
Differenziate fra loro le tipologie degli innumerevoli hotel che costituiscono il ventaglio dell’offerta, in base al pubblico cui si rivolgono, alla location e all’ età dell’edificio
L’hotel contemporaneo può essere articolato in tre gruppi tipologici; in tutti i casi, il progetto di illuminazione è un plus irrinunciabile:
Design hotel (caratterizzati da un concept linguistico basato sul design, il cui cliente è sovente colui che viaggia soprattutto per lavoro), che devono avere dal punto di vista progettuale una caratterizzazione forte, perché lo standard modulare sia ripetibile ( si tratta quasi sempre di catene alberghiere, spesso individuabili come Business Hotel)
Boutique Hotel, hotel curati e molto accoglienti, di piccole-medie dimensioni, pieni di curiosità spesso legate al luogo in cui si trovano, e dove spesso la tendenza a camere diverse, o differenziarne l’offerta ai vari piani con la ricerca di particolari soluzioni d’arredo da parte della proprietà, è l’elemento caratterizzante.

Art hotel, hotel negli edifici storici cittadini, legati fortemente alla storia del luogo (come il Danieli di Venezia, l’ Esedra a Roma, il Boscolo di Budapest), dove la luce ritaglia i particolari architettonici già dall’esterno nella facciata e una grande hall a più piani viene riempita di simboliche fiaccole luminose ecc.
Se l’esperienza in un hotel sarà positiva dipende da vari fattori. L’impatto visivo è sicuramente il primo – la luce ne determina la qualità e ha un effetto nella risposta del nostro inconscio – ma molto grande è il range di fattori di cui tener conto nella progettazione: illuminamento, limitazione dell’abbagliamento e distribuzione delle luminanze, colore della luce, resa cromatica, direzione della luce e modellato, anche se il denominatore comune delle nostre scelte deve essere una forte attenzione agli illuminamenti verticali. In effetti negli alberghi, luoghi per noi utenti quasi sempre nuovi, ci muoviamo, ci guardiamo intorno, e il nostro movimento è a 360°.
Utilizzare effettivamente la luce significherà quindi in questo caso anche lavorare con le ombre, con l’oscurità, creare talvolta molto contrasto: un uso creativo, emozionale della luce, diventa qui importante, così come una corretta selezione di cosa illuminare, quali oggetti e quali materiali colpire.
Da un’analisi statistica emerge che il primo investimento in un albergo di medie dimensioni viene portato, in ordine di importanza, sui seguenti ambienti: il bagno, la camera da letto, i corridoi.
La Halls pesso è considerata soltanto un luogo “mordi e fuggi”, semplice transito per arrivare alla destinazione“privata” della camera. La hall, luogo dell’identità, non verrà frequentemente rinnovata, e definisce il luogo per lungo tempo.
La Hall
Questo spazio ci comunica comunque la prima impressione, qui capiamo dove ci troviamo, il messaggio e la tipologia dell’ hotel ….e la luce ben progettata può trasmettere un’immagine differente: segnale dominante nel banco reception (come nel grande blocco luminoso della hall dell’ Hotel Terme Merano, oppure intima ed accogliente giocata sui contrasti e sui toni caldi della luce e dei materiali quasi ad indurci ad abbassare la voce, sontuosa, lussuosa nei molti hotel storici in giro per il mondo.

La luce è la guida: dovrà farci riconoscere con facilità il banco reception o farci accomodare in salottini dove l’illuminazione è più soft. Sotto il profilo della qualità luminosa, al banco reception è importante un bilanciamento tra illuminamenti verticali e orizzontali; una certa brillantezza dei materiali servirà a smorzare le troppe ombre dovute ai downlight direzionali sul banco di lavoro.

