
Un settore particolare in cui l’utilizzo di sorgenti OLED viene molto studiato è la loro applicazione nell’illuminazione delle serre, per contribuire al benessere del ciclo di vita delle piante.
L’adozione degli OLED comporta infatti in questo ambito un forte abbattimento dei costi e un risparmio energetico (alimentazione a bassa tensione ed efficienza luminosa delle sorgenti), oltre ad una notevole flessibilità in termini di applicazione, dato che si possono prevedere lastre luminose preparate su qualsiasi superficie flessibile (plastica, tessuti, etc.) e di qualsiasi forma e dimensione.
Inoltre, grazie al minimo calore prodotto, le lampade OLED possono essere collocate ad una distanza ottimale da ciascuna pianta, anche avvolgendole attorno ad essa, a prescindere dalla sua forma, ottimizzandone l’illuminazione, senza timore di alterare lo stato dell’ambiente locale della coltura, e riducendo la necessità di complessi sistemi di condizionamento dell’intera serra.
Non meno importante, possono essere realizzati OLED la cui luce risulta dell’esatto colore necessario alla buona crescita delle piante (vedi figura). Infatti, non tutta l’energia della luce del sole è necessaria per far crescere le piante e/o per avere il raccolto al suo massimo rendimento: le piante hanno bisogno di assorbire luce in due distinte regioni di lunghezze d’onda dello spettro visibile, tra 400 nm e 500 nm (regione blu) e tra 600 nm e 700 nm (regione rossa), e la sovrapposizione di questi colori produce luce viola (va ricordato che se le piante appaiono verdi ai nostri occhi, ciò accade perché riflettono quasi interamente la regione verde dello spettro luminoso, posta circa tra 500 nm e 550 nm di lunghezza d’onda).
Poter generare quindi spettri luminosi specifici avrà riflessi positivi sulla crescita delle piante e sul loro metabolismo secondario e, indirettamente, sulla salute ed il benessere degli esseri umani, che potranno consumare alimenti più salutari e con qualità nutrizionali migliorate, coltivati con minore uso di risorse ed energia.
(Maria Grazia Maglione, ENEA Research Center, Portici – Napoli)
Per saperne di più: cfr. “Un microcosmo per l’allevamento di piante in condizioni controllate“, di Aquino L., Maglione M. G., Lanza B., Atrigna M., De Filippo G., Pandolfi G., Giannotta G., Pedicini A., Aprano S., Minarini C., 2015., in Energia Ambiente Innovazione – Speciale III-2015 ENEA per EXPO 2015, pp. 98-99