Luce urbana e sicurezza

Crimine e illuminazione

Fra le strategie di illuminazione pubblica adottate nel Regno Unito, c’è quella dello switch-off degli impianti (courtesy photo: The Telegraph)
Fra le strategie di illuminazione pubblica adottate nel Regno Unito, c’è quella dello switch-off degli impianti (courtesy photo: The Telegraph)

Ricerche condotte in ambito universitario nel Regno Unito e negli Stati Uniti sembrano sfatare l’esistenza di una relazione fra i livelli di illuminazione urbana e la riduzione dell’incidenza dei crimini.

Una ricerca condotta dal London School of Hygiene and Tropical Medicine con la University College of London sembra negare il principio secondo cui l’illuminazione stradale e la prevenzione del crimine vadano di pari passo.

Il professor Shane Johnson (UCL) e il professor Phil Edwards (London School of Hygiene and Tropical Medicine) hanno condotto il progetto di ricerca chiamato The Lanterns, finanziato dal National Institute for Health Research (NIHR), per il Public Health Programme.

Sono diversi i Comuni sia in Galles che in Inghilterra, che per motivi legati  alla  riduzione dei costi e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, hanno dovuto diminuire l’illuminazione stradale nelle ore notturne.

Poichè al momento non ci sono dati che consentano di valutarne gli effetti sulla sicurezza pubblica, un recente progetto di ricerca sviluppato dalla UCL e dalla London School of Hygiene ha voluto quantificare l’effetto di quattro differenti strategie di illuminazione pubblica – identificate come switch off (spegnimento), part-night lighting (spegnimento per aree e settori), dimming (regolazione dell’intensità luminosa) and white light (utilizzo della luce bianca) – sull’incidenza del crimine ed eventuali incidenti stradali.

Un’altra strategia di illuminazione adottata in diversi comuni in Inghilterra e nel Galles è stata quella del “part-night lighting”, vale a dire dello spegnimento degli impianti differenziato per aree e settori (courtesy: dorsetecho.co.uk)
Un’altra strategia di illuminazione adottata in diversi comuni in Inghilterra e nel Galles è stata quella del “part-night lighting”, vale a dire dello spegnimento degli impianti differenziato per aree e settori (courtesy: dorsetecho.co.uk)
Ulteriore strategia è quella rappresentata dal “dimming”, ovvero dalla regolazione dell’intensità della luce emessa dagli apparecchi (courtesy: Dailymail.co.uk) (courtesy photo: Alamy)
Ulteriore strategia è quella rappresentata dal “dimming”, ovvero dalla regolazione dell’intensità della luce emessa dagli apparecchi (courtesy: Dailymail.co.uk) (courtesy photo: Alamy)
Il più recente processo di evoluzione degli impianti di illuminazione pubblica e urbana è quello verso l’utilizzo di “white light”, ovvero di apparecchi equipaggiati di luce bianca
Il più recente processo di evoluzione degli impianti di illuminazione pubblica e urbana è quello verso l’utilizzo di “white light”, ovvero di apparecchi equipaggiati di luce bianca

Il lavoro è stato condotto prendendo in esame i dati della polizia, geograficamente codificati, sulle collisioni dovute al traffico stradale e sul crimine in 62 diversi Municipi.

La distribuzione di Poisson1 è stata utilizzata per esaminare le variazioni nel numero di incidenti stradali tra il 2000 e il 2013 e dei crimini notturni nelle strade tra il 2010 e il 2013 nelle date aree.

I risultati hanno mostrato che non c’ è evidenza che alcuna strategia di illuminazione sia associabile al variare delle collisioni che avvengono di notte.

Nel complesso, non vi è alcuna prova che sussista un’ associazione tra il conteggio dei crimini e le scelte di strategie di illuminazione basate sullo switch-off o sull’illuminazione part-night; inoltre c’è soltanto una debole evidenza che sussista una relazione tra crimine e dimming /white light.

Informazioni sul lavoro di ricerca sono disponibili al seguente indirizzo

Un progetto di ricerca dell’Università di Southampton

In generale, sono stati condotti vari studi sul rapporto crimine-illuminazione e sulla relazione tra il sentirsi sicuri e protetti e l’effettivo livello di sicurezza che il cittadino riceve nello spazio urbano, quando questo viene dotato di un adeguato livello di illuminazione.

Negli anni ’80 ad esempio  il quartiere londinese di Wandsworth venne dotato di circa 3.500 apparecchi di illuminazione lungo le strade, seguendo una politica di prevenzione del crimine che puntava sull’illuminazione urbana.

A seguito di questa operazione l’Università di Southampton ha svolto un progetto di ricerca comparando i dati antecedenti e successivi al piano di illuminazione. E dai risultati non è emersa nessuna prova effettiva che il miglioramento dell’illuminazione stradale sia connesso ad una riduzione del crimine.

Per il testo completo di questa ricerca vedi

Troppa luce agevola i malintenzionati

Addirittura ci sono state delle teorie sviluppate da un criminologo, Ken Pease, secondo cui l’aumento dell’illuminazione delle strade in certo qual senso agevola l’operato dei ladri. Ad esempio, un ladro riuscirebbe in maniera più efficace e veloce ad identificare il contenuto di una macchina da derubare, in presenza di maggiore illuminazione, senza il supporto di torce che altrimenti lo renderebbero facilmente identificabile.

Secondo il criminologo la luce – per quanto possa spaventare il ladro e costituire un deterrente – è al contempo lo strumento che gli consente di vedere e perlustrare meglio il luogo preso di mira e valutare meglio ciò a cui prestare attenzione.

Dalle ricerche condotte per il Chicago Department of Transportation è stato constatato che durante il mancato funzionamento dell’illuminazione stradale, le conseguenze  non sono state le stesse in tutti i quartieri. In alcune comunità non ci sono stati crimini nelle aree affette, mentre in altre aree i livelli di crimine sono saliti notevolmente.

Secondo alcune ricerche la luce fa sentire le persone più sicure, ma non le rende effettivamente tali. E’ stato evidenziato come le luci non propriamente schermate possano provocare abbagliamento specie nei guidatori di mezza età e negli anziani e, oltretutto, là dove le luci generano abbagliamento non consentendo di vedere oltre le luci stesse, si possano creare zone non chiaramente distinguibili nelle quali i criminali possono operare.

1. In teoria delle probabilità la distribuzione di Poisson (o poissoniana) è una distribuzione di probabilità discreta che esprime le probabilità per il numero di eventi che si verificano successivamente ed indipendentemente in un dato intervallo di tempo, sapendo che mediamente se ne verifica un numero ʎ

Per informazioni sulle ricerche sviluppate dal criminologo Ken Pease vedi

(arch. Iolanda Fortunato, progettista)