Corridoi
Fatto salvo il fattore sicurezza e una facile identificazione, la luce deve servire da guida per identificare il percorso verso le camere, le scale, o l’accesso agli ascensori. Meglio variare i livelli di luminanza, soprattutto a fronte di corridoi troppo lunghi; importante una buona schermatura della luce a soffitto e a parete.
L’illuminazione ha un ruolo strategico nel far sembrare più alto lo spazio corridoio (ad esempio con l’illuminazione indiretta che innalza il soffitto), o meno lungo e con macchie di luce, tagli orizzontali, disuniformità ecc. Gli illuminamenti verticali sono importanti per il riconoscimento delle persone che ci vengono incontro e per farci apprezzare i rivestimenti o individuare il numero della camera.
Una superficie orizzontale a pavimento fortemente illuminata ci darebbe la sensazione generale di ambiente buio. Il numero della camera deve essere ben identificabile e il LED offre molte possibilità per la retroilluminazione o la trasmissione della luce in pannelli in plexiglas serigrafato.
Uno studio ad hoc per gli ambienti corridoio, che ha condotto alla realizzazione di un apparecchio di illuminazione specifico, è stato fatto all’Hotel Terme di Merano. Lo studio Matteo Thun & Partners ha sviluppato a tal proposito con Zumtobel un sistema, il cosiddetto profilo ELL.
Poiché l‘altezza dei locali non consentiva l‘inserimento di controsoffitti, masi voleva comunque che pareti e soffitti apparissero estesi, Zumtobel ha studiato un apposito profilo di alluminio estruso, che garantisce una luce omogenea anche negli angoli ed integra un‘illuminotecnica completa, indipendente dalle infrastrutture del soffitto. Il profilo contiene lineari fluorescenti (Osram tipo Lumilux T5 HO) abbinati a barre LED mobili: il risultato è un‘illuminazione indiretta del soffitto con effetto di wallwashing sulle pareti.
Il profilo è stato realizzato in una versione verniciata (colore bianco RAL 9016), provvista di luce segnaletica per ogni porta delle camere e con l‘illuminazione di sicurezza Onlite. Il sistema – disegnato da Matteo Thun con Lutz Büsing – è collegato a un calcolatore che integra la luce di sicurezza nell‘impianto d‘illuminazione generale tramite comandi DALI.
Le camere
L’accensione della luce all’apertura della porta, ormai automatica con l’utilizzo della carta magnetica, dovrebbe farci immediatamente percepire lo spazio che ci ospita, nuovo per noi. L’illuminazione dovrà quindi seguire, assecondare le varie funzioni dell’ospite; lavorare, leggere, guardare la TV, riposarsi, dormire.
Si dovrà considerare che ognuno di noi percepisce la luce in modo diverso, anche in base all’età, quindi sarà necessario che gli apparecchi possano essere singolarmente accesi e regolati, facilitandone l’utilizzo; l’ambiente è nuovo per l’ospite, quindi anche un pannello comandi al fianco del letto deve essere facilmente interpretabile.
Un colore caldo della luce (2700, 3000 K), ci sarà di aiuto nel sentire lo spazio familiare. Lungo i principali assi di visione andranno perciò evitati contrasti forti, abbagliamento dovuto a luce diretta o indiretta: va trovato un giusto equilibrio tra contrasti forti che crea un effetto di dinamismo e la troppa diffusione che crea monotonia.
Per la lettura a letto l’orientabilità dell’apparecchio è da preferirsi ad un apparecchio fisso; un braccetto o una testina mobile agevolano il compito della giusta lettura, meglio se con dimmer per ottenere il giusto livello luminoso in ogni momento, in base alla stanchezza dell’occhio.
Lunghissima durata, bassissimi consumi insieme ad una crescente efficienza ed al progressivo allineamento in termini di prestazioni con gli altri presenti sul mercato, fanno dei recenti apparecchi a LED gli apparecchi ideali tra quelli direzionabili per la lettura.
Per ampliare lo spazio della camera vera e propria viene talvolta utilizzato il vetro tra l’ambiente camera e il bagno (negli AC Hotels); basta l’accensione dell’adeguata luce nell’ambiente adiacente per dilatare lo spazio, allargando i confini.
In altri casi la camera diventa addirittura un tutt’uno con l’esterno, con l’ampio terrazzo, giocando con la pavimentazione nello stesso materiale (legno) e illuminando lo spazio esterno facendo partecipare al gioco di luce anche sedute luminose.
Il bagno

Nello spazio del bagno l’attenzione di chi progetta la luce va prestata allo specchio: il più delle volte, per ragioni dimensionali, una buona illuminazione sul lavabo deve essere più che sufficiente per tutto il locale.Ideale sarà ottenere un “effetto camerino”, con emissione diffusa e componente di luce diretta del 20% max .
Un altro obiettivo sarà quello di avere un’illuminazione più brillante e più fredda la mattina ( > 3300 K) e più calda la sera ( < 3300 K), attraverso una doppia accensione o un regolatore di luce, e una Ra tra 80 e 90.
Gli spazi comuni
Negli spazi comuni, effetti luminosi interessanti possono essere realizzati integrando luce ed architettura senza dovere ricorrere ad apparecchi di illuminazione; la zona colazione dell’hotel, ad esempio, sarà facilmente individuabile attraverso un gioco di tagli di luce, un effetto che oltre che essere fortemente decorativo e caratterizzante, rende facilmente riconoscibile la zona.
Bar


Per un momento di assoluto relax e per indurre ad una conversazione distesa, l’atmosfera del bar deve essere avvolgente, con buoni livelli di illuminamento per lo staff, dietro al bar sull’ esposizione di bottiglie, per una buona resa cromatica e controllo della luce, evitando accuratamente ogni abbagliamento sulla clientela.
Una strategia può essere creare scatole avvolgenti per isolare il bar dallo spazio intorno, come nel caso del Convento dei fiori di seta, dove le ironiche lampade Campari light di Ingo Maurer definiscono la zona bar oltre al banco in mosaico illuminato e racchiuso nel vetro.
Una maggiore varietà di effetti visivi va creata se l’utenza è più giovane, con l’obiettivo di “attirare” – per esempio con sistemi cambiacolore a LED – per creare un’ atmosfera diversa.
(arch. Giordana Arcesilai, lighting designer – Bologna)