Yacht Lighting

Flying Dagger. Residenziale marino

Il ‘Flying Dagger’ in navigazione notturna (photo: Michele Chiroli – per gentile concessione di Rossinavi)

Il progetto architettonico e il lighting design per un grande yacht della categoria Fly, tra materiali e superfici specchiate e la prossimità della luce di casa

Design per un’architettura fluida

Claudio Lazzarini, Carl Pickering

Come sempre il nostro progetto parte da poche semplici idee che possiamo definire primarie, concetti che sostanziano l’iter progettuale e determinano tutte le scelte successive. Nel caso del ‘Flying Dagger’ il concept di partenza è stato quello di abbattere la consueta separazione tra ponti esterni e spazi interni, con l’intento di moltiplicare le altezze e di avvicinare il mare alla vita degli interni. Il confronto è stato fatto con la tipica configurazione delle navette con una distribuzione funzionale e compartimentazioni ormai definite e non modificabili, lavorando poi all’interno di questi vincoli.

Assecondando l’idea dei progettisti strutturali dello scafo di aprire al mare le murate del main saloon proponendole in vetro, il nostro intervento è consistito nell’assicurare continuità tra main saloon ed esterno disegnando una porta scorrevole che scompare completamente e apre lo spazio interno verso quello del ponte, facendo cadere così tutte le differenze di funzione, d’immagine e temperatura che normalmente caratterizzano questi spazi.

Lo spazio ottenuto è quello di un’architettura fluida, nella quale funzioni, materiali e colori si inseguono e si alternano in un continuum che media anche la percezione termica dell’utente, che passa da quella naturale esterna a quella artificiale climatizzata senza shock.

L’allineamento di tutte le aperture lungo l’asse di distribuzione del MD (NdR: Main Deck, ponte principale) ha reso apprezzabile la dimensione della barca, aprendo a colpo d’occhio una prospettiva di più di 20 m dal Main saloon fino alla cabina dell’armatore.

Il lavoro condotto sulla riflessione delle superfici specchianti poste a cielino aveva l’obiettivo di raddoppiare l’altezza ridotta degli interni, in quanto le riflessioni assicurano a tutto il Main deck un nuovo respiro, raddoppiando l’altezza delle vetrate, avvicinando e moltiplicando la vista del mare: gli ospiti seduti sui divani o stesi sul letto possono vedere il cielo e la superficie del mare uniti in un’unica immagine virtuale.

Durante la navigazione due ali di schiuma sono catturate dagli specchi e regalate ai passeggeri facendoli sentire vicini al mare come solo su una barca a vela può capitare.

Il progetto degli interni si è limitato alla definizione dei volumi e degli spazi e a quella dei principali arredi, lasciando liberi gli armatori di completare l’immagine della barca nel tempo secondo il proprio gusto.

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Portare sull’acqua la luce residenziale

Luciano Stignani

Quando progettiamo l’illuminazione di uno spazio, per prima cosa cerchiamo d’immaginare la vita delle persone che lo utilizzeranno; poi, ipotizziamo diversi scenari nei quali queste persone possono muoversi, e cerchiamo di nascondere il più possibile gli apparecchi d’illuminazione nell’architettura.

Nel caso di uno yacht, quest’ultimo aspetto rappresenta la difficoltà maggiore, visti i ridotti spazi nei rivestimenti degli interni. In questo caso, il nostro concept è stato quello di portare le luci residenziali sull’acqua, elaborando dei mood d’illuminazione tipici degli appartamenti.

Il design sobrio dei due architetti Claudio Lazzarini e Carl Pickering, ci ha permesso – su un piano condiviso – di individuare il miglior modo per disegnare gli ambienti con la luce.

La caratteristica principale di questa imbarcazione è costituita dalle grandi vetrate perimetrali del Main-Deck, che uniscono l’esterno (il mare) con l’interno, come in una casa sull’acqua: il concept progettuale quindi si è basato sul fondamentale intento di mantenere intatta questa illusione. Abbiamo quindi studiato molteplici soluzioni per ogni area dello yacht, realizzando una serie di disegni di studio e creando mood con esempi chiari.

Yacht ‘Flying Dagger’. L’illuminazione del Main Deck, realizzata attraverso apparecchi downlights inseriti a coppie nei cielini a soffitto (photo: Michele Chiroli – per gentile concessione di Rossinavi)
Yacht ‘Flying Dagger’. Uno degli studi di progetto per le soluzioni di lighting adottate per il ‘Main deck’ (cortesia: Luciano Stignani)

Dopo un’attenta valutazione con la committenza di tutti questi aspetti, tecnici e d’ambientazione, abbiamo raggiunto un progetto definitivo realizzando anche una mock-up room presso il cantiere Rossi Navi di Viareggio.

Per l’illuminazione degli interni

La ricerca di una continuità formale nell’ottica di questo concept ‘indoor-outdoor’ ha reso necessaria una selezione molto accurata degli apparecchi di illuminazione da utilizzare, perché – al di là delle misure contenute – l’esigenza era quella di avere lo stesso apparecchio sia per gli interni che per gli esterni.

