
La cattedrale di Santa Maria Assunta è un simbolo della Volterra medievale e tra i massimi esempi di romanico pisano. Nel 2016, in vista delle celebrazioni per i 900 anni dalla consacrazione, la diocesi di Volterra ha deciso l’avvio dei lavori di ristrutturazione per permettere opere di consolidamento e restauro di tutti gli impianti oltre al rinnovamento dell’illuminazione
La Cattedrale di S. Maria Assunta a Volterra fu edificata nel 1120, su una chiesa preesistente. Oggi, pur conservando l’originale impianto basilicale a croce latina a tre navate, la Cattedrale si presenta con una immagine complessiva tardo-rinascimentale, frutto dei numerosi interventi che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Fra questi, i più importanti sono la realizzazione dello stupendo soffitto a cassettoni alla fine del ’500, la costruzione delle due cappelle seicentesche alle estremità del transetto, e il rifacimento degli apparati decorativi alla metà dell’800, con la realizzazione delle finte fasce bianche e grigie a parete.


Il concept del progetto
L’approccio alla progettazione della luce doveva evitare in primo luogo che l’intervento interferisse con la già complessa stratificazione storica del luogo, intervenendo quindi con la massima discrezione, mentre – su esplicita richiesta della committenza – il lay out del progetto doveva adattarsi di volta in volta allo svolgersi degli eventi, sintetizzando tutte le valenze e le esigenze di visita, fra loro complementari, racchiuse nella Cattedrale: capolavoro di architettura, scrigno di tesori dell’arte, luogo di culto e di affezione per l’intera comunità cittadina.
Sul piano architettonico, è stato necessario nascondere il più possibile alla vista gli apparecchi di illuminazione e lasciare visibile solo la luce da essi generata.
In un quadro di generale mimetizzazione, è stato quindi fondamentale utilizzare apparecchi con ottiche di precisione, per evitare di generare emissioni incontrollate.
Il progetto ha previsto tuttavia l’introduzione di elementi fortemente caratterizzanti, realizzati su disegno, costituiti da grandi ‘lumiere’ in alabastro, sospese sotto gli archi che dividono la navata centrale da quelle laterali.

Caratterizzate da un disegno minimalista, a evocazione delle antiche lanterne, forniscono una morbida illuminazione generale alla navata centrale, con un evidente richiamo alle tradizioni del territorio di Volterra, nei materiali e nelle lavorazioni.
Le soluzioni di illuminazione

Le navate laterali sono illuminate in modo indiretto, con proiettori lineari nascosti sulle catene preesistenti, con un effetto di grande morbidezza.
Sulla parte inferiore delle stesse catene sono stati collocati binari in bassa tensione, con piccoli proiettori per l’illuminazione degli altari e dei pregevoli dipinti laterali.
Il presbiterio e l’altare maggiore sono illuminati da proiettori professionali con ottica di precisione, collocati in alto, fuori dal campo visivo dei visitatori.
Per le cappelle frontali del transetto, che ospitano alcune delle principali opere presenti in cattedrale, fra cui una bellissima “Deposizione” lignea del XIII secolo, hanno conservato il loro carattere medievale, e sono state perciò illuminate con livelli di illuminamento più bassi e tonalità più calde per sottolinearne l’aspetto più antico.
L’illuminazione è interamente gestita da un sistema di controllo BUS DALI, che ha permesso la creazione di 8 scenari differenziati, che differenziano nettamente i momenti liturgici da quelli dedicata alla visita: tutti gli elementi simbolici per la liturgia sono illuminati solo leggermente in assenza di celebrazioni; al contrario, gli oggetti con una valenza prevalentemente artistica restano in penombra durante le liturgie.
Nelle occasioni solenni la Cattedrale risplende di luce, esaltando al massimo tutte le opere e gli elementi architettonici.
(a cura di arch. Massimo Iarussi, lighting designer – Studio Massimo Iarussi progettazione della luce, Firenze Studio)
VOLTERRA – CATTEDRALE DI S. MARIA ASSUNTA
Progettazione architettonica, restauro e direzione dei lavori: arch. Giorgio Bascià
Progettazione impianti elettrici e speciali: ing. Roberto Moretti
Lighting Design: arch. Massimo Iarussi
Realizzazione lumiere in alabastro: TN di Nello Trinciarelli (struttura metallica), Marco Ricciardi (alabastro), Ricerca e Sviluppo Targetti Sankey (inserto tecnologico con apparecchi di illuminazione)
Apparecchi di illuminazione: Targetti Sankey Spa, sponsor del progetto
Sistema di controllo DALI: Helvar
Programmazione del sistema di controllo: Elettroservice srl
LE LUMIERE IN ALABASTRO
Cesare Coppedé, Marketing Manager Targetti

La navata centrale è illuminata con lumiere in alabastro, realizzate su disegno, che creano una morbida luce diffusa, rendendo un omaggio alla città di Volterra, famosa nel mondo per la lavorazione dell’alabastro, nota anche come ‘pietra della luce’.
Il lavoro dei bravissimi artigiani locali, che ne hanno realizzato l’intelaiatura e le sottili formelle di alabastro, è stato completato da un “cuore tecnologico”, sviluppato dal team di Ricerca e Sviluppo di Targetti Sankey.
“In un progetto di illuminazione complesso convivono tante variabili ed esigenze. Per l’illuminazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta abbiamo condiviso con l’architetto lighting designer Massimo Iarussi tutte le fasi dello sviluppo del cuore tecnologico delle lanterne da lui ideate, per rispondere al meglio alle esigenze illuminotecniche della Cattedrale”.
GLI APPARECCHI
Per l’area dell’Altare: per i differenti piani verticali, proiettori ‘Zeno’ personalizzati con staffa per installazione a parete
Per le navate laterali: illuminazione indiretta con proiettori lineari ‘Zeno’ posti sulle catene preesistenti e mini-proiettori ‘Label’ su binari 48V – tre per ogni lato – destinati all’illuminazione delle cappelle laterali
Per l’illuminazione generale della navata centrale: sospensioni realizzate su disegno in alabastro per contribuire all’illuminazione generale della Cattedrale (al loro interno un anello costituito da strip LED provvede alla retroilluminazione del plafone, mentre due proiettori custom derivati dalla gamma ‘Zeno’, rivolti verso l’alto e invisibili dall’esterno, illuminano il soffitto a cassettoni della fine del ‘500. Un piccolo proiettore a fascio stretto – derivato dalla gamma ‘Label’ 48 V, rivolto zenitalmente verso il basso, scandisce con la luce il ritmo della navata)