
Il mercato dell’illuminazione sta vivendo un momento di grandi trasformazioni, sottese dalle forti spinte della digitalizzazione e della Smart lighting da un lato, ma anche dalla trasformazione del paradigma un tempo legato all’idea stabile di prodotto, ora invece sempre più risultato di un sistema connesso capace di instaurare un dialogo semplificato e dinamico con l’utente. Una nostra intervista sul tema degli effetti della new economy sul ciclo di vita dei prodotti con Giovanni Scilla, responsabile del Comitato Direttivo di Zhaga e una lettura del futuro del Product Design dei prodotti e del ruolo del progettista con Carlotta de Bevilacqua, Vice Presidente e CEO Artemide
New Zhaga: soluzioni per la luce digitale
Intervista a Giovanni Scilla, Chairman of the Steering Committee di Zhaga
Nato nel 2010 con l’intento di standardizzare le specifiche delle interfacce tra i dispositivi a LED, rispondendo alle esigenze del mercato di fronte alla dirompente innovazione di questa tecnologia, Zhaga è il consorzio industriale che ha promosso l’interscambiabilità fra i componenti illuminotecnici realizzati da fornitori e produttori diversi, accomunati, però, da regole condivise per l’ingegnerizzazione delle componenti e l’impiego degli stessi.
Una ricerca costante, quella del consorzio, che ha seguito in termini di costi ed efficienza e, l’evoluzione soprattutto, la diffusione dei vantaggi derivanti dalle tecnologie SSL Solid State Lighting. Ed è proprio in virtù delle crescenti sfide della tecnologia a LED che ora – a distanza di quasi otto anni dal suo esordio – il consorzio si ripropone e costituisce una nuova fondazione.
Gli obiettivi del New Zhaga verranno presentati in anteprima all’edizione Light + Building 2018. Giovanni Scilla (Global Strategy Director Smart OEM System presso OSRAM) – da noi intervistato nel suo ruolo di Chairman of the Steering Committee di Zhaga – ci anticipa il programma e gli obiettivi che la nuova istituzione si impegna a raggiungere nei prossimi mesi.

“Quello che ci sta a cuore è dare una risposta concreta ad un’ulteriore esigenza che viene dal mercato: se nel 2010 il problema era legato alla conoscenza della nuova tecnologia e al suo approccio da parte delle aziende e dei progettisti, adesso bisogna porre l’attenzione sul connubio tra illuminazione a LED di qualità e digitalizzazione della luce; ovvero sulla possibilità di un certo componente di supportare una serie di funzionalità e servizi che prescindono dalla sua funzione primaria, che è quella di illuminare”.
“L’apparecchio di illuminazione, già per sua natura, deve adattarsi a diversi aspetti; a fattori che sono connessi all’architettura, al design, alla funzionalità degli spazi in cui viene collocato. Oltre a ciò si sono aggiunte nuove funzioni che stanno cambiando il modo di progettare l’illuminazione. Per questo motivo un ulteriore scopo di Zhaga è facilitare il lavoro dell’architetto e del lighting designer, fornendo componenti standard che si possono assemblare facilmente, senza pregiudicare la bontà del progetto, sia dal punto di vista funzionale sia estetico”.
Un’altra questione fondamentale in forte evoluzione riguarda la sostenibilità del prodotto, il suo impatto sull’ambiente nella fase di produzione, ma anche il suo eventuale riutilizzo quando i materiali che lo compongono ne permettono il riciclo.
“Al di là della connettività degli apparecchi d’illuminazione, una delle finalità che New Zhaga si prefigge – ci dice Scilla – è la proposta di soluzioni che vadano nella stessa direzione dell’economia circolare. Rispetto a quanto avveniva in passato in un’economia lineare, in cui il prodotto aveva una sua durata che terminava con il deterioramento e la fine del prodotto stesso, oggi si avverte la necessità di considerare l’intero ciclo di vita dell’apparecchio all’interno di un percorso circolare”, un percorso che intende massimizzare il riuso dei componenti e il riciclaggio delle materie prime.
Ciò significa preventivare già a monte, in fase di progettazione di un determinato impianto, gli elementi che potranno essere sostituti, rigenerati oppure rimpiazzati con prodotti di nuova generazione, in modo da prolungare la durata dell’installazione in regime di massima potenzialità. Stando ai dati raccolti, la tendenza verso un’economia circolare del prodotto luce – sia a livello professionale sia nel settore del consumer – è sintomatica del mercato europeo che, almeno in questo, sembra anticipare tutti gli altri.


