Zero55 – Apparecchio ‘Drywall

La forma della luce

‘Drywall’ di Zero55. L’apparecchio si rivela essere adatto a tutte quelle particolari applicazioni dove è necessario ricreare un effetto di “wall washer” delle superfici, come ad esempio i contesti degli edifici con vincoli di pregio architettonico e/o artistico e i Beni Culturali, dove è necessario mettere in risalto il valore di pareti, volte o soffitti (courtesy: Zero55)

“Drywall” dell’azienda Zero55, nasce dalla necessità di progettare la luce: è stato pensato infatti come una tecnologia che si basa sul concetto di smaterializzazione dell’apparecchio di illuminazione

Il concept di partenza per ‘Drywall’ del brand Zero55, nato dall’arch. Massimo Sacconi e dall’ing. Alvaro Andorlini, è stato quello di proporre qualcosa di estremamente innovativo in grado di rimettere in primo piano la luce: una luce di qualità con tutti i suoi connotati emozionali, andando ad eliminare tutto quello che può essere considerato superfluo.

L’obiettivo progettuale è stato quello di costruire qualcosa che si sviluppasse “nativamente” per la tecnologia LED e che non fosse invece frutto della trasformazione di un apparecchio tradizionale in un prodotto a LED.

‘Drywall’: una luce dall’emissione controllata e uniforme

‘Drywall’ permette quindi di progettare la luce in base alle specifiche funzioni d’uso dell’ambiente e di controllarne allo stesso tempo l’impatto emozionale, senza l’interferenza di altri sistemi di illuminazione che andrebbero ad aggiungere costi e sprechi energetici.

Il suo sviluppo parte dal concetto di luce lineare dei sistemi di illuminazione standard a LED, ma lo ribalta completamente, sia in termini qualitativi che quantitativi, utilizzando soltanto componenti di altissima qualità e studiando ottiche specifiche, simulandone il comportamento per indirizzare la luce solo dove è realmente necessaria.

‘Drywall’ di Zero55. Particolare applicazione di un effetto di “wall washer” delle superfici, nel  contesto  di edifici con vincoli di pregio architettonico e/o artistico  dove è necessario mettere in risalto il valore di pareti, volte o soffitti (courtesy: Zero55)

I punti di forza di questo prodotto si riassumono nella qualità della luce: è possibile realizzare una luce omogenea, morbida e controllata, in grado di illuminare in maniera perfettamente uniforme pareti, soffitti e volte.

Per queste sue caratteristiche è adatto a tutte quelle particolari applicazioni dove è necessario ricreare un effetto di illuminazione uniforme delle superfici, come ad esempio i contesti dei Beni Culturali, e dove è necessario mettere in risalto il valore artistico e architettonico di pareti o soffitti.

Grazie all’intrinseca tecnologia è possibile ottenere una assoluta uniformità, fin dal punto zero, illuminando le superfici in maniera omogenea.

Le caratteristiche prestazionali e le ottiche

Questa tecnologia progettuale avanzata si riassume in tre componenti principali:

1) il riflettore lineare in alluminio “Miro Silver” con deposito di argento di 20 micron sulla superficie, che garantisce una riflessione della luce pari al 98% e permette di ottenere profili simmetrici (low-contrast) e asimmetrici (wall-washer);

2) la scheda LED appositamente progettata da Zero55, a 24VdC, di dimensioni 500 x 5 mm, che monta 140 LED del produttore giapponese Nichia e che permette di ottenere un passo del LED molto stretto, per enfatizzare il concetto di luce continua lineare, con una potenza assorbita di circa 30 W/m, emissione 3200 lm/m, indice di resa cromatica CRI >90, temperature di colore 2700, 3000 e 4000 K ed efficienza di 110 lm/W;

3) l’omogenizzatore Lexan, ovvero un materiale plastico leggermente frost, di spessore 0,35 mm che rende omogenea e ammorbidisce la luce senza però annullare il lavoro del riflettore.

Progetto a cura dell’arch. Paola Urbano – Studio Urbanolighting (courtesy photo: Paola Urbano)

Le principali caratteristiche su cui l’azienda ha puntato per questo prodotto altamente tecnologico sono state dunque la qualità dei componenti elettronici (LED e scheda LED) in un’ottica di durabilità, i materiali innovativi, le ottiche disponibili e la loro scalabilità.

L’ottica di ‘Drywall’ può essere infatti realizzata in varie grandezze, partendo da Micro Drywall di sezione 3 x 3 cm fino ad arrivare all’ottica Drywall con sezione 7×7 cm. La vera forza della tecnologia, però, è quella di riuscire a proporsi come scalabile ed estremamente flessibile, permettendo quindi di realizzare commesse solution oriented.

Partendo quindi dal concetto dell’ottica lineare Drywall, è possibile studiare un’ottica totalmente customizzata per dimensioni, prestazioni in termini di emissioni e carter di contenimento.

Sono disponibili diverse versioni del prodotto:

Drywall Light, sistema ottico modulare ad incasso trimless che nella versione Plus consente di utilizzare faretti Dry-Spot a calamita per integrare luce d’accento; Drywall Panel, da integrare in soffitti con pannelli standard 600 x 600 mm;

Drywall Flat, plafone caratterizzato da profilo strutturale in acciaio sagomato verniciato; MicroDrywall Light, ad incasso con dimensioni estremamente ridotte;

‘Drywall’. Un altro esempio di illuminazione di un soffitto storico a cassettoni (progetto a cura dell’arch. Paola Urbano – Studio Urbanolighting) (courtesy photo: Paola Urbano)

Microdrywall Infinity, sistema componibile a sospensione, plafone ed incasso per illuminazione continua e modulabile, che può utilizzare ottiche di varia tipologia e prevede una serie di accessori quali spot per luce d’accento, sistemi per luce indiretta ecc;

Microdrywall Slice, apparecchio a parete con biemissione;

Drywall Grazing, apparecchio per installazione ad incasso a soffitto;

ed infine il Drywall Walk, per esterni con installazioni a pavimento o nella versione Microdrywall Flue per installazioni a parete e soffitto.

Tutti i prodotti sono attualmente disponibili per il mercato europeo e si collocano in una fascia medio-alta. Grazie alla tecnologia basica, ossia le schede LED sono pilotate a 24Vdc, gli apparecchi sono perfettamente integrabili con tutti i sistemi di domotica presenti sul mercato.

(a cura Lisa Marchesi, lighting designer – mldlab, Milano)

 

APPARECCHIO ‘DRYWALL’ DI ZERO55

L’apparecchio ‘DryWall’ di Zero55 è una soluzione personalizzabile che permette di creare atmosfere luminose morbide e diffuse. Il design essenziale rende ‘DryWall’ un prodotto molto discreto e quasi impercettibile alla vista, in grado di enfatizzare sensazioni ed emozioni andando a privilegiare le prestazioni luminose.

Apparecchio ‘MicroDrywall’. Rendering di ambiente con ottica ‘Infinity’ (courtesy: Zero55)

Grazie alla tecnologia avanzata, ai materiali di qualità ed all’ampia gamma di versioni disponibili sia per interni che per esterni, questo sistema si integra perfettamente nell’architettura e si pone quindi come uno strumento ideale per tutte quelle situazioni progettuali in cui è la luce che deve prevalere e non il design del prodotto.

L’installazione di questo nuovo sistema è estremamente semplificata e riduce al minimo i tempi e i costi di posa in opera: l’apparecchio è dotato di tutta una serie di particolari accessori e di finiture speciali, quali ad esempio i materiali di rivestimento isolanti, che rendono il sistema compatibile anche con tutte le normative termiche ed acustiche