
Il Consorzio Zhaga (Zhaga) e la Digital Illumination Interface Alliance (DiiA) stanno sviluppando in stretta collaborazione un programma di certificazione per apparecchi e componenti fra loro interoperabili dedicato agli apparecchi a LED connessi ‘intelligenti’ secondo la logiche IoT.
Si baserà sulle specifiche di complementarietà indicate da Zhaga e DiiA che definiscono i livelli di interfaccia degli apparecchi ‘connessi’. Questi parametri che nascono per agevolare l’inserimento dei nodi di comunicazione/sensore negli apparecchi a LED con interoperabilità plug-and-play, in questa prima fase riguarderanno le soluzioni dedicate alla Smart City e l’illuminazione esterna, ma in futuro comprenderanno anche le soluzioni di illuminazione per interni.
Il programma di certificazione sarà rivolto – oltre agli apparecchi – ai componenti come driver, sensori e nodi di comunicazione; per tutti loro un marchio di certificazione indicherà chiaramente l’interoperabilità fra i sistemi.

L’obiettivo del programma di certificazione congiunto è quello di ridurre gli elementi di complessità nella filiera e aggiungere valore nel mercato della vendita e distribuzione dei sistemi sia per i produttori di apparecchi di illuminazione che per gli utenti finali, agevolando l’aggiornamento delle funzioni digitali degli apparecchi ‘intelligenti’.
L’interfaccia per l’apparecchio smart si basa sul protocollo DALI per le comunicazioni intra-apparecchio oltre che sulle specifiche DiiA pubblicate di recente per gli alimentatori DALI integrati, riguardanti l’archiviazione/recupero dei dati per la gestione delle risorse, il reporting energetico e la diagnostica.
Le specifiche saranno indicate nel prossimo ‘Zhaga Book 18 ed. 2.0’, che andrà a definire anche l’interfaccia di connettività meccanica e le condizioni per l’interoperabilità.
Nuovi aggiornamenti sulle tappe del work in progress saranno rese note nel secondo trimestre del 2019.