Un esempio di new economy applicato al lighting design può essere fatto con l’illuminazione di un edificio per uffici.
“Partendo dai trend che la nuova tecnologia è in grado di offrire – osserva Scilla – , la prima ambizione è che l’impianto a LED sia funzionante per tutta la durata della vita dell’edificio. Questa in alcuni casi, è un’ambizione che potrebbe risultare eccessiva.
È vero che il LED ha permesso di ottenere risultati di affidabilità eccellenti, ma è anche vero che le condizioni operative, le condizioni di stress degli apparecchi e quelle ambientali potrebbero rendere inadeguata la soluzione progettuale realizzata inizialmente delle singole postazioni luminose”.
“In questo caso, per fronteggiare la necessità di un’eventuale obsolescenza dell’impianto o parte di esso, oppure per migliorarlo, adeguandolo a nuovi sviluppi tecnologici, è necessario poter usufruire di prodotti facilmente reperibili, che presentino una chiara specificazione dei componenti utilizzabili, e che dispongano di una facile interoperabilità tra i componenti stessi, in modo tale che – anche a distanza di cinque o dieci anni – sia possibile reperire sul mercato un componente equivalente o migliorativo rispetto a quello che si desidera sostituire”.
Progetto/Prodotto come piattaforma aperta
Intervista a Carlotta de Bevilacqua, Vice Presidente e CEO Gruppo Artemide
“Il progetto illuminotecnico, così come il prodotto luce stesso, deve essere una piattaforma aperta, sistemica, che si possa sempre aggiornare sul piano tecnologico, che accolga il dialogo con le parti, dia interazione ed emozione, rispettando la percezione corretta oltre che essere d’impatto scenografico”.
Un progetto che sia in grado di aprire la porta ad “una nuova libertà di gestione e interazione su più livelli e che sappia integrare, nel modo più corretto, tecnologie e sensori evoluti ad una interazione diretta e personale, ma anche sostenibile nei confronti dell’energia dell’ambiente”.

A parlare così è l’arch. Carlotta de Bevilacqua, imprenditrice, designer e docente; una dei protagonisti della progettualità e della visione imprenditoriale contemporanea. Non ha dubbi il Vice Presidente e CEO del gruppo Artemide, il futuro del lighting design passa attraverso soluzioni a “prova di futuro”, pensate per sopravvivere alle innovazioni tecnologiche, e progettate per essere aggiornate nel tempo con nuovi componenti o software di sistema.
“Oggi il progettista deve sapersi confrontare con competenze diverse. Progettare la luce non è più soltanto ‘vestire’ una sorgente, è indagare, gestire gli aspetti più tecnici e di performance, saper dialogare con ottica, elettronica, software e molto altro. Questo richiede competenze specifiche e il progettista deve lavorare con un team specializzato, coordinarlo a partire da un’idea fino alla restituzione finale del progetto”.
Per realizzare qualsiasi lighting concept è indispensabile “saper interpretare le nuove tecnologie in base ai bisogni emergenti, ed avere il talento e la creatività di tradurre il tutto in un prodotto che restituisca non solo funzione, ma anche emozione e bellezza”.
“L’obiettivo deve essere – spiega l’architetto – quello di progettare un prodotto ‘back compatible’, e compatibile con protocolli futuri che ne consenta l’aggiornamento e la continua evoluzione”. La rivoluzione copernicana che sta investendo il settore illuminotecnico non è nata ieri: si tratta di un processo lento al quale non ci si può sottrarre. Artemide ha sempre guardato al futuro con estrema lungimiranza.
Testimone di questa vision è la lampada ‘Tolomeo’ che, sebbene abbia da poco spento le sue trenta candeline, continua a migliorare le sue perfomance, restando sempre attuale.

