
Diverse novità interessano l’evoluzione del mercato della luce LED soprattutto per quanto riguarda l’outdoor e l’illuminazione stradale, in un ambito che vedrà nel breve-medio termine anche l’allargamento della presenza della luce LED in ambiti finora non toccati da queste soluzioni.
A Francoforte Cree Europe ha presentato per il mercato EMEA un prototipo di lampione stradale equipaggiato con la nuova tecnologia ottica WaveMax®, una piattaforma a guida d’onda ottica che offre un’esperienza di illuminazione superiore, con una distribuzione di luce visivamente confortevole e uniforme ad alta efficienza ed un controllo ottico preciso.

La tecnologia WaveMax® utilizza le microlenti ‘DiamondFacet™’ per acquisire, modellare e trasportare la luce con livelli molto elevati di controllo ed efficienza: il risultato è una luce uniforme di alta qualità che viene distribuita su tutte le superfici e solo dove è necessario, senza abbagliamenti o punti caldi.
Questa tecnologia migliora anche la qualità del colore senza sacrificare l’efficienza del sistema, sia per temperature colore fredde come calde. Il prototipo presentato garantisce al sistema di illuminazione un’efficacia di 115 lumen/W con una temperatura colore di 3000 K, permettendo un risparmio energetico fino all’80% rispetto alle tecnologie precedenti.
Una nuova versione del sistema ottico NanoOptic® Precision Delivery Grid ™
Con lo scopo di migliorare ulteriormente sul piano prestazionale i rendimenti del suo sistema ottico per l’illuminazione urbana, Cree Europe ha inoltre introdotto una versione aggiornata del suo sistema ottico NanoOptic® Precision Delivery Grid™ destinata a tutti gli apparecchi di illuminazione stradali per i mercati EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e per le nuove versioni degli apparecchi XSP, Urban, Square LED e RKT Series.

Le ottiche riprogettate (210, 275 e 2SH) sono state ulteriormente migliorate sul piano della distribuzione della luce, con un inferiore costo sul piano energetico grazie alla minore potenza assorbita dal sistema, per ulteriori risparmi del 20%. Il nuovo sistema ottico facilita anche un controllo più accurato delle emissioni luminose delle sorgenti.
Per quanto riguarda la gamma di apparecchi per l’illuminazione outdoor, Cree Europe ha introdotto la nuova serie High Urban, progettata per ambienti urbani e strade residenziali in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA).

La nuova linea ‘Urban High Output Series’ adotta l’ultima versione dell’ ottica NanoOptic® Precision Delivery Grid ™, con funzionalità di controllo avanzate, un flusso luminoso di 8000 lumen e un’efficacia fino a 140 lm/W, garantendo risparmi energetici superiori al 50%.
I nuovi apparecchi sono disponibili in una gamma di colori e finiture personalizzati, che si armonizzano in modo ottimale nei più differenti contesti urbani.
Il mercato del LED si allarga a nuove applicazioni
Abbiamo incontrato Alessandro Targetti, sales director di CREE Europe, per parlare con lui delle nuove tecnologie e delle tendenze del mercato dei LED.
Quali scenari si prefigurano nel mercato dell’illuminazione per il LED e quale mercato si aprirà per il retrofit LED?
Secondo Targetti si assisterà ad una conversione del mercato delle sorgenti che “…sarà tutta nella direzione dei LED: oggi nel nuovo già il 60 – 70 % dei nuovi apparecchi venduti è equipaggiato da sorgenti a LED, con una progressiva ma costante riduzione nell’utilizzo di sorgenti tradizionali. Effettivamente in alcuni ambiti applicativi si iniziano a sostituire gli impianti a LED di prima generazione con impianti di seconda generazione, come nel caso dell’illuminazione delle gallerie, dove le prime applicazioni significative si sono avute nel 2007 – 2008..”.
Alessandro Targetti è però convinto che si avrà un passaggio generazionale alle nuove sorgenti che non ridurrà di tanto il mercato del nuovo, in quanto al contrario il LED aprirà il mercato verso il suo utilizzo in applicazioni inedite e diverse.

