
INCHIESTA: Come cambia il mercato della luce?
Secondo i dati ISTAT elaborati dal Servizio Centrale Studi Economici di ANIE Federazione, nel 2017 il fatturato dell’industria Illuminotecnica italiana, pari a 4,3 Mld di €, ha evidenziato una crescita del volume d’affari complessivo pari a 0,1%: questo andamento è frutto di tendenze contrastanti rilevate sul fronte domestico e su quello estero
Nel 2017 la domanda nazionale rivolta al comparto ha mostrato un andamento più debole rispetto al 2016, pari al -1,4%. Questa tendenza intercetta l’evoluzione dei consumi privati nel territorio nazionale caratterizzati da un ritmo di sviluppo positivo ma più lento del recente passato.

Guardando al canale estero, l’illuminotecnica italiana ha invece registrato una crescita delle esportazioni pari al 2,8%: opportunità di crescita sono state colte dalle imprese sia in ambito europeo sia nei principali mercati extra UE. Quest’ultima area ha registrato un tasso di sviluppo più dinamico della media, beneficiando soprattutto dell’incremento delle vendite estere rivolte al continente asiatico e africano.

In linea con la tendenza positiva già mostrata nel biennio precedente, anche la domanda proveniente dall’Unione europea ha registrato un incremento: l’Unione Europea rappresenta il primo mercato di destinazione di tecnologie per l’Illuminazione con una quota vicina al 70% sul totale esportato.

Tecnologia LED e scenari delle Smart Grid connesse
Più in generale, all’interno dell’industria Illuminotecnica prosegue il percorso di rinnovamento dell’offerta all’insegna delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dalla crescente interconnessione, acquisendo fra l’altro i prodotti di illuminotecnica un ruolo inedito come infrastrutture di trasmissione dati.
Infatti, proprio in occasione dell’ultima edizione a Francoforte di Light+Building,
è stato riconosciuto il primato dell’illuminazione allo stato solido, che si conferma piattaforma ideale per la creazione di nuovi servizi in numerosi ambiti di applicazione. Con la maturazione della tecnologia LED, infatti, l’illuminazione non solo abbraccia la trasformazione digitale in atto ma diventa una vera e propria infrastruttura per lo sviluppo di sistemi interconnessi. Da un lato la transizione dall’illuminazione tradizionale all’illuminazione allo stato solido semplifica la conversione dei punti luce in
nodi IP, dall’altro la capillarità dei sistemi di illuminazione costituisce una rete che può concretamente supportare l’adozione di piattaforme integrate per lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate in ambito building e urbano. I punti luce, infatti, sono distribuiti capillarmente ovunque, negli spazi indoor e outdoor, e sono costantemente alimentati in sicurezza dalla rete elettrica.
Nell’ambito delle tendenze viste a Francoforte, si è assistito alla concretizzazione delle prime proposte Li-Fi che – insieme alla tecnologia Bluetooth -rendono l’illuminazione protagonista della trasformazione digitale.
Gli apparecchi di illuminazione sono la piattaforma ideale per il posizionamento di sensori e nodi di trasmissione, che consentono di trasmettere e ricevere dati e contenuti, a beneficio dei consumatori nel retail, dei visitatori nei musei, e di chi gestisce le infrastrutture nelle aziende e nelle città, solo per citare alcuni esempi: Push notification, indoor navigation e space management ne sono già applicazioni concrete.
Nei prossimi anni una delle opportunità di sviluppo più importanti per le aziende dell’illuminotecnica sarà sicuramente la visione della luce come infrastruttura di comunicazione.
Gli ulteriori trend in atto riguardano in primis il processo di miniaturizzazione associato ad un miglioramento generale dell’efficienza luminosa, della qualità della luce e del controllo ottico. Inoltre, si conferma la tendenza a sviluppare prodotti e impianti caratterizzati dalla massima flessibilità, usabilità e sicurezza, in linea con la crescente necessità da parte dei consumatori di soluzioni personalizzate, facili da utilizzare e sicure.
L’attuale processo di “LEDificazione” è quindi uno degli importanti driver per lo sviluppo dell’industria italiana ed europea dell’illuminazione, quest’ultima rappresentata da LightingEurope, Associazione europea dell’industria dell’illuminazione e le associazioni europee del settore a Bruxelles, che vede tra i propri fondatori anche ASSIL. LEDification, Intelligent Lighting System, Human Centric Lighting e Circular Economy rappresentano i 4 pilastri della Strategic Road-map di LightingEurope al 2025.

Il futuro, fra ‘Circular Economy’, ‘Removability’ e ‘Energy Label Regulation
In particolare la ‘Circular Economy’ rappresenta uno dei temi di maggiore interesse per il mondo dell’illuminazione. In un mondo globalizzato, il modello lineare di crescita economica del passato non è più ritenuto adatto alle esigenze della società odierna. Pertanto è necessario trovare un modello sostenibile dal punto di vista sia ambientale sia economico.
La Commissione Europea ha adottato il 2 dicembre 2015 il piano d’azione deno
minato “EU Action Plan for the Circular Economy”. Il piano è caratterizzato da molteplici attività, sia di carattere generale sia specifiche in relazione ai prodotti e ai materiali, che la Direzione Generale per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, in collaborazione con altre direzioni generali pertinenti, è in procinto di attuare. Per il settore illuminazione le prime azioni tangibili di queste iniziative sono la serie di novità proposte dalla DG ENERGY della Commissione Europea con le bozze di regolamenti Ecodesign ed Energy Label.
Nella bozza del nuovo regolamento Ecodesign, fatta circolare agli stakeholders a fine novembre 2017, l’art. 4 concentra in poche righe il requisito di “removability” per le sorgenti luminose e i driver indipendenti in apparecchi di illuminazione, come elemento inderogabile della progettazione ecocompatibile in un’ottica di economia circolare.
La revisione del Regolamento ha come obiettivo quello di minimizzare i problemi agli utenti (sostituzione, intercambiabilità ecc) attraverso l’obbligo di una progettazione che tenga in considerazione le tematiche ambientali; tutto ciò all’interno di un unico Regolamento denominato “Single Lighting Regulation” con previsione di pubblicazione bozza verso la fine del 2018. Questo proposito deve tener conto delle moltitudini di applicazioni coperte dalle diverse tipologie di apparecchi di illuminazione per i diversi ambiti applicativi ed installativi, che spesso ne richiedono costruzioni particolari e specifiche e quindi meno modulari.
La bozza di “Energy Label Regulation”, che sostituirà l’attuale Regolamento (EU) 874/2012, introdurrà invece l’obbligo di estendere l’etichettatura energetica a tutte le sorgenti, comprese quelle non sostituibili nell’apparecchio da parte dell’utilizzatore finale. Se ne prevede l’adozione verso i primi mesi del 2019, con l’obbligo di utilizzare la nuova etichetta ‘riscalata’ presumibilmente a partire da fine 2019 / inizio 2020.
Inoltre l’entrata in vigore, presumibilmente a partire dal 1 gennaio 2019, dell’EPREL (European Product Registry for Energy Labelling) introdurrà l’obbligo di registrazione e inserimento dati in un database europeo per ogni modello soggetto ad etichetta energetica (Regolamento UE 2017/1369). ASSIL e LightingEurope stanno lavorando per indirizzare la Commissione Europea nell’ottica di dare alle aziende più tempo per comprendere le nuove regole, ridisegnare i prodotti e adeguare i modelli di business, evitando possibili impatti negativi sulla competitività.
(a cura di Andrea Solzi, Direttore Generale ASSIL)