“Progettata da Michele De Lucchi con una classica lampadina Edison, negli anni è stata in grado di evolversi per ospitare differenti sorgenti luminose: dalle tradizionali alogene, alle fluorescenti fino al LED anche Tunable White. Anche dal punto di vista strutturale, il principio meccanico dello snodo capace di portare la luce nello spazio si è declinato in infinite versioni”.
Della stessa filosofia progettuale sono le soluzioni firmate dall’architetto de Bevilacqua, come la lampada ‘Yang’, ideata alla fine degli anni Novanta, anticipatrice di un futuro tuttora in atto.

“Yang invita a scoprire una luce capace di variare colore e temperature di colore per seguire i ritmi delle nostre attività, la percezione, gli stati d’animo e le emozioni che le accompagnano, influendo sul nostro benessere psicofisico.
È una piattaforma aperta che già in quegli anni permetteva, con un comando remoto, la scelta di infiniti scenari di luce bianca e colorata: e ancora oggi in grado di evolversi per integrare le nuove tecnologie mantenendo i suoi valori iniziali”.
Abbiamo poi il tema dello Human Centric Interactive Lighting, altro aspetto fondamentale di questa rivoluzione copernicana, che non riguarda solo l’illuminazione. Dagli anni Novanta in poi, Artemide lavora sul concetto di Human Light. Ne è prova la collezione ‘Metamorfosi’.
“Scegliere la propria luce – osserva l’architetto – , modellarla in modo più flessibile e qualitativo negli spazi variando il ritmo di luce e ombra, modificando le temperature di colore della luce oltre al colore: tutto ciò oggi è molto più semplice con il LED e l’elettronica ad esso associata rispetto alle sorgenti tradizionali”.
ARTEMIDE
Light Over Time. LoT Software
Artemide collabora con il designer e lighting designer Tapio Rosenius sul tema ‘Light Over Time’, indagando una nuova relazione tra uomo, luce e spazio nel tempo.

Da questa collaborazione è nato LoT Software, programma che si esprime attraverso un’interfaccia grafica per semplificare l’interazione e la programmazione, per consentire un controllo intuitivo e in ‘real time’ anche di scenari complessi, come effetti capaci di riprodurre elementi naturali. L’obiettivo della progettazione si sposta dal singolo prodotto a dinamiche luminose complesse.


LoT evita la creazione di legami puntuali tra un singolo nodo e l’altro e la definizione di traiettorie rigide di cambiamento, riporta tutto a una semplicità d’uso che è una potenzialità espressiva del programma, genera funzioni in grado di legarsi anche a casualità determinate da elementi esterni. Il suo punto di forza è il ‘real time’, che permette
di intervenire in modo diretto con risultati immediati sugli scenari realizzati, permettendo a chi sviluppa l’applicazione di modificarla se l’effetto ottenuto non è soddisfacente.
Il software dialoga con il proiettore LoT, progettato da Rosenius, ma è un sistema aperto ideato per interfacciarsi con qualsiasi elemento secondo linguaggi standard (DALI, DMX …). “Per molto tempo, a livello industriale, – spiega il lighting designer finlandese – abbiamo lavorato secondo un vecchio paradigma per il quale la luce è percepita come una cosa funzionale che ci consente di vedere, mentre all’origine dell’uso creativo della luce – nelle arti performative e nel cinema – questo non era mai stato il suo ruolo principale: il vero ruolo della luce era infatti narrativo (Tapio Rosenius)”.
A.A.G. STUCCHI
Onetrack: un’idea che cambia gli standard
La volontà di produrre una sola tipologia di prodotto che incorpori le funzionalità delle varie tipologie presenti sul mercato, passando dai binari comunemente definiti ‘Eurostandard’ a quelli ‘Eurostandard Plus nasce dal bisogno dell’azienda di fornire agli utenti un nuovo standard condiviso, portando enormi benefici a tutti i player della filiera.


