Alessandra Reggiani

Fra virtuosismo tecnico e creatività espressiva

 

Alessandra Reggiani, lighting designer,
Alessandra Reggiani, lighting designer,

Per un progettista, l’esperienza di una visita al Light+Building di Francoforte si configura sempre di più come una tappa imprescindibile per tutti gli addetti del settore, occasione di aggiornamento, crescita e confronto a tutto tondo sul modo della luce e sulla sua realtà produttiva e sullo stato dell’arte di gran parte della scena mondiale.

L’edizione di quest’anno è stata contrassegnata dall’affascinante tendenza di portare gli esiti di un virtuosismo tecnico ormai arrivato ad alto livello –basato principalmente su sistemi LED, ma anche OLED- alla miniaturizzazione estrema, alla massima personalizzazione del prodotto e dei suoi effetti visivi ed alla ricerca – attraverso il disegno delle forme e l’applicazione dei materiali – di un organicismo naturalistico che delinea affascinanti effetti di contrasto fra opposti estremi particolarmente riuscito ed accattivante.

Da elementi rifiniti in sughero, legno, corteccia, carta pergamena o cartone pressato, ma anche tessuti di varia natura e consistenza, vetri iridescenti o con particolari trattamenti, metalli come l’ottone, il bronzo, il rame -materiali generalmente associati a interventi e tecnologie di taglio tradizionale- efficientissime piastre LED, estremamente piatte e potenti, gestite da un’elettronica che ha ormai raggiunto vette di miniaturizzazione fino a poco tempo fa inimmaginabili, permettono di ottenere prestazioni visive ed energetiche di altissimo livello, configurandosi come soluzione luminosa ideale adatta a tutte le applicazioni.

Con ingombri abbastanza contenuti, è oggi possibile ricostruire in modo fedele la sensazione di un lucernario o di una finestra, con tanto di cielo azzurro e illusione della percezione del sole, con proiezione di ombre molto realistiche come colore, contrasto ed intensità.

Moduli OLED si fondono letteralmente con vetro, specchi e superfici con varie finiture, creando – attraverso l’uso di sistemi di gestione temporizzati – effetti scenografici particolarmente suggestivi ed efficaci; di grande effetto il loro connubio con la stoffa, nella realizzazione di tendaggi con inserti luminosi, e l’esecuzione di disegni curvi, nei quali la luce segue forme inconsuete e sembra scolpita in uno spessore sottilissimo.

La tecnologia LED, acquisita ormai nella consapevolezza della sua piena maturità energetica e qualitativa, gioca a ricreare suggestioni del passato, con un’ampia gamma di sorgenti luminose altamente efficienti che riprendono in modo identico forme e tipologie di bulbi tipiche delle lampade ad incandescenza, ripetendone il disegno anche nel “filamento” costituito da LED cilindrici e nella tonalità di luce. Alcune tipologie riproducono persino, in fase di riduzione dell’intensità luminosa, la tipica variazione cromatica tendente al rosso caratteristica delle tradizionali sorgenti a filamento. Negli apparecchi tecnici, l’applicazione dei diodi -in varie declinazioni- garantisce ormai prestazioni perfette in termini di resa, qualità, efficienza e precisione ottica, associandosi ad una grande versatilità a livello gestionale e di controllo.

Il futuro della luce converge sempre più nella direzione dell’evoluzione della tecnica e dell’elettronica; e tuttavia questa tendenza a definire un linguaggio di sintesi con il passato, con i materiali, con il design -nel prodotto e negli effetti visivi ricercati- ci sembra la novità più bella emersa in questa edizione, ed una bella promessa per gli anni a venire.

Alessandra Reggiani, lighting designer, Roma