
Leonardiana: un intervento che ha ridato centralità, attraverso la figura di Leonardo da Vinci, al Castello Sforzesco di Vigevano, nel quadro di un ambizioso piano di rivitalizzazione del tessuto culturale promosso dal Consorzio AST – Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano, insieme al Comune, realizzato con il sostegno della Fondazione Cariplo e Arcus, e la collaborazione produttiva e organizzativa di GAmm-Giunti
Il Castello Sforzesco di Vigevano e l’importante ruolo che questa antica dimora ebbe, fin dai tempi del Rinascimento, e continua ad avere ancora oggi, come elemento di legame con la città di Milano e il territorio circostante: è in quest’ottica che va compreso il significato del museo dedicato al genio di Leonardo, che proprio a Vigevano conduceva le sue ricerche sulle acque e sul riso, ingredienti cardini del paesaggio locale. Non una semplice mostra permanente, ma uno strumento di sviluppo che valorizza, strategicamente, il connubio tra i beni storico-artistici e la ricchezza ambientale, servendosi del linguaggio multimediale per la diffusione del sapere.

Una innovativa chiave narrativa
Ideato dallo Studio Migliore+Servetto Architects, a seguito del concorso indetto dall’AST, il progetto espositivo per “Leonardiana. Un museo nuovo” elabora, attraverso strumenti avanzati di luce, multimedialità e grafica ambientale, una chiave di narrazione del tutto innovativa, che spinge il visitatore a indagare le fasi salienti del pensiero leonardesco nell’arco della sua vita. Il progetto si è avvalso della curatela di Claudia Zevi & Partners e la supervisione scientifica del professor Carlo Pedretti.
L’allestimento s’inserisce con grande leggerezza all’interno del Maschio del Castello di Vigevano, lasciando inalterata la percezione delle sale storiche, ma offrendo, al tempo stesso, un’esperienza immersiva di conoscenza e esplorazione, rivolta ad un pubblico eterogeneo.
Il percorso definisce ambienti di narrazione inaspettati che restituiscono la ricchezza dei diversi contenuti: contribuiti scientifici, riproduzioni di opere e disegni, e sistemi interattivi che – a partire dal soggiorno a Vigevano di Leonardo e dal suo legame con gli Sforza – propongono una lettura di tutta l’opera dell’artista, mettendone in evidenza episodi inediti.

“Abbiamo lavorato – spiegano gli architetti Ico Migliore e Mara Servetto – sul ribaltamento del rapporto tra contenitore e contenuto, tra originale, replica e narrazione, dove alla fine il soggetto principale esposto diventa il pensiero e l’azione di Leonardo all’interno della scena originale. Tutto questo attraverso installazioni e strutture espositive leggere che integrano interazioni intuitive e tecnologie avanzate per costruire nuovi scenari di racconto”.

La luce come regia del progetto
Il progetto espositivo “Leonardiana. Un museo nuovo” è stato recentemente insignito del Compasso d’Oro 2018, per la categoria Exhibition Design – il terzo assegnato ai due progettisti –, conferito dalla giuria della XXV° edizione del prestigioso premio ADI. Decisivo per la qualità dell’allestimento è stato l’intervento di lighting design, incentrato sul dialogo tra le opere in mostra e il patrimonio storico-artistico preesistente.
L’illuminazione si sviluppa secondo due livelli principali, pensati per valorizzare puntualmente sia i contenuti della mostra sia l’impianto architettonico, con i preziosi fregi che emergono in alcune sale del Castello. Questa molteplicità di segni e significati ha richiesto una progettazione modulata dell’elemento luminoso.

Nella articolazione complessiva dei piani di luce, anche la luce naturale è stata calibrata per ottenere un maggiore controllo in fase di progettazione: grazie all’utilizzo di una pellicola blackout, sono state oscurate tutte le sale, a eccezione delle due che si affacciano sulla Loggia delle Dame, alle quali, per mantenere il rapporto visivo tra interno ed esterno, è stata applicata una pellicola microforata.
L’oscuramento delle fonti luminose naturali ha permesso una maggiore libertà di azione negli ambienti espositivi, dov’è stata sistemata una serie di proiettori orientabili (LED High Power, con tc 3.200K e 4 LED CREE), dotati di vari gradi di apertura, per illuminare gli affreschi storici, le riproduzioni delle opere di Leonardo e gli oggetti in esposizione.
Per portare la luce direttamente sul piano della comunicazione, invece, è stata concepita una soluzione integrata di luce e grafica: i montanti metallici degli elementi di testo e wayfinding hanno accolto LED strip (con tc 4.000 K), configurandosi come quinte prospettiche di forte impatto nello spazio.
Sempre un sistema di barre LED (tc 4.000 K), integrate ai sistemi espositivi, illumina i documenti cartacei che presentano i codici e gli schizzi leonardeschi, conferendo loro il giusto valore di illuminamento, e – al contempo – proteggendo il visitatore dell’abbagliamento.
L’elemento luminoso, infine, è diventato parte strutturale anche in relazione agli importanti contributi multimediali: nelle sale “Il grande cavallo” e “Il Cenacolo”, ad esempio, la luce dinamica consente alcune variazioni di intensità, alternando piani di luce e contenuti basati sulla multimedialità. Il tutto viene coordinato attraverso un sensore che registra la presenza del pubblico, regalando un inaspettato effetto scenico.


Nella sala “I codici”, invece, i pulsanti lightbox sono stati ideati per restituire la genialità del pensiero poliedrico dell’artista, riassunta in un grande cervello vibrante, che pulsa e si espande nello spazio, mediante un sistema programmato di luce.
(a cura di arch. Elviro Di Meo)
VIGEVANO – MUSEO “LEONARDIANA”
Progetto espositivo e di lighting design: Migliore+Servetto Architects – arch. Ico Migliore – arch. Mara Servetto
Curatela per il progetto: Claudia Zevi & Partners
Supervisione scientifica: Carlo Pedretti
Se vuoi vedere la planimetria del Museo con il progetto di allestimento delle Sale, guarda qui