Questi componenti definiti Plus sono binari a 6 conduttori, soluzione ideale sia per i progetti che prevedono, fin dall’inizio, l’utilizzo di sistemi d’illuminazione controllabile, sia per tutti gli altri dotati di tecnologia tradizionale (luce non controllabile), perché ne garantiscono la possibilità di upgrade in fasi successive alla prima installazione: questo li rende concettualmente all’avanguardia e adatti ad essere utilizzati nei sistemi di luce Human Centric, che rappresentano il futuro dell’illuminazione biologicamente efficiente.
Questi binari sono l’investimento giusto per qualsiasi tipo di intervento, in quanto offrono una piattaforma universale che si presta a soddisfare ogni necessità variabile nel tempo, regalando la massima flessibilità al lighting design dell’ambiente.
3F FILIPPI
3F TRAVETTA HCL. LED per il comfort della luce
3F Travetta HCL è un apparecchio a LED, ideale per i luoghi di lavoro, anche di altezza contenuta, dove è richiesta una luce confortevole, come uffici con videoterminali, direzionali e di rappresentanza.

Travetta permette di variare la luminosità e la temperatura del colore, a beneficio delle persone. La lampada, nella versione a sospensione o a soffitto, è dotata di ottica parabolica 2MG ad alto rendimento, in alluminio a specchio con trattamento superficiale al titanio e magnesio, assenza di iridescenza, con alette trasversali chiuse superiormente. Il filtro in metacrilato opale assicura la schermatura totale del vano ottico. La pellicola adesiva, protettiva alla polvere e alle impronte, viene applicata all’ottica per migliorarne le prestazioni.
DELTA LIGHT
POLESANO, Sistema a LED per ambienti urbani

Polesano, disegnato da Dean Skira per Deltalight, rappresenta un concept nuovissimo per gli strumenti di illuminazione, ideato appositamente per qualsiasi tipologia di ambiente urbano, sia che si tratti di percorso pedonale o carreggiata stradale sia di un parco o una piazza, e persino di un paesaggio.
Questo sistema di illuminazione, in cui il palo e l’equipaggiamento formano un unico elemento, offre la più totale flessibilità al designer nella creazione del suo set di caratteristiche ottiche, mantenendo, nello stesso tempo, la stessa estetica per l’intero sistema, a prescindere dall’area presa in esame.

La sua modularità e flessibilità, tra cui la regolazione dell’apparecchio e l’orientamento sia sul piano verticale sia orizzontale, senza giunti visibili, coinvolgono personalmente il progettista nella configurazione degli apparecchi o di altri elementi all’interno della forma esistente.
Durante la fase d’ideazione e ingegnerizzazione, l’attenzione si è focalizzata sul dimensionamento complessivo (palo e apparecchio), in modo da non compromettere il risultato estetico e la bellezza formale.
L’integrazione di videosorveglianza, Wi-Fi, diffusori o altre unità IoT costituiscono lo step successivo nello sviluppo del sistema.
LUCTRA®
LUCTRA® TABLE PRO. La luce variabile come la tua giornata
Tutti gli esseri umani hanno i loro ritmi circadiani controllati principalmente dalla luce naturale. In assenza di regolare stimolazione mediante la luce, l’organismo umano accusa una serie di disturbi. LUCTRA® è in grado di simulare il corso naturale della luce del giorno e garantire così un ritmo giorno e notte ben bilanciato.
La luce artificiale biologicamente efficace di Luctra® Table Pro sostituisce la luce solare mancante per le persone che lavorano principalmente in ambienti chiusi: qui queste lampade offrono agli utenti l’opportunità di adattare la luce di lavoro in modo preciso alle loro esigenze personali e alla loro routine quotidiana.