All’interno, per mantenere un plafone pulito, con pochissimi apparecchi a vista, è stata creata una illuminazione diretta dall’alto attraverso dei downlights, opportunatamente inseriti a coppie nei cielini a soffitto.

Yacht ‘Flying Dagger’. Un gruppo di spot orientabili custom realizzati (da Palagi) per questo progetto (photo: Michele Chiroli – per gentile concessione di Rossinavi)

Si tratta di apparecchi orientabili con sorgente LED arretrata (di Palagi) dotati anche di filtri a nido d’ape, per ridurre al massimo fenomeni di abbagliamento, anche in considerazione delle ridotte altezze di installazione.

In tutti gli ambienti sono stati utilizzati gli stessi apparecchi ma con ottiche diverse: più concentrate in alcune zone per avere accenti sugli arredi; orientate di 20°/30° con lenti satinate soft in altre, per enfatizzare i setti verticali rivestiti con texture di carte da parati e tessuti.

Nelle grandi vetrate, dove i colori del mare entrano all’interno durante il giorno, abbiamo proposto per l’illuminazione notturna di ricreare l’andamento del ciclo naturale alba-tramonto, attraverso l’uso di Strip LED con luce bianca dinamica.

Yacht ‘Flying Dagger’. L’illuminazione della cabina dell’armatore (photo: Michele Chiroli – per gentile concessione di Rossinavi)

Yacht ‘Flying Dagger’. Studio delle soluzioni di illuminazione adottate per la cabina dell’armatore e immagine a falsi colori dei risultati di calcolo illuminotecnico effettuati (cortesia: Luciano Stignani)

È stata posta molta attenzione al fine di utilizzare i LED in modo tale che non fosse mai visibile la sorgente luminosa, avendo come risultato un’illuminazione diffusa e indiretta che dona profondità ai volumi e raddoppia le altezze.

Anche sotto la mastra (NdR: in una barca a vela, è il foro in cui viene infilato l’albero) è stata nascosta orizzontalmente una Strip LED per illuminare il pagliolo (NdR: ovvero il piano di camminamento del pozzetto o delle cabine).

L’illuminazione museale delle sculture e delle opere d’arte presenti a bordo ha richiesto la produzione di lampade ad hoc, ed è stata ottenuta inserendo nei canali dell’aria condizionata piccoli proiettori orientabili, lasciandone in vista solo lo snodo e l’ottica (gli apparecchi hanno potenze da 3 W, una tc di 3000 K e angoli di emissione di 15 e 30°, CRI 95).

Per avere garanzia sui risultati cromatici e di resa colore, sono stati fatti diversi studi e calcoli, con numerosi elaborati rendering e in falsi colori (con software di calcolo Dialux) sulla base del materiale dello studio di architettura Lazzarini & Pickering.

Per la scala centrale, che presentava una doppia altezza, sono state realizzate apposite lampade parete cilindriche a luce diretta e indiretta con emissione a fascio stretto. Tutte le scale che portano alle varie aree e cabine hanno una illuminazione con Strip LED integrata sotto il gradino e occultata per rendere invisibile la sorgente.

Per il lighting degli esterni

Per illuminare le consolle laterali e il grande tavolo al centro dell’area del pozzetto – allo scopo di mantenere una continuità di layout e curare al massimo il confort visivo – è stato utilizzato sempre lo stesso modello di apparecchi adottato per gli interni, ma con grado di protezione maggiore.

Il concept adottato per l’illuminazione è stato replicato in tutte le aree dello yacht (Main Deck, cabina dell’armatore, Lower deck, Upper Deck e Sun Deck), mentre i downlight LED utilizzati hanno potenze di 6 W, tc 2700 K, CRI 95 e ottiche con angolo di apertura di 15, 30 e 60°.

Le Strip LED utilizzate sono della tipologia a luce bianca dinamica, con tc variabile fra 2700 e 5000 K, con CRI 85, e sono state programmate per simulare l’andamento della temperatura colore della luce naturale, con tonalità più fredde e intense di giorno e più calde dal tramonto in poi.

I circuiti sono programmati e regolati tramite centraline di controllo, ma anche la selezione degli scenari è stata da parte nostra molto attenta.

a cura di 

arch. Claudio Lazzarini – arch. Carl Pickering, Lazzarini Pickering Architetti

arch. Luciano Stignani – lighting designer,  Luciano Stignani Lighting Designer

Se vuoi vedere la pianta luci del Main-deck 

YACHT ‘FLYING DAGGER’

(photo: Sandro Bertozzi – per gentile concessione di Rossinavi)

Cantiere navale: Rossinavi – Viareggio

Architettura navale dello scafo: Arrabito Naval Architects

Progettazione architettonica e di Interior Design:

arch. Claudio Lazzarini – arch. Carl Pickering, Lazzarini Pickering Architetti;

collaboratori: arch. Carlo Guerrieri – arch. Anna Ceracchi

Lighting Design:

Luciano Stignani – Lighting Designer

Rossella Stignani, Art Director

Silvia Savoretti, Assistant Lighting Designer

Exterior Design: Team For Design – arch. Enrico Gobbi

Apparecchi di illuminazione: Palagi

Fotografie: per gentile concessione di Rossinavi:

Interni – Michele Chiroli; Esterni: Sandro Bertozzi