
Nel centro di Monza l’edificio di un ex-teatro ospita all’ultimo piano un appartamento la cui ristrutturazione ha costituito una sfida progettuale stimolante e non convenzionale, soprattutto per un designer che si occupa principalmente di prodotti industriali, ma che guarda al design degli interni come ad uno spazio protetto di sperimentazione di piccole ma interessanti innovazioni.
Nonostante si trattasse di un edificio d’epoca non vi erano elementi da preservare o mettere in mostra, in quanto la ristrutturazione realizzata negli anni ’80 aveva cancellato ogni precedente traccia e aveva inserito elementi tipici del periodo come il pavimento in doussè e le travi del sottotetto di colore particolarmente scuro. L’approccio da tenere non si rivolgeva quindi alla messa in opera di un progetto di ristrutturazione conservativa, quanto piuttosto a ridefinire l’anima della casa, “ridisegnandone” gli elementi caratterizzanti, per trovare un concept che guidasse l’intero design degli interni.
Questo concept è stato identificato nella luce: era presente in quantità in tutta la casa perché entrava dalle numerose aperture, dai lucernari e dalle finestre a parete. Rendere la luce protagonista ha significato dunque essenzialmente “pulire” visivamente l’ambiente, svuotandolo il più possibile e inserendo il colore bianco come dominante cromatica principale. In un certo modo ha voluto dire lavorare sulla purezza e l’essenzialità, caratteristiche che il progettista Brian Sironi è solito ricercare nei suoi progetti di industrial design.
A questo scopo il designer ha deciso di lavorare in team con un lighting designer, Paolo Spotti, per avere la certezza che la luce fosse valorizzata e applicata in maniera scientifica e massiva in ogni angolo della casa.
Le scelte progettuali
Il primo intervento significativo è stato quello di sbiancare in loco il parquet esistente (un doussie scuro), ricondotto ad una piacevole tonalità calda ma molto più chiara ed atipica, e dipingere il sottotetto di bianco. Le pareti sono state invece trattate con una speciale vernice alla polvere di titanio che rende queste ultime vellutate e perfette per una diffusione morbida della luce.
Sulla trave portante sono state inserite LED strip dimmerabili a segnare le geometrie dello spazio, come fossero lame di luce. In particolare questo effetto è visibile la sera, mentre il giorno la luce che entra dalle varie aperture insieme al bianco dominante creano un effetto di allargamento visivo.


L’idea delle LED strip che evidenziano le geometrie architettoniche degli ambienti la si ritrova sotto la lunga mensola in pietra del Cardoso che segna l’essenzialissima struttura in cemento del caminetto.

Nell’area ingresso due quadri, importanti sul piano affettivo per il cliente, sono stati valorizzati con due sagomatori (mod. Kalibro M, di Ilti Luce, by Philips) per realizzare un effetto museo, mentre le proporzioni del corridoio sono sottolineate dalla pulizia delle linee degli apparecchi a parete (mod. Kuma 10 e Kuma 20, Artemide).
In camera da letto la luce torna ad essere protagonista combinando il naturale e l’artificiale: questo spazio è pensato come un ambiente unico che include zona notte, vestiaire e bagno senza soluzione di continuità.
Qui la scelta forse più spiazzante è stata quella di posizionare la cabina armadio al centro della stanza, sotto un abbaino: la struttura è costituita da vetro nero, una scelta dettata dalla necessità di lasciar filtrare la luce ma di garantire privacy allo stesso tempo. Non solo, in questo modo anche la cabina armadio – diversamente da quanto accade di solito – può godere di luce naturale e condividerla con il resto della stanza.
L’illuminazione serale è affidata a quattordici faretti ad incasso (mod. Eyes Wall, di Side), mentre nell’abbassamento in cartongesso che porta al bagno padronale sono stati inseriti 3 faretti a incasso (tipo Easy Kap, di Flos). La testata del letto su misura che sostiene i comodini a balzo accoglie una LED strip su misura che lava la parete e due lampade parete.

In bagno, dietro la vasca freestanding e con l’obiettivo di creare un effetto “cromoterapia”, sono stati utilizzati faretti da incasso a pavimento (mod.Eyes B-1 LED controllati da sistema Color DMX UID8540, di Philips).

Un altro intervento di ‘pulizia’ delle geometrie architettoniche è stato quello di eliminare tutte le nicchie preesistenti che erano state ricavate soprattutto nelle aree dove il tetto incontra le pareti – una frammentazione dello spazio generatrice di disordine visivo – ridisegnando, laddove il tetto risultava troppo basso, armadi chiusi su misura.
Vi è solo un’unica eccezione nella camera da letto matrimoniale, dove la nicchia è stata trasformata in un mini-ufficio (illuminato dalla lampada Elica di Martinelli Luce, vincitrice del Compasso d’Oro nel 2011).

Nelle due camerette invece l’illuminazione del centro stanza è affidato a due lampade (Tolomeo Mega, di Artemide, con diffusore in pergamena), montate a parete sopra i letti, mentre le scrivanie sono illuminate da LED strip RGB realizzate su misura.
La scelta di applicare in cucina un rivestimento in resina grigia ha permesso di eliminare le fughe a terra e amplificare la continuità visiva dello spazio: anche se la zona living e la cucina sono separati, questi piccoli accorgimenti contribuiscono a creare l’effetto di un ambiente unico, in cui lo sguardo scorre liberamente.
LED strip installati sotto-pensile su misura illuminano il piano di lavoro e sopra-pensile l’intera cucina. Tutte le strisce realizzate su misura sono LED 20 W/m, 24Vdc con tc 3200 K, e sono inserite in un profilo di alluminio (Siro I15) con schermo opalino bianco ad eccezione delle strip dimmerabili delle travi di colmo, inserite invece in un profilo Siro E20.

A parte alcuni arredi preesistenti (come alcuni pezzi antichi in salotto, un divano di Marcel Wanders per Moroso, delle sedie Ghost di Kartell) tutti i mobili sono stati progettati su misura, compresa la cucina in Corian, con cassetti ad apertura con servo-drive (basta toccarli con il ginocchio per aprirli).
Progettare sia gli arredi che lo spazio è, per un designer, un’opportunità per sperimentare ambienti il più possibile coerenti al concept ideato, una sorta di ‘curatela’ della casa che permette di contribuire a creare l’atmosfera di base che solo gli abitanti riusciranno poi a rendere viva.
(Brian Sironi)
Note sul progettista: il designer Brian Sironi è stato uno dei più giovani progettisti ad aver vinto il Compasso d’oro ADI, con la lampada Elica di Martinelli Luce (2011), si occupa di industrial ed interior design e fa parte del Comitato di Redazione di LUCE E DESIGN
Monza, appartamento privato
Interior design: Brian Sironi
Lighting design: Paolo Spotti, Sonepar
Impresa edile: Nova Edil – Monza
Impianto elettrico: Elnet – Caponago (MB)
Decoratore di interni: Alberto Zardini, Verona
Arredi su misura: Mobilart – Macherio (MB)
Riqualificazione pavimenti in legno: Claudio Albertazzi – Cantù
Bagni: Antonio Lupi
Cabina armadio: Albed
Apparecchi di illuminazione: Artemide, Flos, Ares, Ilti Luce – Philips, Martinelli Luce
Mobili da appoggio: Moroso, Kartell, Baxter, Flou