Tutte le lampade Luctra® sono dotate dell’elettronica Vitacore®, azionabile tramite un touch panel auto-esplicativo in design minimalista. In questo modo, sia l’intensità che il colore della luce possono essere variati in modo semplice.
Un metodo ancora più semplice per impostare l’illuminazione è tramite l’APP Vitacore® intelligente, che calcola non solo la sequenza di luce diurna di un individuo in base alle risposte a cinque semplici domande sulle abitudini quotidiane, ma la trasmette anche automaticamente alla lampada funzionante tramite Bluetooth.
Nel 2017, Luctra® ha vinto il German Design Award per l’interfaccia tra uomo e tecnologia complessa.
GEWISS
Sistema Smart[4]
Il rivoluzionario sistema a luce LED Smart[4], totalmente green, rappresenta la risposta di Gewiss agli impegni assunti in tema di riduzione dei consumi e delle emissioni previsti dal pacchetto Clima Energia 20/20/20: l’obiettivo è costruire impianti di illuminazione ottimizzati, nei quali la luce è fornita con la massima efficienza prestazionale.
Il sistema, progettato da Gewiss in collaborazione con l’ingegnere e lighting designer Pietro Palladino, risponde a queste esigenze e assicura un risparmio di energia che oscilla dal 50% all’80%, con miglior comfort visivo. Smart [4], dallo stile minimalista, si caratterizza per essere un apparecchio poliedrico, razionale, sostenibile, estremamente leggero e versatile: proposto in versione proiettore può essere installato a plafone e offrire presta
zioni finalizzate a diversi contesti, da quello industriale a quello sportivo, dall’indoor all’outdoor.
La sua modularità orizzontale e verticale si coniuga con la facilità d’installazione e manutenzione; con il ricorso a materiali eco-friendly, con i quali è stato costruito (plastica e alluminio a bassissimo contenuto di rame), nessun processo produttivo ha impatto sull’ambiente; è facilmente disassemblabile per una semplice riciclabilità alla fine della vita utile. Smart [4] può montare sei diverse ottiche: quattro a simmetria rotazionale (100, 60, 30 e 10°), una a impronta ellittica (60 x 120°) e una asimmetrica (52°). Il flusso luminoso, nelle diverse tipologie di gamma, va dai 2.000 ai 26.500 lumen (25÷232 W, perdite incluse).
HELVAR
Software light over time
Light over Time è la soluzione di Helvar più evoluta nel campo dei software per il controllo della luce, che s’inserisce nella gamma iC (Intelligent Colour dedicata allo Human Centric Lighting). Questo programma consente a progettisti e utenti finali di visualizzare lo scenario luminoso del contesto in cui si trovano, grazie a un’interfaccia grafica semplice e intuitiva, permettendo loro la creazione e l’implementazione di profili d’illuminazione personalizzabili e in sintonia con il personale ritmo circadiano.

Nel caso di un ufficio, ad esempio, il lighting designer può impostare una luce fredda al mattino con un intervallo di luce calda a metà giornata, così da rendere la pausa pranzo più confortevole.
L’estrema flessibilità nella programmazione fa sì che questo software risulti ideale per differenti tipi di applicazioni; in particolar modo per tutti quei luoghi, come le strutture sanitarie e gli istituti scolastici, in cui la luce può avere un impatto significativo sulla concentrazione, il benessere e l’attenzione di chi li occupa.