In ambito di illuminazione stradale, quale spinta porterà nel medio termine l’introduzione dei nuovi dispositivi legislativi che vedono l’adozione nel nostro Paese della versione aggiornata dei CAM Criteri Ambientali Minimi?
Una spinta molto importante nella direzione della qualità. Aziende come la nostra puntano tutto sulla qualità dell’impianto attraverso il corretto uso della tecnologia e questo rappresenta per noi un passaggio fondamentale. Si sta passando da un utilizzo ‘senza regole’ del LED ad un utilizzo più consapevole e costruito in una logica collaborativa con il progettista e l’installatore: tutti gli attori hanno ora un ruolo fondamentale, e noi per parte nostra abbiamo contribuito quanto più possibile nel definire i criteri e nel dare suggerimenti in merito.
Anche il tema dell’evoluzione delle piattaforme tecnologiche sta registrando una forte accelerazione: la vostra recente introduzione sul mercato del primo LED ‘Extreme Density’, con XLamp® XD16, con densità di lumen fino a 5 volte e ½ superiore alla precedente generazione di LED ad alta potenza, insieme al forte lavoro sviluppato per ottimizzare su questo chip l’efficienza, sembra pensato per favorire un’adozione più allargata di questa soluzione da parte degli utilizzatori sul piano delle possibilità applicative…
Sì, vedo questi due ambiti decisivi: il primo è legato più al componente, al LED, il tema menzionato nella domanda: una nuova tecnologia che permette al costruttore dell’apparecchio di avere performance uguali o addirittura superiori a quelle attuali riducendo la massa del corpo illuminante, i costi, il peso e tutte le componenti ad esso connesse; il secondo aspetto è nello sviluppo di nuove tecnologie ottiche che presentiamo in anteprima qui e che ci hanno permesso di risolvere il problema dell’abbagliamento, per noi un tema centrale e importantissimo.
Parlando con molti prescrittori e lighting designer emerge ormai infatti che il vero problema del LED non è più l’efficienza, ma l’abbagliamento. La nuova tecnologia ottica in combinazione con la nostra offerta LED pensiamo possa dare un forte contributo ad offrire una soluzione a questo problema: abbiamo nascosto il LED, il sistema ottico è definito da geometrie in acrilico ad alta resistenza che rendono invisibile il diodo e presentano una superficie che distribuisce la luce in modo molto più ampio e uniforme, eliminando i problemi di abbagliamento.
Parlando invece di soluzioni indoor nell’ambito del terziario, come state lavorando con i lighting designer e i progettisti per promuovere l’adozione delle vostre soluzioni?
Anche in questo ambito stiamo collaborando molto con i lighting designer perché sono loro a riportarci le vere esigenze applicative e le problematiche sui prodotti a LED della generazione attuale. In questa fase ci stiamo confrontando su alcune applicazioni molto specifiche, nell’ambito delle soluzioni per edifici pubblici sede di amministrazioni comunali, come anche ospedali o scuole, che presentano problematiche fra loro diverse, ma che sono accomunate dai temi della sicurezza fotobiologica, del comfort e della qualità illuminotecnica delle installazioni.
Ci stiamo concentrando su questi ambiti e presenteremo a breve prodotti dedicati a queste applicazioni con caratteristiche molto particolari sviluppati in collaborazione con alcuni importanti progettisti con molta esperienza in questi campi. La nostra intenzione è quella di mantenere le caratteristiche dei prodotti per come erano stati pensati nelle versioni tradizionali, che avevano raggiunti elevati livelli di comfort e di funzionalità, riprogettandoli con la tecnologia LED.
Smart City: trovare il giusto approccio
Con riferimento alla nostra realtà italiana, vorremmo un tuo punto di vista sul concetto di Smart City e sulla sua effettiva traduzione in termini di tecnologie e servizi wireless e IoT: a che punto siamo realmente?
Devo dire che non abbiamo ancora una richiesta di queste tecnologie da parte della committenza: intendo dire che tranne rarissimi casi la domanda non è ancora sufficiente a supportare l’enorme offerta che sembra esserci sul mercato. Siamo ancora abbastanza all’inizio delle fasi di divulgazione di questa tecnologia: noi produttori di corpi illuminanti integriamo diverse tecnologie smart city e ne abbiamo anche di nostre proprietarie, ci sono poi aziende specializzate nelle tecnologie di telecontrollo.
Credo che si debba trovare ancora il linguaggio e la value proposition giusta da veicolare agli interlocutori per mostrare loro quali sono i veri vantaggi – anche a livello economico – nell’adozione della smart city. Penso che tutto questo non siamo ancora riusciti a farlo nel modo corretto, e inoltre manca un vero interlocutore.
Le realtà più grandi sono molto frammentate e se parli con chi si occupa del lighting non sarà stessa persona e/o spesso non ha rapporti diretti con chi si occupa di altre funzioni all’interno della città, mentre nelle realtà più piccole ti trovi davanti ad un unico interlocutore, che però non è assolutamente preparato come dovrebbe. Penso che quello che può fare la differenza da parte nostra è essere capaci di tradurre tutti i vantaggi della Smart City in qualcosa di economicamente tangibile.
A livello di interventi strutturati sul piano urbano, su quali progetti state lavorando in questo momento?
Stiamo lavorando su progetti molto interessanti e di taglia diversa: da una parte collaboriamo con città importanti dove siamo riusciti ad interloquire con funzioni diverse e quindi a far arrivare il tema illuminotecnico e quello della Smart City, ma stiamo contemporaneamente lavorando anche su un progetto molto più capillare e complicato che è quello di portare la Smart City nei piccoli comuni.

Per fare questo abbiamo creato una struttura insieme a dei partner all’interno di un consorzio (CREE Solutions), dove noi rappresentiamo la parte che si occupa di produrre tecnologia e apparecchi in grado di fornire progetti chiavi in mano al piccolo comune e questo a mio avviso dal punto di vista dell’implementazione della tecnologia è una soluzione fondamentale. Il dipartimento creato all’interno di CREE è dedicato a offrire al cliente una soluzione chiavi in mano attraverso un rapporto di partnership.