto degli interni.
Se il progetto d’arredo e illuminotecnico è affidato ad un architetto esterno al cantiere, può accadere che il confine tra le nostre competenze e quelle dell’architetto esterno non siano ben chiare, generando problematiche di tempi e costi.
La problematica luce viene affrontata allora di preferenza fin dall’inizio nella fase di sviluppo del “concept design”: la distribuzione degli spazi e la loro illuminazione unitamente ai materiali utilizzati sono parte integrante del progetto.
Il progetto illuminotecnico è molto complesso e spesso richiede tempi lunghi che vanno di pari passo con lo sviluppo e l’ingegnerizzazione degli arredi e attraverso i tempi di approvazione del cliente.
Di contro, l’impianto elettrico deve essere ingegnerizzato e installato a bordo prima che l’arredo sia montato all’interno dell’imbarcazione, cosa che richiederebbe sempre da parte dell’ufficio tecnico la definizione dell’impianto illuminotecnico in ogni suo dettaglio già all’inizio della commessa.
La conseguenza di questo è che una delle nostre maggiori difficoltà rimane quella della gestione preventiva da parte del cantiere sul cablaggio, sull’assorbimento dell’impianto e sulla realizzazione dei quadri elettrici, un processo che si complica se l’architetto è esterno”.
Sul piano delle tendenze, il futuro prevede sicuramente da parte di cantieri come il nostro “…la realizzazione di grosse imbarcazioni sempre più ecologiche a propulsione ibrida, per le quali il tema dell’assorbimento degli impianti elettrici sarà un aspetto di primaria importanza.
Sono convinto che la ricerca si concentrerà sullo sviluppo di apparecchi di illuminazione ad alta resa e basso consumo come la nascente tecnologia OLED che permetterà anche un nuovo modo di concepire l’illuminazione ambientale.
Inoltre, credo che in futuro la richiesta dei clienti non sarà attenta tanto a particolari effetti luminosi come RGB o multicolor quanto più alla “qualità e alla purezza” della luce stessa.”
Una progettazione in chiave “custom”
Parlando invece del progetto di illuminazione per l’imbarcazione “Savannah” (una nave MY di 83,5 m, varata nel 2015) sviluppato da Metis Lighting contemporaneamente con quello degli interni a stretto contatto con lo studio francese CG Design, va detto che le linee guida del progetto sono state dettate dalla necessità di avere una luce mai abbagliante, garantendo sempre l’ equilibrio tra luminosità esterna e ambienti interni, soprattutto quelli dei ponti inferiori naturalmente meno illuminati e l’equilibrio fra la luce e le numerosissime finiture degli ambienti, senza dimenticare gli episodi di forte connotazione decorativa che identificano alcuni spazi della nave.


La luce funzionale è stata sempre schermata o posizionata a scomparsa, inserita in gole ed elementi di arredo, anche negli esterni, per risultare indiretta e non visibile.
Gli incassi a cielino sono stati realizzati in esecuzione “custom” da BCM soprattutto per avere finiture analoghe a quelle dei cielini, spesso specchiati o trattati con vernici metallizzate.

