Luce e colore nell’architettura per abitare

La riqualificazione di un complesso residenziale. L’esempio dell’Università di Bologna

L’edificio residenziale oggetto dello studio (cortesia foto: Serena Bartoletti)

Un interessante approccio al problema dell’illuminazione e del colore legato alla riqualificazione di edifici residenziali è quello proposto dalla tesi di Laurea Magistrale in Architettura Sostenibile dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Campus di Cesena: “Confort Luce e Colore. Riqualificazione di un complesso residenziale nel comparto Sidoli a Parma”, presentata dalla dott.ssa Serena Bartoletti, relatore Prof. Ernesto Antonini, correlatori Prof. Kristian Fabbri e Prof. Jacopo Gaspari, che ha sviluppato un progetto di riqualificazione funzionale ed energetica di un edificio di edilizia residenziale pubblica realizzato nel 1981, caratterizzata da un’estesa presenza di spazi verdi.

Luce naturale e colore: nuovi approcci metodologici

Con il progressivo deterioramento delle nostre città, la valutazione scientifica della riqualificazione degli edifici esistenti porta alla definizione di nuovi approcci metodologici anche per quanto riguarda le relazioni con la luce naturale e con il colore, utilizzato nei prospetti come strumento di “rinascita” estetica di edifici obsoleti.

Allo stesso tempo diviene fondamentale la valutazione dell’impatto sull’ambiente esterno, non solo dal punto di vista estetico, ma anche di quello dell’ alterazione dei parametri climatici.

L’approccio progettuale, oltre ad una accurata analisi ed ad un nuovo progetto di efficientamento energetico dell’edificio, ha previsto per questo studi effettuati sulla riflettanza dei materiali atti a verificare se i nuovi parametri esterni, che combinano svariate colorazioni, possano influire o meno sul microclima esistente, modificando le condizioni di temperatura del contesto, umidità relativa e temperatura superficiale.

Per quanto riguarda il rivestimento esterno il progetto ha previsto di agire in contrasto con la preesistenza, modificando la connotazione dell’edificio tramite l’uso accentuato del colore. Per il rivestimento sono stati utilizzati pannelli laminati di altezza pari all’interpiano e larghezza variabile, al fine di creare un gioco di colori che denoti grande riconoscibilità al manufatto.

Il trattamento cromatico del prospetto Sud ha invece optato per tonalità calde, in contrasto con le dominanti cromatiche del grande parco su cui si affaccia. Al contrario il prospetto Nord ha introdotto una gamma di toni più freddi ma brillanti, modulati su diverse sfumature di verde, in contrasto con la piazza pubblica in cui il colore dominante è il grigio. Per i prospetti laterali sono stati utilizzati: bianco e grigio chiaro, al fine di renderli più neutri.

Colore e microclima

Dato che la facciata è prospiciente ad un’area di parco pubblico è stato valutato quanto il colore possa influire sul microclima. Lo studio ha analizzato la variazione della temperatura nell’aria circostante, l’umidità relativa e la temperatura superficiale dell’edificio.

Le schermate di ENVI-met rappresentano lo stato di fatto alle ore 13.00 del 6 agosto 2017 (data selezionata in quanto individuata come la più calda negli anni precedenti la stesura della tesi) (cortesia foto: Serena Bartoletti

L’edificio è stato modellato con il programma di rilevazione del microclima ENVI-met, si sono definiti diversi scenari d’intervento e determinato l’albedo, e reperito dati climatici mediante Dext3r.

La simulazione effettuata ha permesso di ottenere le mappe microclimatiche per ciascuna variabile e la loro comparazione.

L’analisi di essa tra il dato termo-fisico, ovvero la riflettanza (o albedo) che dipende dal colore del rivestimento della facciata, ed i risultati della temperatura dell’aria hanno però evidenziato che vi è una variazione della temperatura ridotta ma sensibile, di incremento o decremento, con valore massimo di 0.19 C°.

Si è quindi constatata la relazione che intercorre tra riflettanza e temperatura: all’aumentare del valore di albedo c’è un conseguente aumento della temperatura e viceversa.

L’analisi ha reso evidente che il colore, da solo, non incide in modo molto rilevante sui parametri del microclima benchè produca una variazione degli stessi.

Non è stata analizzata la temperatura all’interno degli ambienti, ma anche tale parametro potrebbe subire alcune variazioni a causa del colore del rivestimento esterno. Materiali di colori scuri, vicini al corpo nero determinano una leggera diminuzione della temperatura outdoor in quanto assorbono una quantità di calore incidente, maggiore di quella che riflettono.

Materiali di colore chiaro determinano un leggero aumento della temperatura outdoor in quanto riflettono il calore incidente in quantità maggiore a quanto ne assorbono.

Stato di progetto (cortesia foto: Serena Bartoletti)
(cortesia foto: Serena Bartoletti)

In particolare l’uso di colori caldi, tendenti al rosso, nel prospetto Sud, evidenzia, come sottolineato in precedenza, una leggerissima riduzione della temperatura del contesto, ma ciò potrebbe avere come conseguenza un aumento della temperatura interna delle abitazioni.

Questo eventuale incremento però può essere considerato nullo in quanto le modifiche apportate permettono un netto miglioramento delle prestazioni di confort degli utenti, escludendo rischi di surriscaldamento. L’assunzione del risultato che il colore non incide in modo rilevante sulla temperatura del contesto ha permesso di elaborare prospetti con un carattere forte ed un largo uso del colore.

(a cura di arch. Sara Berta Borzelli & Berta Architetti, Roma)

 

LUCE E COLORE NELL’ARCHITETTURA PER ABITARE

Quali sono le tematiche principali, riguardo l’uso di luce e colore nel residenziale, da sviluppare per il futuro?

L’arch. Daniela De Biase

Risponde: arch. Daniela De Biase

“La casa del domani rifletterà il cambiamento epocale prodotto dall’attuale pandemia. Dovrà essere multitasking, interpretare ruoli contrastanti, dinamici e stimolanti o rilassanti e d’evasione al tempo stesso, soddisfare funzioni diverse, spesso in piccole superfici: casa, ufficio, bar, ristorante, palestra, centro benessere, cinema, sala divertimento. Dal cilindro magico di Luce e Colore fuoriescono ideali tramezzi, tendaggi impalpabili, quinte invisibili percettivamente solide o trasparenti. Il Colore, distributore ideale di spazi funzionali riconoscibili, rassicura, mentre la Luce, diffusa da oggetti di culto, ne scandisce il tempo”