Light over Time s’integra perfettamente con i sensori di rilevamento presenza e luce naturale, assicurando che l’illuminazione venga distribuita solo dove è necessaria, ottenendo un elevato risparmio energetico.
IGUZZINI
Proiettore ‘Palco’: versatilità ‘Future Proof’

Il proiettore ‘Palco’ di iGuzzini (design by Maurici Gines) è una vera rivoluzione ottica nell’ambito dell’illuminotecnica che può raggiungere risultati straordinari in termini di qualità distributiva, cromatica e visiva, con versioni spot, wall washer e sagomatori installati a binario, anche low voltage.
Alla doppia tecnologia ottica brevettata, si è aggiunta, nell’intervento di lighting design studiato da ARUP Lighting per la Royal Academy di Londra, anche l’innovazione tecnologica digitale: l’impianto qui realizzato è di tipo ‘future proof’, in quanto risponde alle esigenze attuali del luogo, pur lasciando aperta la porta a future integrazioni e configurazioni.

Sono stati installati 1500 proiettori LED ‘Palco’ iGuzzini (ø 122 mm e ø 142 mm), la cui tecnologia Opti Beam Lens ha prodotto un fascio di luce uniforme e ben definito, privo di aberrazioni cromatiche. L’ampia varietà di accessori ottici e fotometrici di cui dispone la serie permette una grande versatilità alle soluzioni e accenti flessibili, dando vita a effetti luminosi specifici per ogni singola opera e mise-en-scène.
La sostituibilità dei singoli componenti di Palco (adattatore, drive, accessori, modulo Bluetooth e chip LED) facilita, inoltre, l’aggiornamento tecnologico continuo, rendendo il sistema totalmente future-proofing.
OSRAM
Encelium Light Management System
Il sistema di gestione d’illuminazione OSRAM ENCELIUM combina tecnologia cablata e wireless. È un sistema ibrido, aperto (verso il protocollo BACnet) e standard, che utilizza una rete mesh wireless basata sulle tecnologie ZigBee e DALI (digital addressable lighting interface).
A prescindere dalle opzioni di connettività, le soluzioni di controllo che offre sono monitorabili attraverso un apposito programma centralizzato o tramite un’applicazione web.

Encelium garantisce un risparmio di energia fino al 75% e una maggiore libertà di progettazione: il che significa poter regolare i livelli di luminosità in base alle attività, alle preferenze e agli orari d’ufficio.
Il sistema permette di integrare facilmente tutti i componenti nell’installazione, usando protocolli diversi, cablati e wireless, a seconda dei requisiti del progetto.
L’installazione cablata è semplice, rapida e si basa sullo standard di comunicazione DALI daisy-chain, che fornisce dati ed energia ai componenti del sistema.

Sono disponibili anche sensori wireless e docking station a parete, che agevolano la messa in opera nelle aree di difficile accesso. Encelium Wireless ha ricevuto il LuxLive Award 2017 come “Control Product of the Year”.
REGGIANI
Proiettore per binario Yori Evo Ghostrack
Yori Evo Ghostrack di Reggiani è il nuovo proiettore a luce LED che – oltre al suo corpo minimale, che contribuisce a mimetizzarne la presenza nell’ambiente, e alla vasta scelta di potenze – permette di ottenere nuove configurazioni cluster brevettate, con impatto ridotto sull’architettura e sull’installazione, assicurando un risparmio energetico considerevole e la massima integrazione negli spazi da illuminare.

Il nuovo driver, disegnato e progettato dal reparto R&D Reggiani, invisibile come lo è l’adattatore per il binario standard, ha una potenza massima di 35 W e può alimentare fino a 4 proiettori standard o 15 mini spot.
Yori Evo Ghostrack consente di scegliere tra 2 nuove tipologie di ottiche, specifiche per le diverse esigenze in termini di effetto, prestazioni e consumo: Precision per alti valori di intensità in candele fino a 64.000cd e fasci molto stretti, Performance per flussi luminosi elevati ed efficienze fino a 118 lm/W.
Il design del proiettore presenta l’anello antiriflesso interno, per la limitazione dell’abbagliamento e per un eccellente comfort visivo.
PERFOMANCE IN LIGHTING
Sospensione SL713PL LED
La lampada a sospensione SL713PL LED di Performance iN Lighting è ideale per le postazioni di lavoro, capace di offrire configurazioni flessibili e personalizzate. Il corpo dell’apparecchio, con ingombro di soli 13 mm di spessore, è realizzato a partire da un profilato di alluminio estruso speciale Thin-Skate.

