Benevento - Obelisco Egizio

Un progetto di luce e interattività

 

Benevento. L’Obelisco egizio di Piazza Papiniano acceso (cortesia: Cannata & Partners Lighting Design Communication)

Grazie all’importante sostegno dell’imprenditore Diego Della Valle e alle volontà istituzionali presenti sul territorio, dal sindaco Clemente Mastella al Presidente della Provincia Claudio Ricci, la città di Benevento ha  realizzato una nuova illuminazione per l’ Obelisco del Tempio egizio in piazza Papiniano.

Benevento è storicamente conosciuta come luogo di culto della Dea Iside fino dal II sec. A.C., alla quale l’imperatore Domiziano aveva fatto edificare e dedicato, fra l’88 e l’89 d.C. il Tempio di Iside di Benevento, oggi scomparso. Importante testimonianza di questo passato, l’obelisco in piazza Papiniano, in granito rosso di Siene, è stato collocato nella posizione attuale nel 1872, è alto circa 3 m e pesante 2,5 t. ed è costituito da 4 segmenti,  che sono stati riassemblati e non presentano lacune importanti.  Sulle quattro facce ricoperte di geroglifici si riconoscono il cartiglio di Domiziano e il nome del fondatore del tempio, un certo Lucilius Lupus.

Per questa iconica testimonianza della storia sociale e culturale della città, così importante per la presenza della cultura egizia a Benevento, che vanta il secondo museo egizio italiano, il lighting designer Filippo Cannata, in linea con le istanze di valorizzazione e rinnovata fruizione pubblica auspicate anche dal soprintendente alle Belle Arti per Caserta e Benevento Salvatore Buonomo,  ha realizzato un concept progettuale innovativo su più livelli di lettura e fruizione, che unisce l’illuminazione monumentale alla conoscenza storica e all’interazione diretta con il monumento.

 

Schema del concept del progetto di illuminazione

Sul piano dell’illuminazione, l’Obelisco è illuminato da una luce di tipo radente dal basso, che serve per evidenziare i geroglifici incisi nella pietra, soluzione realizzata grazie a due differenti tipologie di apparecchi ad incasso a pavimento (iGuzzini).

Quattro proiettori a luce LED con ottica wall washer (con tc 3000 K, potenza nominale di 14 W, IP67) sono stati invece destinati ad illuminare il basamento in pietra bianca del monumento, mentre altri 4 apparecchi – con un’ottica ellittica di 7°, tc 2700 K, potenza nominale 8 W, IP 67 – sono dedicati all’illuminazione della parte superiore in granito.

Il concept del progetto di illuminazione ha previsto inoltre con lo scopo di rappresentare visivamente “l’ombra che loda la luce” (Iside era considerata la signora della Luna e insieme l’occhio del Sole) la presenza di un proiettore sagomatore con sorgente LED IP65 che proietta l’ombra dell’Obelisco sulla facciata dell’edificio di fronte, mentre un videoproiettore laser visualizza sul piano verticale i contenuti multimediali (con la proiezione dei geroglifici e della loro traduzione).

La base sonora e la descrizione dei contenuti viene fornita da una cassa acustica con potenza 100W (IP65).

Per il lighting designer Filippo Cannata l’obiettivo è stato quello di voler raggiungere l’utenza e la fruizione soprattutto dei giovani individuando una forma di interazione con l’utente: “Se una particolarità importante è la proiezione dei geroglifici con la loro traduzione, l’elemento innovativo è nella possibilità di interagire direttamente con l’opera, attraverso una APP che permetterà ai turisti di collegarsi ad un portale con il loro smartphone, di poter digitare il proprio nome e vederlo tradotto proiettato, oltre a ricevere una serie di informazioni sulla storia del monumento”.

Questa è un altro esempio puntuale e interessante dei nuovi rapporti possibili fra soluzioni di illuminazione e nuovi strumenti digitali e interattivi di supporto ai manufatti, ai contenuti e alle opere artistiche, nel quadro della valorizzazione monumentale e al servizio delle esigenze della città e dei suoi abitanti.