Euroluce 2017

Le aziende/i designer

 

‘Navicula’

Una rapida sintesi delle nuove opportunità tecnologiche dei sistemi di illuminazione proposte dalle aziende e del lavoro sulla luce sviluppato da alcuni fra i designer presenti ad Euroluce al Salone del Mobile 2017

ARTEMIDE

Oltre la singolarità per scenari di luce connessa

La visione è quella di un’esperienza della luce aperta sulla relazione dinamica e innovativa fra utente e spazio. Soluzioni IoT, Target Point, un sistema sviluppato in collaborazione con LightCube, spin off dell’Università di Padova, Li-Fi, nuovi software di gestione e APP.

La tecnologia in Artemide si traduce in soluzioni ad esempio come la sospensione ibrida “Harry H.” di Carlotta de Bevilacqua e Carla Pessoni, che combina la presenza di 4 pannelli OLED orientabili emittenti su entrambe i lati nel registro inferiore, con sorgente LED COB ed un sistema ottico di diffusione che controlla il flusso per un’emissione laterale della luce e in parte indiretta.

Sospensione “Harry H.”

Altri due sistemi per interni molto interessanti sono “A.24” e “A.15” (design: Carlotta de Bevilacqua), rispettivamente a incasso e a sospensione, che adottano un circuito magnetico con singolo punto di connessione, per soluzioni di impianto sempre più flessibili.

KUNDALINI

Forme di luce per showroom e per il contract

Fra le diverse proposte nell’ambito di una luce per l’arredo d’alta gamma, la sospensione “Nami” (dovuta al design di Alberto Saggia e Valerio Sommella) si presenta come una lampada con diffusore in vetro texturizzato trasparente curvato, mentre la struttura portante è in metallo verniciato finitura ottone.

Sospensione “Nami”

L’apparecchio utilizza 4 sorgenti a luce LED con tc 2700 K e assicura un’emissione luminosa di 4800 lm (CRI > 80). IP20).

DELTALIGHT

Geometrie luminose per lo spazio

‘XY 180’ è una collezione di lampade a 3 elementi progettata da OMA (designer: Ippolito Pestellini Laparelli) per Deltalight. La collezione nasce dall’idea di lavorare con punto, linea e superficie, gli elementi chiave nel discorso dell’architettura.

Sistema ‘XY 180’

Le soluzioni di illuminazione terra, parete e soffitto, che uniscono elementi lineari fluorescenti con spotlight, sono pensate sia per aree di lavoro singole che per spazi condivisi, ma possono essere utilizzate anche per ambiti interni nel residenziale che per spazi pubblici.

L’ambizione progettuale era quella di allontanarsi da un apparecchio luminoso costruito semplicemente sul rilievo formale, focalizzandosi sulle prestazioni.

DAVIDE GROPPI

Disegnare la luce

‘Infinito’ di Davide Groppi è un concetto spaziale, è l’idea di una luce continua, definita da un sottilissimo nastro in acciaio inossidabile con soli 18 mm di larghezza, che taglia lo spazio e produce luce indiretta.

‘Infinito’

Con questo sistema è possibile adattare, tendere e orientare le linee di luce da parete a parete, da soffitto a pavimento, fino a 12 m di lunghezza.

Il sistema nasce per smaterializzare l’oggetto lampada, attraverso un nastro sottilissimo in metallo che “taglia” lo spazio e produce luce indiretta e diretta, un omaggio all’arte di Lucio Fontana e ai suoi concetti spaziali. 24 V DC, configurazione LED a 66 – 132 LED, 7200 o 14.400 lm

INGO MAURER

La luce è gonfiabile

‘Blow Me Up’ (design by Theo Möller, Ingo Maurer & Team, 2017) è un tubo gonfiabile di “aria illuminata”, utilizzabile in diverse configurazioni, a parete, come sospensione o appoggiata a terra. L’apparecchio è arrotolato in una lattina, l’utente lo gonfia e lo posiziona a suo piacere.