La finitura superficiale antigraffio, ottenuta con verniciatura a polvere, completa l’estetica della lampada, dal design minimalista.L’alta qualità della luce co
ntribuisce al buon rendimento di tutte quelle attività impegnative per la vista, mentre il diffusore a microprismi antiriflesso assicura una piacevole atmosfera. SL713PL LED rientra tra gli apparecchi gestibili, progettati per interpretare il concetto di Human Centric Lighting.
Il controllo della luminosità avviene attraverso un software configurabile, predisposto per aggiornamenti futuri, che modifica, a seconda dell’orario, la luce emessa in termini di intensità e temperatura colore. SL713PL LED con l’opzione HCL è stato installato nella sede Microsoft Germany di Monaco di Baviera, per rispondere al meglio alla filosofia dello smart workspace; ovvero la simbiosi tra ambiente di lavoro digitalizzato e caratteristiche dell’individuo.
REVERBERI ENETEC
Sensore stradale di luminanza LTM
Il sensore LTM di Reverberi Enetec, utilizzando le ultime tecnologie nel campo della visione artificiale, è in grado di misurare il livello di luminanza della strada, secondo le normative UNI 11248 e CEN 13201-3 parte 3, il flusso del traffico notturno, in termini di numero di veicoli/ora, e valutare le tipiche condizioni meteo dal tramonto in poi (strada asciutta, bagnata, nebbia, neve).

Attraverso la misura di luminanza, è possibile intervenire sulla regolazione della luce in modo da ottenerne, sulla strada, l’esatto valore richiesto dalla vigente normativa, indipendentemente da cause che possono compromettere la stessa, come lo stato dell’asfalto e il deterioramento o la pulizia degli apparecchi di illuminazione. Grazie al sensore LTM si può comandare il sistema di regolazione, allo scopo di allineare il valore di luminanza al valore prescritto dalle normative, evitando al progettista di tener conto del fattore di manutenzione.

Il sistema di rilevamento del traffico è studiato per funzionare in maniera ottimale in condizione di bassa illuminazione e con veicoli aventi proiettori accesi. Il sensore LTM si integra molto semplicemente nei sistemi di controllo Reverberi o Opera, funzionando come un dispositivo del DIM. Sono disponibili anche opzioni per comunicare tramite WifiWireless o RS 485 con sistemi esterni.
TARGETTI
Segnapasso a LED Zedge Pro per l’architetturale
Dopo il successo di Zedge, il piccolo segna-passo disegnato in collaborazione con Gensler, uno dei più importanti studi di architettura e design degli Stati Uniti, Targetti presenta l’evoluzione del prodotto, progettato con dimensioni più ampie (20 cm x 20 cm). Zedge Pro mantiene le perfette proporzioni nel design e lo stesso gioco di piani inclinati della versione piccola, con una particolare cura ad ogni dettaglio estetico e funzionale.

Strumento professionale ideale per l’illuminazione di percorsi pedonali o grandi aree orizzontali, quest’apparecchio è dotato di un sistema ottico, appositamente studiato per rispondere a ogni specifica esigenza di progettisti e lighting designer. L’attenzione è stata rivolta alle prestazioni e alla qualità della distribuzione luminosa.
Tre diverse versioni: Deep Beam, per un’illuminazione profonda dei piani orizzontali, in presenza di grandi superfici; Wide Beam, in grado di privilegiare l’uniformità di illuminamento aumentando il passo tra gli apparecchi, e Adjustable, che permette in un unico apparecchio di rispondere alle diverse necessità illuminotecniche.
È possibile scegliere, infatti, la distribuzione del fascio luminoso più idonea così da ottenere una miriade di soluzioni intermedie e calibrare, in questo modo, l’angolo di emissione in base alle reali esigenze di progetto. L’apertura del fascio può essere regolata anche dopo l’installazione.
THORN
Proiettore per retrofit LED AreaFlood Pro
Si chiama AreaFlood Pro ed è il un nuovo proiettore progettato da Thorn per l’illuminazione generale di aree indoor e outdoor, come parcheggi, o impianti sportivi di vario tipo. AreaFlood Pro, con le sue cinque ottiche flessibili, è in grado di garantire un’illuminazione efficace e un preciso controllo luminoso – dal singolo punto luce alla rete -, con ottimale distribuzione della luce, riducendone la dispersione, valorizzando il comfort. L’efficienza di questo proiettore (fino a 140 Llm/W) contribuisce a diminuire, sensibilmente, il consumo di energia di oltre il 50%.

