
“Drywall” dell’azienda Zero55, nasce dalla necessità di progettare la luce: è stato pensato infatti come una tecnologia che si basa sul concetto di smaterializzazione dell’apparecchio di illuminazione
Il concept di partenza per ‘Drywall’ del brand Zero55, nato dall’arch. Massimo Sacconi e dall’ing. Alvaro Andorlini, è stato quello di proporre qualcosa di estremamente innovativo in grado di rimettere in primo piano la luce: una luce di qualità con tutti i suoi connotati emozionali, andando ad eliminare tutto quello che può essere considerato superfluo.
L’obiettivo progettuale è stato quello di costruire qualcosa che si sviluppasse “nativamente” per la tecnologia LED e che non fosse invece frutto della trasformazione di un apparecchio tradizionale in un prodotto a LED.
‘Drywall’: una luce dall’emissione controllata e uniforme
‘Drywall’ permette quindi di progettare la luce in base alle specifiche funzioni d’uso dell’ambiente e di controllarne allo stesso tempo l’impatto emozionale, senza l’interferenza di altri sistemi di illuminazione che andrebbero ad aggiungere costi e sprechi energetici.
Il suo sviluppo parte dal concetto di luce lineare dei sistemi di illuminazione standard a LED, ma lo ribalta completamente, sia in termini qualitativi che quantitativi, utilizzando soltanto componenti di altissima qualità e studiando ottiche specifiche, simulandone il comportamento per indirizzare la luce solo dove è realmente necessaria.

I punti di forza di questo prodotto si riassumono nella qualità della luce: è possibile realizzare una luce omogenea, morbida e controllata, in grado di illuminare in maniera perfettamente uniforme pareti, soffitti e volte.
Per queste sue caratteristiche è adatto a tutte quelle particolari applicazioni dove è necessario ricreare un effetto di illuminazione uniforme delle superfici, come ad esempio i contesti dei Beni Culturali, e dove è necessario mettere in risalto il valore artistico e architettonico di pareti o soffitti.
Grazie all’intrinseca tecnologia è possibile ottenere una assoluta uniformità, fin dal punto zero, illuminando le superfici in maniera omogenea.
Le caratteristiche prestazionali e le ottiche
Questa tecnologia progettuale avanzata si riassume in tre componenti principali:
1) il riflettore lineare in alluminio “Miro Silver” con deposito di argento di 20 micron sulla superficie, che garantisce una riflessione della luce pari al 98% e permette di ottenere profili simmetrici (low-contrast) e asimmetrici (wall-washer);
2) la scheda LED appositamente progettata da Zero55, a 24VdC, di dimensioni 500 x 5 mm, che monta 140 LED del produttore giapponese Nichia e che permette di ottenere un passo del LED molto stretto, per enfatizzare il concetto di luce continua lineare, con una potenza assorbita di circa 30 W/m, emissione 3200 lm/m, indice di resa cromatica CRI >90, temperature di colore 2700, 3000 e 4000 K ed efficienza di 110 lm/W;
3) l’omogenizzatore Lexan, ovvero un materiale plastico leggermente frost, di spessore 0,35 mm che rende omogenea e ammorbidisce la luce senza però annullare il lavoro del riflettore.

Le principali caratteristiche su cui l’azienda ha puntato per questo prodotto altamente tecnologico sono state dunque la qualità dei componenti elettronici (LED e scheda LED) in un’ottica di durabilità, i materiali innovativi, le ottiche disponibili e la loro scalabilità.
L’ottica di ‘Drywall’ può essere infatti realizzata in varie grandezze, partendo da Micro Drywall di sezione 3 x 3 cm fino ad arrivare all’ottica Drywall con sezione 7×7 cm. La vera forza della tecnologia, però, è quella di riuscire a proporsi come scalabile ed estremamente flessibile, permettendo quindi di realizzare commesse solution oriented.
Partendo quindi dal concetto dell’ottica lineare Drywall, è possibile studiare un’ottica totalmente customizzata per dimensioni, prestazioni in termini di emissioni e carter di contenimento.
Sono disponibili diverse versioni del prodotto:
Drywall Light, sistema ottico modulare ad incasso trimless che nella versione Plus consente di utilizzare faretti Dry-Spot a calamita per integrare luce d’accento; Drywall Panel, da integrare in soffitti con pannelli standard 600 x 600 mm;
Drywall Flat, plafone caratterizzato da profilo strutturale in acciaio sagomato verniciato; MicroDrywall Light, ad incasso con dimensioni estremamente ridotte;

Microdrywall Infinity, sistema componibile a sospensione, plafone ed incasso per illuminazione continua e modulabile, che può utilizzare ottiche di varia tipologia e prevede una serie di accessori quali spot per luce d’accento, sistemi per luce indiretta ecc;
Microdrywall Slice, apparecchio a parete con biemissione;
Drywall Grazing, apparecchio per installazione ad incasso a soffitto;
ed infine il Drywall Walk, per esterni con installazioni a pavimento o nella versione Microdrywall Flue per installazioni a parete e soffitto.
Tutti i prodotti sono attualmente disponibili per il mercato europeo e si collocano in una fascia medio-alta. Grazie alla tecnologia basica, ossia le schede LED sono pilotate a 24Vdc, gli apparecchi sono perfettamente integrabili con tutti i sistemi di domotica presenti sul mercato.
(a cura Lisa Marchesi, lighting designer – mldlab, Milano)
APPARECCHIO ‘DRYWALL’ DI ZERO55
L’apparecchio ‘DryWall’ di Zero55 è una soluzione personalizzabile che permette di creare atmosfere luminose morbide e diffuse. Il design essenziale rende ‘DryWall’ un prodotto molto discreto e quasi impercettibile alla vista, in grado di enfatizzare sensazioni ed emozioni andando a privilegiare le prestazioni luminose.

Grazie alla tecnologia avanzata, ai materiali di qualità ed all’ampia gamma di versioni disponibili sia per interni che per esterni, questo sistema si integra perfettamente nell’architettura e si pone quindi come uno strumento ideale per tutte quelle situazioni progettuali in cui è la luce che deve prevalere e non il design del prodotto.
L’installazione di questo nuovo sistema è estremamente semplificata e riduce al minimo i tempi e i costi di posa in opera: l’apparecchio è dotato di tutta una serie di particolari accessori e di finiture speciali, quali ad esempio i materiali di rivestimento isolanti, che rendono il sistema compatibile anche con tutte le normative termiche ed acustiche