L’imbarcazione propone tre importanti episodi “custom” che definiscono alcune aree in modo volutamente decorativo: il magic wall della cabina armatore, parete retroilluminata con luce radente dimmerabile su un pannello curvo di metacrilato trattato con pattern diffondente; il lampadario della sala da pranzo, realizzato da Light Contract, divisione del gruppo Flos, con tubi in ottone e sorgenti LED a fibre ottiche; l’installazione nel soffitto della lounge con terminali Swarovski sempre con fibre ottiche e illuminatore LED su cielino completamente specchiato a rappresentare la proiezione di una nebulosa, superficie infinita che supera le differenze fra interno ed esterno.
Partner di questo progetto anche Piper Lux per gli apparecchi lineari LED integrati negli arredi e Totallux per gli incassi lineari LED degli interni ed esterni. Il sistema di controllo domotico dell’imbarcazione ed i diversi scenari possibili sono stati configurati dopo attente prove a progetto ultimato con un sistema della Lutron, per offrire la possibilità di adattare la luce alle differenti situazioni d’uso degli spazi.
I principali vincoli di progetto, oltre a quelli dimensionali tipici di tutte le imbarcazioni sono stati individuati – nell’ambito di un continuo coordinamento fra progettisti, cantiere ed installatori – nella ventilazione delle sorgenti LED nel’intradosso dei cielini, insieme alla necessità di una manutenzione diretta e autosufficiente dell’equipaggio, per il quale sono stati preparati dei manuali d’uso ad hoc e kit di sostituzione delle sorgenti codificate con la selezione dei ricambi.
Un grande stimolo per il progetto è stata la prima richiesta del cantiere, quella di non superare i 1500 punti luce, per avere un controllo delle dimensioni totali dei cablaggi e di tutto l’impianto e controllare da subito gli assorbimenti.
L’insieme del progetto di lighting seguito da Metis è stato poi completato ed arricchito con alcuni pezzi speciali, lampade acquistate da alcune gallerie d’arte dagli architetti dello studio CG Design.
(arch. Sara Berta, progettista – Roma)
Continua la collaborazione con i Cantieri Navali Sanlorenzo
Una crescita in termini di innovazione, design e competenza esclusiva: l’esperienza tecnologica di Artemide nella produzione di apparecchi di illuminazione a LED, ideali per la nautica grazie ai ridotti consumi, alla lunga durata di vita e alla resistenza alle vibrazioni dell’utilizzo, ha permesso l’installazione nelle imbarcazioni dei Cantieri Navali Sanlorenzo di una serie di incassi a LED ingegnerizzati appositamente per l’uso nautico.

L’utilizzo è reso possibile da una profondità di incasso minima e dall’uso di componenti elettronici dimmerabili specificamente progettati e resi “più resistenti” per l’ambiente nautico: questi incassi sono stati appositamente ideati e realizzati come dotazione standard per tutti gli yacht di produzione, che oggi sono quindi illuminati interamente a LED.


La collaborazione fra Artemide e i Cantieri Navali Sanlorenzo include anche apparecchi che Artemide ha realizzato insieme ai più famosi designer internazionali, lampade che vengono offerte agli armatori per personalizzare ulteriormente il loro yacht mantenendosi fedeli all’impostazione stilistica dei Cantieri, dove il design contemporaneo è uno dei punti di forza.
Con l’apertura della stagione nautica, nuove accattivanti collezioni
BCM è un’azienda italiana che cresce dal 1959 diventando riferimento di eccellenza nella produzione di apparecchi per l’illuminazione. Un successo la cui parte integrante sono i clienti, tra i più prestigiosi cantieri e designer nel settore della nautica, importanti architetti e operatori nel settore residenziale e “contract”.
Tra le nuove collezioni, una serie di lampade da lettura con sistema di accensione touch. Il team dell’ufficio tecnico ha sviluppato e realizzato le nuove luci da lettura fondendo linee estetiche con l’innovazione tecnologica: è nata dunque Moon, affiancata subito da un’altra nuova lampada, Cupido.
Da Moon, integrando la ricerca con nuovi sistemi e soluzioni, è nato Jolly Roger, anch’esso con sistema di accensione touch, che, grazie ad uno speciale magnete, permette di orientare la luce ed è pertanto ideale come luce da lettura.
Sull’onda della creatività, è stata introdotta la serie Black: faretti sia tondi che quadrati, con parabola nera recessata antiriflesso, disponibili in diverse misure, ideali come segnapasso e come illuminazione generale. Tutti i nuovi articoli sono disponibili in una vasta gamma di finiture.
BCM propone inoltre la Lite Collection, una nuova versione ingegnerizzata dei suoi intramontabili spot ma con caratteristiche ancora più performanti: in acciaio, tondi o quadrati, fissi e orientabili, con flangia piatta o spessa, tutti con protezione IP65.
Il costruttore presenta anche numerosi nuovi profili luminosi, ampliando la gamma offerta con tagli di luce in alluminio che impiegano flex strip LED in varie misure e potenze.
Infine, fra le novità spicca imponente Palladiana, lampada da tavolo dal design elegante e grintoso con paralume in pelle intagliata che crea un affascinante disegno di luce e ombra.
Una grande competenza sartoriale
Cantalupi Lighting è un’azienda italiana di illuminazione specializzata in progettazione e produzione bespoke: sia nel settore navale che nel residenziale. L’azienda ha una grande competenza sartoriale, affiancata ad una gamma di articoli di serie di produzione industriale, anch’essa completamente made in Italy; dai processi di lavorazione a quelli di certificazione avvengono all’interno dei propri stabilimenti.

