
L’artista Yorgo Alexopoulos propone fino all’11 giugno 2016 alla Bryce Wolkowitz Gallery di New York con la sua mostra- installazione di opere di media art digitali “Act of Nature” un interessante esempio di applicazione delle tecnologie 3D alle immagini.
L’artista, che ha un background come autore di graffiti e come fotografo nel sud della California, si forma presso la School of Art Institute di Chicago, trasferendosi successivamente a New York per specializzare la sua ricerca nell’utilizzo di strumenti di progettazione digitali e in Computer Art.
Il suo lavoro artistico ha avuto un’ulteriore evoluzione grazie alle esperienze come fotografo di scena di effetti visivi, attività che gli ha suggerito la messa a punto di una tecnica di “decostruzione” delle foto, separandone il primo piano, e lavorando poi sullo sfondo e sulla stratificazione tridimensionale. Per fare tutto questo ha iniziato ad utilizzare il proprio archivio di illustrazioni, fotografie, dipinti e video.
E più di recente, ed è questo che propone la mostra newyorkese, la sua sperimentazione creativa ha assunto un approccio più “tattile”, presentando ad esempio l’animazione ad alta definizione di differenti tipi di paesaggio.

Ill concept proposto nel lavoro di Alexopoulos è quello di sottolineare la forza comunicativa universale dei linguaggi e degli archetipi culturali e le opere in mostra esplorano questo concetto attraverso le immagini non convenzionali dei paesaggi: in “Split Swell”, un’animazione digitale di onde rimbombanti suddivisa su sette schermi a LED incastonati in una profonda struttura in acciaio ci parla del nostro ancestrale legame con l’acqua; in “The Way of the Sky” l’animazione digitale in alta definizione su schermo LCD, unita all’utilizzo del marmo di Thassos e alla rappresentazione in parte fisica della scena realizzata con l’utilizzo di una stampante 3-D, dona alla sequenza di 10 minuti della scena, proposta con un loop infinito, la suggestione di una inedita combinazione narrativa che provoca in modo diretto l’esperienza e la partecipazione dello spettatore.
(Massimo Maria Villa)