
Il settore dell’ospitalità è stato uno dei primi segmenti ad aver accolto e sperimentato i benefici dovuti allo sviluppo ed alla diffusione della nuova tecnologia a diodi. Il consistente risparmio energetico e la drastica riduzione dei costi di manutenzione sono stati subito un elemento di appeal irresistibile per l’intero settore, caratterizzato da sempre da consumi molto elevati e da un’incidenza degli interventi di manutenzione pressoché costante
Alle prime operazioni di puro retrofit sviluppate negli alberghi, con la sostituzione di lampade a filamento o alogene con lampade a LED – che oltre ai benefici “materiali” hanno però indotto anche una diversa qualità e percezione della luce, con effetti non sempre gradevoli, modificando la forma, la distribuzione ed il tipo di emissione degli apparecchi, oltre alle loro qualità estetiche – sono seguiti gli interventi interamente eseguiti con LED di prima generazione, caratterizzati anche in questo caso da ottime performance energetiche ma con problemi di stabilità, durata e qualità cromatica non realmente affidabili nel tempo come auspicato…
Così in questo contesto oggi non è difficile trovarsi a rimettere le mani su interventi già eseguiti con tecnologia LED, anche se è ovviamente difficile giustificare modifiche e integrazioni su impianti in cui l’ammortamento era stato valutato in termini e tempistiche differenti.
Il caso che presentiamo è relativo ad un intervento di retrofit eseguito nel Bulgari Hotels&Resorts a Milano, un progetto dello Studio Citterio-Viel and Partners , con il lighting design a cura dello Studio Metis Lighting , Milano.
L’Hotel, inaugurato nel 2004, presentava circa 10 anni dopo due situazioni problematiche importanti legate alla luce, emerse nel lasso temporale trascorso; la prima, legata all’illuminazione dei corridoi, la seconda a quella della piscina.
I corridoi erano illuminati con un effetto di luce radente da una serie di apparecchi ad ottica continua ( Raso , Fontana Arte), equipaggiati da lampade alogene bispina da 35 W ciascuna; la bassissima efficienza delle sorgenti, che imponeva ritmi di manutenzione molto serrati oltre ad un notevole consumo energetico, considerando in modo particolare la permanenza dello stato di accensione, hanno indotto i responsabili dell’albergo a prendere in considerazione un intervento di ‘retrofit energetico’, con il passaggio alla tecnologia LED.
Data la complessità dell’installazione – integrata nelle gole delle pareti in modo continuo per i corridoi dei quattro piani dell’Hotel – era indispensabile proporre un intervento che permettesse di non smontare completamente gli apparecchi. Inizialmente, i responsabili dell’hotel si sono rivolti direttamente ad alcune aziende, immaginando una semplice sostituzione delle lampade a filamento montate in fila continua con una striscia LED; l’effetto visivo della sostituzione, però, non si era rivelato soddisfacente, alterando l’originaria sensazione di continuità e uniformità.
Si è dunque deciso di interpellare direttamente i progettisti che – conoscendo perfettamente il concept e gli elementi installati – sono intervenuti inserendo i LED in una posizione maggiormente idonea alle caratteristiche ottiche dell’apparecchio esistente, facendo in modo che l’emissione non subisse modifiche o alterazioni.

All’ interno degli apparecchi sono state inserite barre LED a sezione ridotta (circa 15 x 20 mm) -per un totale di circa 370 ml- equipaggiate da strip LED da 16 W/ml, con tonalità di luce calda (T=2800 K), ottime qualità di resa cromatica (CRI>90), 24 Vdc con alimentatori remoti, dimmerabili, suddivisi per piano.
Anche nel caso della piscina dell’albergo, le problematiche erano relative ad apparecchi stagni con emissione radente, di dimensioni ridotte rispetto a quelli dei corridoi; in questo caso, si è dovuti ricorrere allo studio di un dettaglio tecnico, necessario ad accomodare le barre LED, ed all’inserimento di alcuni elementi in vetro che ne ingentilissero l’impatto visivo, in un contesto decisamente armonico e raffinato, senza tuttavia alterare la distribuzione fotometrica degli apparecchi.

Le barre LED stagne da pavimento (IP67), montate per un totale di circa 10,27 ml (24 W/ml, T=3000 K, 24 Vdc) con alimentatori remoti dimmerabili – sono state dotate di ottica ellittica, per ottimizzare la distribuzione della luce riproducendo in modo efficace l’effetto di continuità ed uniformità sull’intera superficie illuminata.
Se è vero che tecnologia e progresso sono sempre un elemento innovativo vantaggioso nel contesto di un intervento, è innegabile che queste potenzialità vengano infinitamente amplificate quando sono concepite e dirette da una mente esperta e preparata, in grado di interpretare, conoscere e perseguire i reali obiettivi dell’intervento; mai come in questo caso, l’evidenza dell’importanza del progetto appare in tutta la sua semplicità e chiarezza.
(arch. Alessandra Reggiani, lighting designer – Roma)