Arte in Luce

L’Arte come Progetto

Quarantanni d’artecontemporanea. Massimo Minini 1973-2013

 

Dalla Triennale di Milano
Dalla Triennale di Milano

Può un gallerista d’arte contemporanea essere considerato come un progettista? Sì, se il gallerista è Massimo Minini. E la Triennale di Milano gli dedica ora una grande mostra

Vogliamo parlare di una grande mostra alla Triennale di Milano, nata da un libro che il gallerista Massimo Minini ha realizzato in occasione dei suoi quarant’anni di attività.

La mostra presenta le tappe di un itinerario che propone all’osservatore una bella selezione di opere e documenti, e viene proposta in uno spazio che il gallerista bresciano considera luogo ideale per la ricomposizione fra Arte e Architettura, ed è fortemente coerente alle sue scelte che sempre hanno considerato prioritari i temi stimolati dagli esiti di questo rapporto.

Oltre a ciò, altri due motivi di fondo caratterizzano la mostra come un evento innovativo del tutto inedito e originale: in primis, l’idea che da qui si ri-parte a sostenere una nuova stagione per le relazioni fra l’Arte visiva contemporanea e un luogo per vocazione destinato al Design e alle arti applicate, poi – ma non meno importante – la qualità sensibile di un allestimento che pone la luce, naturale e artificiale, al primo posto in quanto esercizio di attenzione peculiare e dedicata da parte del gallerista stesso in relazione alla collocazione di ogni singolo lavoro esposto.

L’illuminazione delle opere e l’impianto

L’attento lavoro di allestimento sviluppato dal gallerista Massimo Minini si inserisce in una logica di impianto che vede la presenza di una serie di proiettori su binario (proiettori Bink di Reggiani – design: Promoluce, caratterizzati da forte miniaturizzazione dal punto di vista dimensionale, per lampade ad alogeni, AR111, 75 Watt, angolo di emissione 24°, tc 3000 K; proiettori Le Perroquet, iGuzzini, sempre con lampada alogena tipo QR 111 da 75 W, 12 V, tc 3000 K e proiettori Tecnica, iGuzzini – design: Bruno Gecchelin, 2013, con trasformatore elettronico e lampada ad alogeni di 75 W, 12 V, tc 3000 K), senza utilizzo di filtri, mentre gli apparecchi hanno dimmer di regolazione manuali e accensioni separate.

Il valido contributo dell’ illuminazione naturale, presente nelle sale della mostra attraverso gli shed previsti dalla nitida architettura di Muzio, crea negli ambienti una distribuzione della luce molto equilibrata e bilanciata; gli apparecchi per l’illuminazione generale sono regolati per avere angoli di emissione dei flussi luminosi di 24°, mentre la luce d’accento realizzata sulle opere presenta angoli di emissione di 8°.

Un’immagine dell’opera di Daniel Buren

Esempi dell’approccio personale riservato da Minini alla luce sono visibili in una delle ultime opere installate nella mostra, “Mimesis”, di Giulio Paolini, che – priva in un primo momento di un’illuminazione dedicata – ha visto invece poi la presenza di una luce specifica, che ha riportato con urgenza sull’osservatore tutta l’evidenza della sua forza comunicativa.

Un altro esempio è l’opera realizzata espressamente per questa mostra da Daniel Buren, installata sulla scalinata, per la quale Minini ha richiesto il supporto di due proiettori per illuminare dall’interno e dall’esterno il volume architettonico, apparecchi che hanno contribuito ad esaltare l’impatto percettivo del visitatore con l’opera, sottolineandone i contrasti cromatici già evidenziati dalla luce naturale.

Quarantanni d’arte contemporanea. Massimo Minini 1973-2013

19 novembre 2013 – 2 febbraio 2014

A cura di Massimo Minini – Con la collaborazione di: Daniela Minini, Valentina Costa, Viviana Bertanzetti, Barbara Crespigni, Isa Ferri, Joseph Patubo, Fabio Bertini

Coordinamento Organizzativo: Laura Maeran, Alessandra Cadioli, con Luca Lipari – Settore iniziative, La Triennale di Milano

Coordinamento Tecnico: Marina Gerosa, Cristina Gatti, con Flavia Chiavaroli – Ufficio Tecnico, La Triennale di Milano

Comunicazione: Antonella La Seta Catamancio, Marco Martello, Micol Biassoni – Ufficio Comunicazione La Triennale di Milano

Realizzazione allestimento: Archè Allestimenti

Realizzazione tecnica impianti di illuminazione: Marzoratimpianti, Novedrate (CO) – Adriano Marzorati, responsabile

 

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