L’azienda annovera collaborazioni internazionali con i più noti studi di interior e lighting design, con i quali sviluppa una crescente offerta di progetti custom, esclusivi, e studiati per le diverse esigenze di mercato, nell’ottica di una presenza territoriale mondiale dedicata a raggiungere i propri clienti e a garantire la completa gestione del progetto illuminotecnico oltre a assistenza durante l’installazione e post vendita.
Un esempio di progetti bespoke:
“Otto Massari”, lanterna “oversized” di grandissime dimensioni, realizzata in acciaio inx AISI 316L con diffusori in vetro temperato, è adatta per differenti esigenze spaziali, sia nel civile che per la nautica, in interni ed esterni, realizzata in collaborazione con lo Studio Massari.
Con tecnologia LED a luce bianca la lampada cambia la propria temperatura colore e regola il proprio flusso luminoso attraverso dimmer (Collezione Otto di Cantalupi Lighting).

“Samira”, lampada da tavolo realizzata in collaborazione con lo studio Andrea Borzelli & Sara Berta Architetti, rappresenta la perfetta fusione di arte e artigianato.
Realizzata in acciaio inossidabile AISI 316L e esaltata sul piano decorativo da un materiale tradizionale e prezioso come l’alabastro del diffusore interno, è illuminata con tecnologia LED.
La luce viene diffusa ed orientata verso l’esterno attraverso un complesso di coni in rame di differenti dimensioni che rivestono il cilindro diffondente, creando giochi di luce ed ombra nei diversi scenari luminosi.
Disponibile anche nella versione a parete.
Per una luce lineare LED senza “punti”
Quick Marine Lighting è un brand dell’azienda Quick S.p.A. leader in Italia e in tutto il mondo nella produzione di accessori per barche a vela e yacht. In ambito illuminotecnico, la maggior parte delle risorse aziendali sono dedicate allo studio ed alla ricerca della tecnologia LED, un settore in continua evoluzione nell’ambito del quale l’azienda offre soluzioni sempre più efficaci, migliorando costantemente le prestazioni dei prodotti.

In questi ultimi anni, l’azienda di Ravenna ha posto particolare attenzione sulla progettazione di apparecchi a luce lineare LED; tra i modelli realizzati troviamo “Maxibar” ed “Infinity”, entrambi per emissione diffusa della luce senza “punti”, ovvero senza l’effetto che di solito riscontriamo con l’installazione delle normali strip LED.
Maxibar è un apparecchio a LED IP66 che si applica completamente ad incasso mediante apposito supporto provvisto di passacavi. La barra, contenente la strip LED, è costituita da un profilo in policarbonato opalino che diffonde la luce in modo uniforme, ed è una soluzione di grande effetto che illumina con efficacia ambienti esterni ed interni.
Infinity è un apparecchio LED per interni, che si applica facilmente ad incasso: particolarmente decorativa, la sua luce è disposta su strip con 1 cm di larghezza, la barra è flessibile e in lunghezza non ha limiti di installazione.

L’incasso di 15 mm permette il montaggio di questa barra LED anche su mobili, cornici e pensili.
Sia Maxibar che Infinity sono proposti anche con Quicklighting, la linea Quick dedicata all’architettura d’interni per il civile.