‘Blow Me Up’

Realizzato in materiale sintetico e in metallo, il sistema è equipaggiato da una LED strip di 30 W (5000 lm, tc 3000 K, CRI 90), nella quale è integrato l’interruttore sensoriale che irradia la parte riflettente del tubo e diffonde una luce indiretta nell’ambiente in cui è collocato

I DESIGNER

David Pompa

Per la prima volta a Euroluce, dopo la presenza al SaloneSatellite dello scorso anno, il designer austro-messicano ha potenziato la sua forza imprenditoriale, attraverso una propria realtà aziendale.

Con la lampada da terra ‘Ambra’ (110 -240V, 260 lm, 2700K warm white, non dimmerabile), focalizza ancora una volta la sua attenzione su forme minimali, che richiamano le radici culturali del suo Paese.

‘Ambra’ mette insieme due materiali, apparentemente distanti, come il rame e il marmo, in un unico oggetto, destinato a resistere alla moda, dando vita ad un intenso e brillante cono di luce.

David Trubridge Studio

David Trubridge (photo: Richard Brimer)

La sospensione ‘Navicula’ deve la sua forma a quella miriade di organismi microscopici – le Diatomee – che galleggiano negli oceani. Il riferimento alla natura non ha solo un valore evocativo, ma esprime soprattutto una progettazione e una produzione sostenibile ecofriendly.

La lampada è composta da sottili pezzi curvi, fatti di compensato di bambù, tagliato con il laser, che il cliente dovrà assemblare, servendosi delle clip contenute nel kit fornito dalla David Trubridge Ltd.

Il risultato finale è una struttura fluttuante che genera un suggestivo pattern visivo. Navicula è illuminata dall’interno da una fila di luci LED, con tecnologia PinPoint.

Oluce e IED Roma

È un legame destinato a consolidarsi quello tra l’azienda milanese e lo IED di Roma. A conclusione delle lezioni di illuminotecnica tenute al corso Triennale di Product Design, molti studenti hanno sviluppato la propria tesi di laurea sulla base dei workshop con Oluce.

L’azienda ha quindi dato loro un brief incentrato sulla storia, sui materiali e sulle forme che hanno reso grande il brand. Due i designer scelti, la venezuelana Mariana Pellegrino Soto, con le collezioni di lampade ‘Recuerdo’ e ‘Alba’, e Francesca Borelli, romana, che ha progettato ‘Eva’, lampada da tavolo sferica in metallo che contrappone pieno e vuoto, luce e buio, avvalendosi di una sorgente a luce LED.

Edoardo Colzani Design Studio

‘Globe’ (LED 20 W, tc 3000K ) è la lampada da terra dalle linee essenziali e morbide, disegnata da Edoardo Colzani per Laurameroni.

Il progetto, pensato per il contract o per gli spazi sofisticati, punta a valorizzare il materiale con cui la lampada è composta, grazie alle forme e alle lavorazioni ‘custom’ artigianali di alta gamma che la caratterizzano

Il suo fulcro sta tutto nel perno centrale su cui ruota il corpo illuminante: ideale per ottimizzare la direzione della luce. Anche la parabola, aperta su due lati e disponibile in varie finiture, è orientabile, ruotando di 360°, e adattandosi a necessità di installazione e ambienti diversi tra loro.

Adriana Lohmann per La Murrina

‘Belle Époque’

Forme geometriche, addolcite da angoli smussati e da un pattern a rilievo, si uniscono e si moltiplicano grazie ad un bracciale gioiello in metallo martellato, elementi essenziali ma allo stesso tempo ricercati, che realizzano l’immagine di questo lampadario realizzato dalla designer Adriana Lohmann per La Murrina: ‘Belle Époque’ unisce sapori ottocenteschi con esigenze di modernità, come accadde nel periodo in cui arte e moda furono caratterizzate da una energia rinnovatrice con esiti di trasversalità stilistica, come l’immagine eclettica e senza tempo di questo grande lampadario.

Dimensioni proposte: diametro 120 cm – altezza 300 cm; moduli quadrati e rettangolari realizzati in vetro di Murano trasparenti