L’opzione tra diversi output da 3400 a 37100lm assicura la giusta quantità di luce per ogni applicazione. AreaFlood Pro è ideale per il retrofit.
Merito del suo corpo compatto e leggero, che si presta a sostituire con facilità gli apparecchi HID esistenti su pali, con costi strutturali minimi. AreaFlood Pro ha una durata di 100.000 h sia per i LED sia per i driver senza necessità di manutenzione.
Oltre alla piastra di alimentazione completamente rimovibile, il proiettore è dotato di un sistema ottico Optibloc, facilmente sostituibile per aggiornare il prodotto con le nuove tecnologie disponibili.
TRIDONIC
Interfaccia di gestione ‘future-proof’ Toolbox net4more
Tridonic ha lavorato allo sviluppo di una piattaforma hardware e software a prova di futuro: Toolbox net4more, formato da Driver LED, moduli di comunicazione, sensori, router, software e applicazioni. Un sistema che è stato predisposto per interagire con un’interfaccia aperta, flessibile e ampliabile. Il suo software si basa sullo standard del protocollo internet IPv6, la comunicazione senza fili su una versione Low-Power con IPv6, analoga a una variante WLAN con capacità di rete.

Anche a livello applicativo vengono utilizzati gli standard aperti più diffusi. Net4more è il primo sistema che permette di comunicare sia attraverso cablaggi sia senza fili, e può essere ampliato a seconda delle necessità.
Il sistema è ideale per gli interventi in grandi edifici o negli impianti industriali, nei luoghi che devono mantenere lo stesso impianto per l’intera durata della loro vita. Gli utenti hanno la possibilità di implementare le soluzioni, con elementi di hardware o APP particolari, sfruttando le funzioni di net4more. Questo sistema ha aperto la strada più diretta a Internet della luce, puntando sulla convergenza delle nuove tecnologie.
ZUMTOBEL
Sistema flessibile a LED Trinos
Trinos di Zumtobel è il primo sistema che unisce flessibilità e funzionalità delle file continue alla resistenza della protezione IP65. È stato pensato per gli ambienti industriali più problematici, garantendo gli stessi vantaggi di progettazione, installazione e manutenzione tipici delle file luminose continue. Gli elementi isolanti forniti in rotolo assicurano una tenuta sicura fino a 50 metri di lunghezza.
L’esclusivo sistema di guarnizioni si compone di tre elementi, testate finali comprese: da qui il nome del nuovo apparecchio. L’apparecchio oltre ad essere collegabile ai vari sistemi di gestione della luce, soggetti ad aggiornamenti costanti, permette la sostituzione delle reglette a LED senza nessuno sforzo.
La facilità d’installazione è un altro plus: l’apparecchio si collega al soffitto con una graffa che si fissa sul binario con una leggera pressione, senza bisogno di utensili, e si può anche spostare.

I punti di sospensione sono pochi, perché distanziabili l’uno dall’altro fino a 3 m.
L’apparecchio è dotato dell’etichetta EPD (Environmental Product Declaration) che certifica, tramite un’azienda terza, la composizione dei prodotti, la loro riciclabilità e tutti i costi ambientali legati alla produzione e al loro smaltimento.
(Interviste e schede a cura dell’arch. Elviro Di Meo)